MdF, Corriere della Sera 8/1/2013, 8 gennaio 2013
FRANCOFORTE —
«Sie werden uns überraschen», ci sorprenderanno, aveva sentenziato nemmeno due settimane fa il settimanale glamour Bunte, scegliendo una foto in copertina dell’ex presidente tedesco Christian Wulff, dimessosi l’anno scorso per uno scandalo di prestiti e amicizie poco trasparenti, abbracciato alla moglie Bettina, altrettanto chiacchierata perché troppo glamour, mentre le previsioni per il loro matrimonio erano sul «triste-ottimista». Un’idea azzeccata riportata in quasi duemila articoli online, da quando nella tarda mattinata di ieri era scoppiata un’altra bomba mediatica. Questa volta a Hannover, capitale industriale della Bassa Sassonia, nel Nord della Germania, dove si è profilato il divorzio dell’anno. Quando si era sparsa la notizia che l’ex presidente, ma anche ex capo cristiano-democratico del governo della Bassa Sassonia, alle 17 di domenica scorsa aveva lasciato il talamo coniugale, nella bella casa del quartiere nobile di Grossburgwedel, per trasferirsi nel suo nuovo appartamento in affitto in centro a Hannover. Mai un politico moderno è caduto così in basso come Christian Wulff, ha sentenziato il sito del settimanale Der Spiegel, mentre il concorrente Focus commentava al veleno la sequenza di «Glamour, affari, dimissioni, e ora la separazione», con un Wulff che in realtà (in apparenza calmo e tranquillo) «non era un tipo da tappeto rosso», ma viveva all’insegna del glamour con Bettina. Chiacchierata anche nei salotti buoni, dopo alcune apparizioni poco da first lady, come i balli incontrollati al Sansibar dell’isola di Sylt. Poi amicizie, viaggi e inviti sbagliati avevano fatto il resto. Mentre una certa sfortuna l’ha fatta assediare dai media e social network, dopo che sui siti e blog Bettina (Körner) è stata perseguitata fino alla pubblicazione di foto «hard» (invero molto sfuocate) su un suo presunto passato da escort o anche peggio (mai confermato direttamente). Contro queste accuse la quasi ex moglie di Wulff si è difesa strenuamente, fino a ottenere quello che sembra quasi impossibile: la cancellazione di alcuni siti e articoli di Internet, inclusa la combinazione «Bettina-prostituta» nelle ricerche su Google per ingiunzione del giudice competente. Una persecuzione, tuttavia, anche per Wulff, la cui pazienza nelle ultime settimane è stata messa a dura prova anche da un libro-confessione di Bettina nel quale ammetteva problemi matrimoniali. Ora hanno regolato tutto davanti a un avvocato.
M. d. F.