Malcom Pagani, il Fatto Quotidiano 8/1/2013, 8 gennaio 2013
BISOGNA SAPER VINCERE
[Cavani, goleador fordista con quel volto alla Troisi] –
GESÙ è l’attaccante più forte di sempre”. Edinson non ha paura. Scherza metafore ardite e paragoni eccessivi con la stessa grazia un po’ impiegatizia con cui aggiorna tabellini e statistiche. L’elemento meno maradoniano del presepe napoletano, con il profilo sottile e le magre malinconie nascoste di Eduardo o Massimo Troisi, recita da primo attore sul palcoscenico che fin da bambino considera “l’università ”. Non troverete così nella sua biografia di migrante di ritorno nulla di più rapido di una sofferta analogia ferrarista (il nonno era di Maranello), molti spogliatoi frequentati in età puberale, una sconfinata devozione nei confronti di dio, necessaria preghiera per ricordarsi che anche se idolatrati e messi sull’altare, i ragazzi come Edinson Cavani sanno sempre a chi rivolgersi se trafitti da una solitudine. Anche Cavani (anzi Cabani, come al torneo di Viareggio, vetrina per i Messi del futuro, lo registrarono nel 2006) ha attraversato la propria. A migliaia di chilometri da un Uruguay di confine (Salto), con la sbiadita epica del concittadino Josè Leandro Andrade (“la maravilla nera”) nella valigia, a questuare dopo l’esperienza nel Danubio di Montevideo, un contratto italiano a 19 anni. A Veronello, casa Chievo, lo valutarono in un giorno di primavera del 2006. Test con la squadra primavera e poi, viste le richieste, una stretta di mano. Edinson riprese il treno e andò a Reggio Calabria.
Altro provino inutile, fino all’arrivo di Rino Foschi, ex venditore di champagne e direttore sportivo del miglior Palermo di Zamparini dell’ultimo decennio. La trattativa con Cavani durò due notti, poi, con Guidolin al timone, spesso nel ruolo di attaccante esterno, il Matador diede il via alla corrida siciliana che poco dopo, lo portò a Napoli. Dove ha cambiato ruolo (“Solo con noi è diventato top player”, dice Mazzarri) segna a ritmi fordisti, acuisce i rimpianti di Conte (“I fenomeni li hanno gli altri”) e lascia almeno l’illusione che il girone di ritorno non sia una corsa singola con risultato già scritto. Del futuro di Edinson (che per l’ossessione del gol e l’altissima considerazione verso se stesso pare sia in rapporti incerti con il talento Insigne) non si sa niente. Se non che De Laurentiis abbia finora resistito a un’offerta di 55 milioni e che la clausola rescissoria dica 63. Il numero della sposa nella “Smorfia”. Con il ragazzo dell’ 87, l’atleta di Cristo Edinson Cavani, due figli, una moglie, vita di monastica semplicità, dalla Spagna all’Inghilterra (senza dimenticare Parigi) si sposerebbero in molti. Matrimonio d’in - teresse. A certe cifre, qualunque ambizione trova il proprio equilibrio. Questione di realismo. Bandiere in cantina. Indulgenza plenaria.