Marco Moretti, La Stampa 10/1/2013, 10 gennaio 2013
I mercati coperti sono un’attrazione gastronomica ma spesso anche architettonica. La loro costruzione prolifera in gran parte d’Europa durante la Belle Époque
I mercati coperti sono un’attrazione gastronomica ma spesso anche architettonica. La loro costruzione prolifera in gran parte d’Europa durante la Belle Époque. A cavallo tra Ottocento e Novecento si affermarono architettura e ingegneria del ferro. A Eiffel innalza la famosa torre di Parigi e ovunque il ferro viene usato per costruire ponti e coperture di mercati. Strutture queste ultime che associano il metallo col vetro per creare spazi commerciali luminosi e al tempo stesso riparati dalle intemperie. Alcuni mercati coperti sono stati convertiti in spazi espositivi, come a Porto e Bruxelles, ma altri hanno conservato la vocazione alimentare, che spesso si è evoluta creando spazi per gourmet. L’esempio più clamoroso è il Mercado de San Miguel di Madrid (www.mercadodesanmiguel.es). Situato nell’omonima piazza a Ovest di Plaza Mayor, è un ex mercato rionale trasformato in un tempio della gastronomia. Buona parte dei vecchi stand di frutta, verdura, carne e pesce sono stati sostituiti da osterie e da rivenditori di prodotti tipici spagnoli e internazionali di alto livello. Salumieri che affettano prosciutti iberici, formaggiai, venditori di bocconcini di mare, pasticcieri. E l’orario di apertura è stato esteso fino a mezzanotte in settimana e alle due venerdì e sabato. Appagando così due grandi passioni madrilene: la movida e il tapeo, la degustazione di tapas, gli assaggini che in Spagna accompagnano vino e birra. Ha mantenuto invece il suo ruolo originario il mitico Mercat La Boqueria (www.boqueria.info) di Barcellona. Sul lato sinistro della Rambla poco prima di arrivare in plaça Catalunya si incontra la sua elegante struttura Belle Époque in ferro battuto. Tra il colore dei suoi banchi Manuel Vázquez Montalbán ha ambientato molte avventure del detective Pepe Calvalho, mentre gli odori pruriginosi dei suoi vicoli attorno hanno ispirato le sue Ricette immorali . Bisogna andarci di mattina per curiosare tra i banchi di cibi gridati e fermarsi a pranzo nei suoi ristoranti di pesce. Al suo interno è stata allestita un’aula gastronomica con corsi di cucina. Da un estremo all’altro del continente, arriviamo all’Östermalms Saluhall di Stoccolma. Qui - una struttura architettonica tipicamente scandinava coi mattoni a vista che prevalgono esteticamente sulla copertura metallica con tanto di guglia - ospita la fiera di tutte le specialità svedesi, guidate da salmone (affumicato, marinato, arrostito) e aringhe in tutte le salse, ma anche formaggi, salumi, composte, pane di segale con cumino. E’ il luogo ideale per un pranzo veloce ma da buongustai. Sempre in Nord Europa, a Helsinki si trova Vanha Kauppahalli, un gioiello architettonico del 1889, dove l’architettura del ferro in voga nel sud del continente ha sposato la creatività neo-rinascimentale di Gustaf Nyström, uno dei più noti architetti finlandesi dell’epoca, maestro nel trovare l’armonia estetica tra linee classiche e moderne, progettista tra l’altro della monumentale Libreria Nazionale di Helsinki. Nel Vanha Kauppahalli, le botteghe alimentari (soprattutto di pesce; è il luogo migliore per comprare il salmone selvaggio affumicato o marinato con le erbe) si alternano a economiche caffetterie dove gustare piatti tipici come trote salmonate o carne di renna affumicata, ma anche manicaretti cosmopoliti come torte salate o sushi. Sempre di Gustaf Nyström è il mercato coperto di Eerikinkatu (1896) a Turku, l’antica capitale finlandese. Un ambiente ampio, occupa un intero isolato, dominato dagli odori intensi dei formaggi locali e del pesce lavorato. Coi negozi alimentari che s’alternano a caffè e ristorantini. Il luogo ideale per gustare e comprare l’ottimo salmone finlandese ma anche per sedersi a mangiare una fetta di torta godendo uno spaccato di vita quotidiana della città. Ultimo, ma non per importanza, è l’immenso Nagycsarnok (Mercato centrale) di Budapest, situato in Fövám tér. Coperto da una luminosa struttura in ferro, fu progettato e costruito su tre piani nel 1896 con citazioni neogotiche dall’architetto Samu Pecz. E’ il tempio della gastronomia ungherese, il più fornito ed economico indirizzo per fare scorta di specialità magiare: decine di botteghe vendono salami Pic, paprika, paté di fegato d’oca, dolci, tokaji e vini rossi. Al primo piano una sfilza di trattorie servono piatti veloci.