Marcello Veneziani, il Giornale 9/1/2013, 9 gennaio 2013
CERCHI UN POSTO? IL PORNO OFFRE LAVORO
Cosa deve pensare una ragazza che si è laureata a pieni voti, ha vanamente cercato lavoro per lunghi mesi, solo stage gratuiti, poi ne ha trovato uno pagato e al primo giorno di lavoro apprende che si tratta di lavorare per un sito porno e per appuntamenti sexy? Non deve prostituirsi, ma dare supporto tecnico-commerciale alla merce sexy. Lei il giorno dopo telefona e dice garbatamente che rinuncia al lavoro. Perché non reagisci? No, risponde, loro sono stati educati con me e hanno detto di vendere un prodotto come un altro, ma che si vende. Un prodotto, capite a cosa siamo ridotti, a ritenere il commercio del sesso, la speculazione delle voglie, il traffico dei corpi, solo un ramo fiorente del mercato. Per voi è normale, è moderno, è liberale? A me fa schifo. E fa schifo pensare che la tua laurea, i tuoi meriti e talenti devi infilarli dove sai perché questo è il mercato, bellezza, c’è la crisi; e non i libri e i giornali, il teatro e il cinema, ma il sesso tira. Sul piano civile chi lo ha costruito questo mondo? La liberazione sessuale dei progressisti e il liberismo sfrenato dei privatisti: i primi, ideologici, la chiamarono emancipazione, i secondi, pratici, lo chiamarono libero mercato. Certo, non tutta l’emancipazione o il libero mercato si riducono a questo. Ma a questo siamo arrivati. Torno a chiedere: vi piace vivere in un mondo così? E se non vi piace a quali soggetti civili e politici, culturali e morali, puoi rivolgerti per cambiare strada? La domanda restò inevasa. La dignità non tira, non trova mercato.