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 2013  gennaio 09 Mercoledì calendario

IL PATTO CON SILVIO ULTIMA GOCCIA I LUMBARD DELUSI IN ALBA DORATA


Dice che «la Lega è passata ad altro da tempo. Adesso poi, di nuovo con Berlusconi, non ne parliamo. Quello che una volta era il mio movimento, oggi è invotabile». L’ultima fuoriuscita — da leghista a dorata — si chiama Cinzia Iacopini, 46 anni, due figli, scrittrice ed ex consigliere comunale (eletta nel ’92) del Carroccio a Busseto. Federalista da sempre, dai tempi di Miglio ma delusa, delusissima dalla Lega. A tal punto da decidere di passare, come altri militanti stanno facendo in Emilia e anche in Lombardia, ad Alba Dorata Italia. Il movimento nato sull’esperienza degli omologhi greci entrati in Parlamento col passo dell’oca e facendo proseliti con le aggressioni xenofobe. «Sono gli unici oggi che hanno a cuore le sorti del popolo — dice Iacopini —. Che propongono un senso di appartenenza, quella visione identitaria che c’era nella Lega dei primi anni ma che poi è scomparsa. Dove è finita l’attenzione leghista al sociale? La base della Lega si sta spaccando, la gente non si sente più rappresentata e in tanti stanno uscendo».
Perché proprio con destinazione Alba Dorata? Semplice: perché
gli emuli italiani del partito greco — ma il segretario nazionale Alessandro Gardossi tiene a precisare che «noi siamo contrari alla violenza » e «non discriminiamo nessuno » — propongono un programma a forte impronta federalista. A partire dalla Lombardia, la culla del leghismo. «Promuoveremo un referendum per la creazione di una nuova forma giurisdizionale indipendente chiamata Cantone Lombardia — si legge nella road map del movimento che ha per simbolo il meandro greco -. Il Kosovo è un precedente nel diritto internazionale. Quindi la Lombardia voterà come la Catalogna in attesa di un referendum votato a cambiare l’assetto istituzionale dello Stato». Altro punto: «Il Cantone riconoscerà una moneta complementare e ne sarà garante». A proposito di moneta. Marco Galuppi era il revisore dei conti della Lega Nord a Rimini. Era. Perché adesso anche lui, dopo una militanza ventennale nel Carroccio, ha cambiato casacca. Via la camicia verde e, oplà, ecco quella di Alba Dorata, che in 50 giorni ha già aperto una decina di sedi, da Potenza a Torino. «Basta, troppe delusioni, troppo distacco dalla gente. Vedere che sono finiti ancora sotto Berlusconi, lo stesso che ha fatto andare a gambe per aria il federalismo, è imbarazzante. Il futuro della difesa del territorio è Alba Dorata». Arrivano dalle regioni del Nord i neo-dorati delusi
dal Carroccio. Milano, Piacenza, Torino, Pordenone, Trieste, Crema. Proprio a Crema, sabato, è in programma un incontro dei dirigenti di Alba Dorata aperto a iscritti e simpatizzanti.
Il responsabile locale si chiama Giuseppe Pollini, titolare del ristorante “La Villa”, anche lui ha votato Lega per anni. Oggi, dice, «non riesco più». Gli è scesa la catena. Come ad Andrea Greco, 47 anni, libero professionista piacentino che dall’ex balena verde è
passato al movimento ispirato ai duri della Grecia. «Si sono rotte le acque, anzi, si sono aperte», gongola Gardossi. Il segretario nazionale che fa su e giù per l’Italia per raccogliere le 30 mila firme necessarie per la corsa verso Montecitorio. Un tempo, prima di passare a Forza Nuova e poi lasciarla, era leghista pure lui. «La Lega non è più credibile. Per questo molti stanno venendo con noi».