MDF, Corriere della Sera 11/1/2013, 11 gennaio 2013
FRANCOFORTE – È
«italiano», di un’antica manifattura di Taranto, nella Magna Grecia del 360 circa avanti Cristo, il vaso da cui è stata tratta l’immagine olografica della dea greca Europa, ripresa nella nuova banconota da cinque euro presentata e poi firmata ieri dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi nella cerimonia inaugurale avvenuta nel museo Archeologico di Francoforte. Il numero uno di Eurotower si è detto sicuro che la Bce avrà un ruolo-chiave nell’ulteriore «rafforzamento e approfondimento dell’integrazione europea, di cui l’euro è il simbolo» più tangibile. La quantità di moneta in circolazione il mese scorso aveva un valore complessivo di 913 miliardi di euro, equivalente al peso dei biglietti di banca americani, e circolante per un quarto nei paesi limitrofi come moneta parallela. Insomma, ha concluso Draghi con una punta di orgoglio, la moneta unica è «una storia di successo» ed è il «nostro prodotto», che oltre alle scritte in latino, in greco ora avrà caratteri anche in cirillico. Le innovazioni apportate alle caratteristiche di sicurezza sono rilevabili attraverso il metodo che la Bce definisce «toccare, guardare, muovere».
Quella presentata ieri è la prima di una nuova serie di sette banconote, e sarà introdotta gradualmente dalla Bce a partire da maggio, parallelamente alle banconote da 5 euro ancora in corso, e sarà dotata di dispositivi di sicurezza a colori brillanti e cangianti, per scoraggiare la contraffazione. Il Consiglio direttivo l’ha scelta all’unanimità per l’eterogeneità della storia dell’immagine – prodotta a Taranto, nella Magna Grecia, carica di tradizione delle origini europee e arrivata al Louvre di Parigi a metà del 18esimo secolo attraverso l’acquisto da parte della collezione Durand, e fa ora parte della collezione di vasi antichi assemblata dall’italiano Campano. Ma sulla scelta ha pesato anche «la novità dell’immagine di un’Europa più seducente», come ha raccontato al Corriere l’esperta Anne Coulié, direttrice del Dipartimento delle ceramiche greche, etrusche e romane del Louvre. Spiegando che la dea si specchia incantata in un laghetto, ammirata da Zeus. Il Consiglio direttivo nella scelta ha guardato già avanti, ben oltre la crisi, al simbolo dell’integrazione europea sempre più attraente rappresentato dalla moneta unica come culmine della storia del dopoguerra. L’immagine di Europa ha oltre duemila anni di storia per una moneta europea, ha auspicato il direttore del Museo Egon Warmers, destinata «a durare almeno altri 400 anni, se conquisterà anche la Gran Bretagna», come ha fatto «la prima moneta europea», il denaro, introdotta da Carlo Magno, molto legato alla storia di Francoforte.
M.D.F.