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 2013  gennaio 11 Venerdì calendario

Divisa bianca e «bustina» al posto del completo di grisaglia: l’imprenditore di successo non alligna solo dietro le scrivanie ma anche nei laboratori artigianali

Divisa bianca e «bustina» al posto del completo di grisaglia: l’imprenditore di successo non alligna solo dietro le scrivanie ma anche nei laboratori artigianali. E’ il caso del romano Leo Bulgarini, 42 anni, ex saldatore trasferitosi nell’89 a Los Angeles. Ambasciatore del «made in Italy», complice la passione per coni e coppette. Nel 2006 la sua gelateria finisce su Der Spiegel e, in poco tempo, entra nella lista dei 99 locali al top secondo il settimanale LA Weekly. Tra i suoi clienti più affezionati, le star di Hollywood Tim Roth e John C. Reilly. Il segreto? «Uso materie prime di qualità — rivela il gelatiere — come i pistacchi di Bronte e la ricotta di pecora laziale». La formula «mollo tutto e apro una gelateria» è sempre più diffusa: vedi le iscrizioni alla Gelato University di Anzola dell’Emilia (Bologna), più che raddoppiate nell’ultimo anno (da 6 a 15 mila). «Universitari — racconta Valentina Righi, vicepresidente della Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani — ma anche avvocati e consulenti finanziari». Motivo per cui Carpigiani promuove la seconda edizione di «Gelato Pioneers», concorso per accedere a quattro settimane di formazione (costo 3.500 euro più Iva), seguite da un focus sulle vendite (1.200 euro più Iva). I partecipanti all’ultimo modulo che apriranno una gelateria entro 24 mesi riceveranno una borsa di studio di circa 10 mila euro (tutoraggio di maestria, un turbomix, 900 euro di rimborso e premiazione al Sigep 2015). Ai due più talentuosi, un italiano e uno straniero, saranno assegnati 15 mila euro (stage al Carpigiani gelato lab, partecipazione al Sigep 2014, promozione come gelatieri emergenti a un festival internazionale, possibilità di esporre nella propria attività il marchio «Carpigiani Pioneers»). I posti disponibili sono 40 e l’iscrizione si può compilare online (www.gelatouniversity.com) entro il 15 maggio. «Abbiamo scelto di premiare anche uno straniero — spiega Righi — perché le prospettive più interessanti sono all’estero: Cina, Sudest Asiatico, Sudamerica». Il gelato artigianale in effetti, spopola oltreconfine, dove sono molti quelli che hanno saputo reinventarsi: Olivio Fuscà — ex ragioniere di Vibo Valentia, 36 anni — dopo il tirocinio alla Carpigiani aprirà un punto vendita in Messico. A confermare il trend sono i dati sulle gelaterie: se in Italia sono circa 19.166 (stima 2011 elaborata da Confcommercio Milano), negli altri Paesi l’offerta è ancora ridotta. «Per affermarsi — suggerisce Paolo Garna, direttore del Centro di documentazione per la gelateria artigianale — servono abilità anche in campo nutrizionale e manageriale». Loris Molin Pradel, presidente di Confartigianato-Gelatieri, concorda: «Con la crisi, chi offre un prodotto dozzinale chiude: per fare business e creare lavoro bisogna investire in professionalità». Maria Egizia Fiaschetti