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 2013  gennaio 09 Mercoledì calendario

I colleghi cercano di convincerlo così: «Scendi giù, non fare sciocchezze, torna subito a terra: fallo almeno per i tuoi figli»

I colleghi cercano di convincerlo così: «Scendi giù, non fare sciocchezze, torna subito a terra: fallo almeno per i tuoi figli». Ma dall’alto della torre arriva una risposta che gela il sangue: «Sono qui proprio per i miei figli. Sono pronto a buttarmi giù, soprattutto per difendere il loro futuro. Ci hanno riempito di promesse e poi abbandonato». La richiesta che arriva da Serbariu, uno dei borghi minerari abbandonati del Sulcis, è chiara ma evidentemente non semplice da soddisfare: gli operai che lavoravano nell’impianto dell’Alcoa di Portovesme, tutti dipendenti delle ditte d’appalto, chiedono di ottenere la cassa integrazione. Gli impianti della grande fabbrica di alluminio sono fermi da qualche mese e gli ammortizzatori sociali sono garantiti solo per chi lo stipendio lo riceveva dal colosso americano in fuga dalla Sardegna. Per tutti gli altri non ci sono certezze. Promesse sì, ma senza riscontri. E per questo da alcuni giorni un gruppo di operai ha piazzato le tende sotto la torre in ferro della miniera di Serbariu, nelle campagne di Carbonia. Uno di loro, ieri mattina, ha dribblato i poliziotti e si è arrampicato a venti metri. Ha minacciato più volte di fare un volo nel vuoto, ma dopo alcune ore di tensione i vigili del fuoco lo hanno convinto a tornare a terra. È finito in ospedale, ma giusto perché l’ansia era diventata un po’ troppo forte. La soluzione a questa vertenza la può trovare soltanto il ministero dello Sviluppo economico e per questo ieri il presidente della Provincia di Carbonia-Iglesias, Tore Cherchi, ha inviato a Roma l’ennesima richiesta. «Dal Ministero pretendiamo il rispetto degli accordi per la tutela dei lavoratori degli appalti coinvolti nella crisi del settore industriale – ha commentato il presidente della Provincia – Le inadempienze stanno provocando una situazione di grave tensione». Il rischio per l’ordine pubblico è talmente alto che del caso Alcoa, ieri mattina, i rappresentanti sindacali hanno parlato anche col ministro dell’Interno che ha fatto una visita-lampo a Cagliari e Nuoro. «Il piano Sulcis stenta a decollare e siamo preoccupati perché disagio sociale sta diventando difficile da controllare – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Franco Bardi, Rino Barca e Daniela Piras - Serve un’intesa specifica tra Regione e Governo che deve fare la propria parte». Nel frattempo a Serbariu gli operai dormono nelle tende.