Marco Morello, Panorama 10/1/2013, 10 gennaio 2013
L’ULTIMO MILIARDARIO DEL 2012 DEVE TUTTO AL SURF E AI VIDEO
Con gli altri paperoni della Silicon Valley, tutti parvenu un po’ nerd e sempre inchiodati di fronte a un pc, Nick Woodman (foto) ha in comune soltanto il patrimonio a nove zeri. Per il resto questo imprenditore 36enne è un campione di dinamismo sempre a caccia di adrenalina: surfista, ciclista, motociclista, pilota a tempo perso. D’altronde è agli sport, in particolare a quelli estremi, che deve la sua fortuna: ha creato la Gopro, una videocamera piccola ed economica (parte da meno di 250 euro) che permette di fare riprese di qualità ovunque, ad alta quota come in acqua. Può essere attaccata in modo stabile a qualsiasi cosa che si muove e i risultati che si ottengono sono ottimi. Questa intuizione ha venduto 3 milioni di pezzi in 3 anni e ha portato la società a raggiungere una valutazione di 2,5 miliardi di dollari, dopo che il colosso taiwanese Foxconn, lo stesso che fabbrica gli iPhone, ne ha acquisito circa il 9 per cento. Trasformando Woodman, che dell’azienda è il socio di maggioranza, in un neomiliardario.
La Gopro non è solo hardware, ha alla base una popolosa community di appassionati che non si limita a girare i video, ma li carica senza sosta su internet. La società californiana conta quasi 500 mila iscritti sul suo canale ufficiale su Youtube, dove le visualizzazioni sono già oltre 200 milioni. Woodman guadagna insomma su contenitore e contenuti, da cui peraltro ottiene quintali di pubblicità gratuita, e dimostra di avere saputo mettere a frutto il passato, la lezione appresa dalla sua prima creatura: una società di marketing online scoppiata assieme alla grande bolla di internet di inizio Duemila. È stato allora che il neomiliardario allora spiantato si è rimboccato le maniche e si è messo a girare il mondo a caccia dell’idea giusta. L’ha trovata in Australia e in Indonesia, osservando i surfisti che cercavano di registrare le loro esibizioni e finendo puntualmente per distruggere la telecamera fissata alla tavola con supporti di fortuna. L’avrebbe costruito lui quel supporto e, più tardi, avrebbe deciso di abbinarci anche una videocamera.
Per finanziarsi niente capitali esterni: ha comprato 600 cinture di conchiglie a 1,9 dollari l’una e le ha rivendute negli Usa a 60 dollari al pezzo. Con quei soldi si è messo a studiare e dare forma al successo che oggi è la Gopro.
(Marco Morello)