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 2013  gennaio 09 Mercoledì calendario

CERCHI UN POSTO? IL PORNO OFFRE LAVORO

Cosa deve pensare una ragazza che si è laureata a pieni voti, ha vanamente cercato lavoro per lunghi mesi, solo stage gratuiti, poi ne ha tro­vato uno pagato e al primo giorno di lavoro apprende che si tratta di lavo­rare per un sito porno e per appunta­menti sexy? Non deve prostituirsi, ma dare supporto tecnico-commer­ciale alla merce sexy. Lei il giorno do­po telefona e dice garbatamente che rinuncia al lavoro. Perché non reagi­sci? No, risponde, loro sono stati edu­cati con me e hanno detto di vendere un prodotto come un altro, ma che si vende. Un prodotto, capite a cosa sia­mo ridotti, a ritenere il commercio del sesso, la speculazione delle vo­glie, il traffico dei corpi, solo un ramo fiorente del mercato. Per voi è norma­le, è moderno, è liberale? A me fa schi­fo. E fa schifo pensare che la tua lau­rea, i tuoi meriti e talenti devi infilarli dove sai perché questo è il mercato, bellezza, c’è la crisi; e non i libri e i giornali, il teatro e il cinema, ma il ses­so tira. Sul piano civile chi lo ha costruito questo mondo? La liberazio­ne sessuale dei progressisti e il liberi­smo sfrenato dei privatisti: i primi, ideologici, la chiamarono emancipa­zione, i secondi, pratici, lo chiamaro­no libero mercato. Certo, non tutta l’emancipazione o il libero mercato si riducono a questo. Ma a questo sia­mo arrivati. Torno a chiedere: vi pia­ce vivere in un mondo così? E se non vi piace a quali soggetti civili e politi­ci, culturali e morali, puoi rivolgerti per cambiare strada? La domanda re­stò inevasa. La dignità non tira, non trova mercato.