Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  gennaio 09 Mercoledì calendario

Treni per Sette – Il nuovo treno ad alta velocità Pechino-Canton, la linea più lunga del mondo: per percorrere 2

Treni per Sette – Il nuovo treno ad alta velocità Pechino-Canton, la linea più lunga del mondo: per percorrere 2.298 chilometri ci volevano 21 ore, ora ne bastano 8 a 300 chilometri orari fissi. I biglietti costano 865 renminbi per la seconda classe, 1.383 per la prima e 2.972 per la “Vip lounge” (rispettivamente 90 euro, 150 e 350 circa). (Marco Del Corona, Corriere della Sera 27/12/2012) Ora la rete ferroviaria cinese ad alta velocità, per la quale la Cina ha investito 4 mila miliardi di renminbi (quasi 500 miliardi di euro), si estende su 9.349 chilometri. L’obiettivo è di raddoppiarla (Marco Del Corona, Corriere della Sera 27/12/2012) La parola treno deriva dal latino “trahere”, tirare. I treni dei romani: carrelli concatenati, trainati da bestie da soma o da schiavi, utilizzati nelle miniere. La prima locomotiva che si muoveva da sola fu inaugurata nel 1804. Inventata da Richard Trevithick, a vapore, era condotta da un uomo che gli camminava accanto. Velocità massima: 4 chilometri orari. Il giorno della presentazione tirò 10 tonnellate di ferro. Serviva nelle miniere del Galles. Il 27 settembre 1825 la Locomotion n.1 trainò il primo treno commerciale della storia tra Stockton on Tees e Darlington (Gran Bretagna). Locomotiva e tratta erano progettate da George Stephenson. Il treno era composto da carri da miniera su cui furono fatti salire i passeggeri. Invece sulla prima carrozza, chiamata Experiment, fatta apposta per trasportare persone, viaggiavano i notabili locali; la velocità media era di circa 9 km all’ora. Dopo 4 anni dopo la Rocket raggiunse 48 km/h. Il primo treno d’Italia, la locomotiva a vapore Bayard inaugurata il 3 ottobre 1839. Percorre la Napoli-Portici, poco meno di 8 km, in 11 minuti, raggiungendo la velocità di 50 km l’ora. Inaugura Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie. (fsitaliane.it) Al momento dell’unità, in Italia ci sono 2.000 chilometri di strade ferrate, per lo più al nord. In Francia ne hanno 10.000, in Inghilterra 15.000. (fsitaliane.it) Meraviglia della meccanica la locomotiva a vapore RA 3701, italiana, presentata all’Esposizione di Parigi del 1900. Impressiona perché capace 126 chilometri orari. (fsitaliane.it) Numeri di Trenitalia: circa 9.000 treni al giorno per un totale di 500 milioni di viaggiatori e 80 milioni di tonnellate di merci trasportate all’anno su una rete lunga oltre 16 mila chilometri. (fsitaliane.it) Treni ad alta velocità di Fs: circa 1.000. (fsitaliane.it) Sulla tratta Roma-Milano i viaggiatori preferiscono il treno all’aereo. (fsitaliane.it) Il nuovo treno superveloce di Fs, previsto sui binari per quest’anno, sfreccerà a 360 all’ora. In 50 esemplari forniti dall’Ansaldo-Breda-Bombardier e costati oltre 1,5 miliardi di euro. (fsitaliane.it) Il Maglev, treno a lievitazione magnetica, può raggiungere 581 chilometri orari. Quello che collega Shangai con l’aeroporto di Pudong per fare 30 chilometri ci mette 7 minuti e 20 secondi. (Luca Vinciguerra, Il Sole-24 ore 23/9/2004) «Tav. L’alta velocità serve per fare gli scioperi dei treni più velocemente» (Fiorello). (Onda n.3 14-20/01/2006 Per evitare ritardi dei treni, in Giappone sono concessi ai passeggeri solo 60 secondi per scendere e salire sulle carrozze. (S. Volta, A, 5/10/2006) «Tragedia in Bassa Italia. Suicida si sdraia sui binari del treno Milano-Reggio Calabria. Muore con nove ore di ritardo» (Massimo Boldi). (Rodolfo di Gianmarco, "Ridono di noi", Mondadori 1997) «In Lombardia alcuni piromani hanno incendiato il vagone di un treno. Una cosa terribile. Pensate, nel drammatico rogo hanno perso la vita ben 400 pidocchi. Per non parlare delle zecche. Una strage» (Ezio Greggio). (Onda n.27 2006) Maria Fida Moro ha rivelato che il 4 agosto 1974 suo padre doveva viaggiare