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 2013  gennaio 10 Giovedì calendario

RIBASSISTI IN FUGA, DIMEZZATO LO SCOPERTO

Il «Premio tempismo 2013» potremmo assegnarlo al fondo britannico Parvus. Il 12 dicembre ha deciso di scommettere sul ribasso delle azioni Montepaschi, con un investimento allo "scoperto" pari allo 0,54% del capitale della banca senese. Peccato che da allora le azioni Mps abbiano guadagnato il 46%: per il fondo Parvus, quindi, la scommessa è diventata un bagno di sangue. Eppure i suoi gestori hanno deciso di tenere duro e non hanno ancora chiuso la speculazione.
Solo i gestori del fondo Wellington Management, ribassisti su Mps per una quota pari allo 0,58% del suo capitale, hanno preso la stessa decisione: restare ribassisti. Nonostante il rally di Mps in Borsa. Tutti gli altri fondi che fino a dicembre scommettevano contro il gruppo senese, invece, hanno chiuso la loro posizione a gennaio: è questo ad avere infiammato gli scambi sul titolo Mps nei giorni scorsi, esasperando il movimento al rialzo. Ecco come è andata.
Il 28 dicembre – secondo i dati Consob – erano cinque gli investitori con grandi scommesse ribassiste su Mps: Odey Asset Management (fondo inglese che vendeva allo "scoperto" lo 0,53% del capitale Mps), il fondo Marshall Wace (0,52%) ed Egerton Capital (1,53%). Oltre ai fondi Parvus e Wellington. Tutti i ribassisti venivano dall’estero. Messi insieme, la loro scommessa era pari al 3,7% del capitale di Mps: si trattava di 432 milioni di azioni della banca senese vendute allo scoperto, cioè senza possederle, al netto delle posizioni rialziste.
Iniziato il 2013, il vento in Borsa è però diventato particolarmente avverso per questi speculatori: Mps ha infatti accelerato il rialzo in Borsa, causando perdite a chi invece puntava sul suo ribasso. Ma per questi fondi chiudere le posizioni non era facile: considerando che nei 10 giorni precedenti mediamente ogni giorno erano state scambiate a Piazza Affari 140 milioni di azioni Mps, per smontare posizioni ribassiste su 432 milioni di azioni occorrevano – a parità di volumi – almeno quattro sedute di Borsa. Oppure occorreva un aumento esponenziale degli scambi giornalieri.
Così è stato. Odey ha ricomprato azioni Mps, chiudendo la speculazione ribassista, già il 2 gennaio: dal primo novembre, quando aveva avviato la speculazione, il titolo Mps era cresciuto del 9,8%. Tra il 7 e l’8 dicembre ha invece ricomprato azioni Egerton Capital, ribassista su Mps dal 6 dicembre. Solo Parvus e Wellington hanno deciso di perseverare. Così le speculazioni al ribasso si sono ridotte all’1,12% del capitale Mps, dal 3,7% di fine dicembre. E queste sono solo le posizioni più grandi e note: la Consob non comunica le speculazioni ribassiste inferiori allo 0,5% del capitale.
Ecco perché negli ultimi giorni i volumi di Borsa sono cresciuti in maniera esponenziale, facendo volare il titolo Mps: erano i ribassisti costretti a ricomprare azioni in fretta e furia, dietro i quali si accodavano tutti gli altri. Chi ha giocato al rialzo ha vinto. Invece loro, ribassisti venuti da Londra, hanno poco da sorridere.