Roberta Zunini, il Fatto Quotidiano 9/1/2013, 9 gennaio 2013
EURO-CROCIATA CONTRO I GAY
[Da Francia a Gran Bretagna la chiesa tenta di frenare le nuove leggi] –
Pur essendo strenuamente contraria al disegno di legge che renderà possibili i matrimoni e le adozioni per i cittadini omosessuali, Marine Le Pen, leader del partito xenofobo e razzista, Front National, non parteciperà alla tanto sbandierata manifestazione di protesta indetta per domenica dall’Ump su “gentile” richiesta dei vescovi francesi. Ca va sans dire. Nessuno infatti si aspettava una reazione diversa perché, come accade in Italia, anche i francesi tendono a usare i cosiddetti temi sensibili - tra cui il fine vita- per altri scopi. Soprattutto per ottenere l’appoggio del clero quando arriverà il momento delle elezioni. E, in questo momento storico, è il partito di centro destra francese, di cui è stato a lungo segretario l’ex presidente Sarkozy, ad averne bisogno. Non di sicuro madame Le Pen che ha tra i suoi più fedeli elettori molti “mangiapreti” nonché omofobi irriducibili.
Che la abbandonerebbero se strizzasse l’occhio alla Chiesa e se facesse un favore all’Ump per ribadire ciò che ha ripetuto fino alla noia. "La questione della legalizzazione dei matrimoni non è peraltro dirimente. Paesi come la Germania e la Gran Bretagna che hanno le leggi più severe in materia di tutela dei cittadini di omossessuali, lesbiche e transessuali, non prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso", specifica Silvan Agius, direttore politico del ramo europeo dell’Ilga, la più importante organizzazione non governativa del mondo che dal 1978 si batte per loro diritti. “Questi Paesi hanno inserito nella loro legislazione addirittura l’obbligo di una quota di personale delle forze dell’ordine specializzato nella difesa dei diritti gay e transgender. I reati compiuti contro gli omosessuali vengono inoltre puniti più severamente. L’Italia, tra i Paesi europei più importanti, è invece il peggiore. Persino il Montenegro è messo meglio di voi”. Secondo Agius è fondamentale che vengano riconosciuti i diritti delle coppie di fatto, in questo caso gay, non l’istituzione del matrimonio. “Anche se l’Inghilterra e la Germania non prevedono il matrimonio, riconoscono le coppie di fatto omosessuali che hanno gli stessi diritti di quelle eterossessuali”, ribadisce. Significa per esempio che, in caso di morte di uno dei partner, l’altro possa percepire la sua pensione. Ai primi posti della classifica dell’Ong di Bruxelles ci sono dunque la Gran Bretagna, al secondo posto la Germania assieme alla Spagna, seguono la Svezia, il Belgio e l’Olanda.
La cattolicissima Spagna è l’esempio più bruciante per l’Italia. Persino nel Paese dove la longa manus del Vaticano ha scritto per secoli le leggi, dal 2005 la situazione si è ribaltata. Siccome la Costituzione tutela l’identità di genere e l’orientamento sessuale e siccome è possibile per i single adottare bambini , di conseguenza lo è anche per i gay e le lesbiche single. In Inghilterra, il premier Cameron ha detto di essere favorevole al matrimonio gay. la legge dovrebbe entrare in vigore entro l’anno e consentirà addirittura il matrimonio gay religioso. La Chiesa anglicana ha peraltro appena aperto il sacerdozio agli omosessuali. L’Europa va verso l’equiparamento dei diritti mentre l’Italia rimane nel Medioevo, grazie alla politica prona al Vaticano.