sull’Italicus per raggiungere la famiglia in vacanza in Trentino. Ma prima che il convoglio partisse fu fatto scendere per firmare delle carte importanti. (la Repubblica 20/4/2004) Il treno che prendeva Dario Fo dalla provincia per andare a studiare a Milano, tutto pieno di studentelli, era chiamato «caravàn de ciuc» (degli ubriachi). (Enrico Arosio, L’espresso 25/11/2004) Durante il viaggio di nozze, Madeleine, novella sposa di André Gide, sorprese il marito proteso fuori dal finestrino del treno a toccare le braccia nude dei ragazzi sulla banchina, «con l’aria di un malato o di un pazzo». (Daria Galateria su la Repubblica del 19/2/2001) È impossibile schiaffeggiare i passeggeri affacciati ai finestrini dei treni, come fanno i buontemponi del film Amici miei. Non ci si arriva. Monicelli: «Ma in Toscana questa storia si raccontava come uno degli scherzi più belli e allora decisi di inserirla nel film». James Dean nei giorni in cui girava La valle dell’Eden riposava su un materasso buttato nel vagone di un treno merci usato per una scena. (Marco Giovannini, James Dean, Mondadori, 2005) Secondo una ricerca di Trenitalia, un passeggero su 8 cerca di viaggiare a sbafo. (R.e.f., Il Messaggero 27/3/2005) L’1% delle donne sogna di fare sesso in treno. (La Stampa 24/7/08 Beccata a fare l’amore sul treno la cantante Mietta adolescente: «Ma il bello è che, dopo averci colto sul fatto, il bigliettaio, da vero gentleman, senza dire una parola ha richiuso la porta e se n’è andato. Senza più tornare». (Gian Maria Aliberti Gerbotto, Vanity Fair 31/3/2005) Tra quelli che hanno fatto l’amore in treno: Tullio Solenghi e Melissa P. Sui treni giapponesi delle ore di punta ci sono vagoni per sole donne. Motivo: la frequentissima mano morta degli uomini. È un’abitudine talmente consolidata da costringere le aziende di trasporto a ripetere nelle stazioni l’avviso: «Non fate i maniaci». (Simona Verrazzo, Libero, 10/02/2009) Il palpeggiamento da mezzo pubblico in Giappone si chiama “chikan”. (Simona Verrazzo, Libero, 10/02/2009) Dal 2006 a Tokyo è attivo il “Train Café”: convoglio che consente agli uomini di poter fare la mano morta perché le passeggere sono tutte “comparse” pagate proprio per questo. Il viaggio del treno dura un’ora e ci può salire solo chi è iscritto. Chi vuole può richiedere anche una tazza di tè. (Simona Verrazzo, Libero, 10/02/2009) Il primo treno americano, nel 1820, quando un eccentrico milionario del New Jersey, John Stevens, si fece costruire una rotaia ovale nel proprio immenso giardino. (Vittorio Zucconi, L’aquila e il pollo fritto Mondadori 2008) Walt Disney si depresse quando, nel 1941, uno sciopero bloccò per settimane il lavoro negli studios. Seguendo l’indicazione del medico che gli prescrisse di distrarsi, da appassionato di treni si costruì una ferrovia nel giardino di casa. Ci passava ore e, quando aveva ospiti, li costringeva a farsi un giro seduti a cavalcioni della locomotiva lunga 60 centimetri. (Guido Tiberga, La Stampa del 26/11/2001). Krasnaya Strela, cioè freccia rossa, il treno voluto da Stalin, frequentato in passato dalla nomenklatura sovietica, che collegava Mosca a Leningrado (ancora esiste, usato soprattutto dai turisti). (L’Espresso, 27/11/2008) Il nome “Italo” per i treni Ntv è stato scelto tramite sondaggio. I votanti lo hanno preferito a Velox, Saetta e Mercurio. (Sole 24 Ore 19/11/2008) Proust quando non riusciva a dormire leggeva gli orari dei treni. (Villaggio globale n. 59, Sette 21/09/1995) Alfred Hitchcock aveva la mania di imparare a memoria gli orari dei treni pur non dovendo andare da nessuna parte. I treni americani sono numerati con la cifra finale dispari se viaggiano da Nord a Sud e con quella pari se da Est a Ovest. (Vittorio Zucconi, L’aquila e il pollo fritto Mondadori 2008) «Nella vita ci vogliono due condizioni per riuscire: un treno che passa e il coraggio di saltarci sopra» (Antonio Di Pietro). (Giorgio Esposito, Novella 2000 5/3/2009)