Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  gennaio 09 Mercoledì calendario

UN SUPERAEROPORTO NEGLI EMIRATI

[Il nuovo edificio si sviluppa su mezzo milione di mq] –
Emirates, la compagnia aerea di Dubai, ha da qualche giorno tolto il velo alla sua ultima creazione: un terminal interamente dedicato ai suoi A380 che assorbirà il traffico, in crescita esponenziale, di questi super aerei di linea. Su questi ultimi il vettore degli Emirati ha investito in maniera massiccia, con un ordine record di 90 esemplari, 30 dei quali sono già stati consegnati.

Il nuovo terminal, che potrà accogliere contemporaneamente venti A380, si sviluppa su una superficie di 500 mila metri quadri, dove trovano posto anche sale riunioni, duty free, ristoranti e anche un hotel di 202 camere.

Nell’hub, costato 3,5 miliardi di dollari (circa 2,7 miliardi di euro), Emirates si aspetta tra i 15 e i 20 milioni di passeggeri ogni anno.

Questo dà l’idea della strategia di crescita della compagnia per gli anni a venire: praticamente nessun altro vettore al mondo ha scommesso così tanto sui superjumbo di Airbus.

«Non abbiamo alcun problema a riempire i nostri nuovi aerei», ha dichiarato al quotidiano francese Le Figaro il presidente di Emirates Tim Clark. «Abbiamo una crescita enorme, dell’ordine del 17-20% all’anno, man mano che la nostra flotta si ingrandisce. È un po’ come se integrassimo ogni anno una compagnia come Austrian Airlines (che, per inciso, nel 2012 ha trasportato 10 milioni di passeggeri, ndr)».

Emirates, il cui capitale è detenuto dall’emiro del Dubai, guarda lontano. «Nel 2020 serviremo 150 destinazioni, contro le attuali 122», dice tranquillamente il suo presidente.

Checché se ne pensi, la compagnia araba ha vinto una scommessa che solo cinque anni fa sembrava folle: attirare a Dubai milioni di passeggeri, la maggioranza dei quali prende una corrispondenza per lo Sri Lanka, l’India, l’Australia o la Nuova Zelanda.

Avanti di questo passo, il vettore entrerà entro il 2020 nella Top 5 delle più grandi compagnie mondiali per numero di passeggeri trasportati.

Il suo punto di forza: destinazioni sempre più numerose nelle grandi metropoli del pianeta. Ma anche in città secondarie.

Nelle fabbriche Airbus a Tolosa e Boeing a Seattle le officine di assemblaggio lavorano a pieno regime per la compagnia degli Emirati, alla quale ogni anno viene consegnata una ventina di superjumbo e che assume a tutto spiano piloti e steward.

Una strategia vincente: la compagnia è in utile da ben 24 anni, anche se la crisi ha, in parte, ridotto i suoi profitti. Nonostante ciò, questo rullo compressore del trasporto aereo continua la sua conquista mondiale. E nel 2011-2012 ha firmato il più grosso ordine di Boeing 777 mai registrato dal costruttore americano: 50 velivoli e altri 20 in opzione, per un ammontare totale di 26 miliardi di dollari.