Antonio Tricomi, www.repubblica.t, 13 gennaio 2013
Uno striscione contro Roberto Saviano. Una iniziativa di uno dei relatori (Alfredo Giacometti, del Movimento lavoratori italiani) dell’incontro voluto dalla Muncipalità di Scampia per discutere il diniego alle riprese di Gomorra due
Uno striscione contro Roberto Saviano. Una iniziativa di uno dei relatori (Alfredo Giacometti, del Movimento lavoratori italiani) dell’incontro voluto dalla Muncipalità di Scampia per discutere il diniego alle riprese di Gomorra due. Lo slogan anti-Saviano/FOTOGALLERIA "Scampiamoci da Saviano", è scritto. E subito si è scatenata la protesta di alcuni dei partecipanti alla manifestazione, le associazioni Resistenza anticamorra e Rete commons hanno infatti abbandonato l’assemblea per protesta contro il presidente della Muncipalità Angelo Pisani. Saviano a De Magistris: dove è finita la Napoli promessa?/L’INTERVENTO Una protesta che non si placa. E arrivano altre voci sdegnate. "Perchè non hanno scritto scampiamoci dalla camorra? Possibile che qualcuno pensa che il problema di Scampia sia Saviano?". De Magistris risponde a Saviano: fatti venire un’idea per Napoli/LA REPLICA De Simone contro il sindaco/LA POLEMICA Netta la risposta di Mario Gelardi, editore ma anche uomo di teatro, regista e co-autore con Saviano dello spettacolo "Gomorra", la cui ideazione precede quella del libro. Per Gelardi lo striscione "Scampiamoci da Saviano", esposto dall’ottava municipalità, è "patetico e triste". E non è bello "vedere quelle persone sedute a quel tavolo, dietro quella scritta". Per il regista "attaccando un simbolo dell’antimafia si rischia di fare il gioco della mafia, che lo si voglia o meno. Perchè poi le telecamere della fiction "Gomorra" non dovrebbero entrare a Scampia? Forse perchè la produzione non vuole pagare nessuno? Sappiamo bene che per girare in certe zone di Napoli bisogna pagare. E sappiamo bene anche chi bisogna pagare. La cosa fu denunciata a suo tempo da Lina Wertmuller e magari qualche sospetto aleggia anche sul film di Matteo Garrone "Gomorra". Bisogna stare più attenti a quello che si dice e più ancora a quello che si scrive sugli striscioni. La parola è uno strumento delicato va utilizzato con cura". E sulla polemica di Saviano con de Magistris, che fa da sfondo alla vicenda: "Curioso che un sindaco chieda a uno scrittore di dargli qualche idea. E’ lui, il primo cittadino, che deve farsi venire le idee e possibilmente deve anche realizzarle. Ma mi viene un dubbio: de Magistris conosce Scampia e le associazioni che ci lavorano? Conosce le altre periferie?" L’attore Ivan Castiglione ha interpretato lo stesso Saviano proprio nello spettacolo "Gomorra". Anche per lui "quello striscione non è assolutamente giustificabile. Di cosa si ha paura? Che si parli di Scampia? Ma delle cose bisogna parlare, è l’unico modo per cercare di risolverle. Bisogna creare un dibattito, non può che far bene. Poi certo, c’è chi specula, chi sfrutta mediaticamente i priblemi e le sofferenze. Ma non è certo il caso di Saviano: anzi, il fatto che dietro il progetto della fiction "Gomorra" ci sia lui è una garanzia sull’onestà e la verdicità del progetto". Per lo scrittore Maurizio De Giovanni "che Saviano abbia gettato una luce negativa su Scampia è senz’altro vero, ma lo ha fatto dicendo la verità, anche se magari romanzandola. E ha il merito di aver fatto arrivare questa verità sul comodino degli italiani. Non capisco l’atteggiamento della municipalità di Scampia. Se io abitassi in quel quartiere - prosegue De Giovanni - sarei lieto che se ne parlasse il più possibile. Se l’immagine è negati, la colpa non è di chi racconta una certa realtà, ma di chi la crea. E una volta che questa realtà esiste, è giusto raccontarla. Insomma la colpa è di chi spaccia e uccide, non di Saviano che lo racconta. Quanto alla polemica tra de Magistris e Saviano non c’è chi ha torto e chi ragione - conclude De Giovanni - si tratta di persone che hanno ruoli diversi e ciascuno deve assolvere il suo ruolo e prendersi le sue responsabilità". Indignazione anche sui social network, dove è stata pubblicata una nota, si legge: "Rete Commons, Realtà futura, Scuola Calcio Arci Scampia, Ciro Corona e (R)esistenza Anticamorra, Don Aniello Manganiello e ’A67, prendono le distanze dalla strumentalizzazione politica dello striscione "Scampiamoci da Saviano" aperto durante l’assemblea pubblica. Il problema non è Roberto Saviano - scrivono -, ma le premesse con cui è partita la produzione della fiction di Gomorra". "Lo striscione contro Saviano è letteralmente una porcata". Non ha mezzi termini lo scrittore Maurizio Braucci. "Vorrei vedere se chi lo ha ideato e messo saprebbe ripeterlo contro i Di Lauro o gli Abbinante-Abete-Notturno. Oltre questo antintellettualismo fascistoide degli "striscionisti" di Scampia (mica sarà un nuovo clan mediatico?), esiste una parte di contestazione alla fiction che è sana (e che infatti non ha condiviso gli striscionisti). Sono quelli stanchi di certi abusi mediatici sul quartiere e che con grande fatica si danno da fare per cambiarlo. A loro voglio - insiste Braucci - ricordare quello che Susan Sontag scrisse nel saggio "Davanti al dolore degli altri": "Se potessimo fare qualcosa per risolvere ciò che le immagini mostrano, forse non daremmo tanto peso a questioni del genere". C’è poi una terza categoria di contestatori, ed è quella che meno capisco: sono quelli che producono video, spettacoli, musica e scritti sulla camorra e che disapprovano quanti volevano fare altrettanto. Infine constatiamo che, con la sua arguta trovata, il presidente della Municipalità Angelo Pisani è ufficialmente entrato in campagna elettorale". (12 gennaio 2013)