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 2013  gennaio 06 Domenica calendario

SBRACATA E SBOCCATA LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL TAFFERUGLIO GLOBALE

[L’insulto più gentile: darsi dei bugiardi. Ecco tutti gli altri] –
«Guardati da coloro che prima ti danno consigli e poi parlano male di te, cornuto». Sarebbe un motto perfetto - e infatti è di Corrado Guzzanti - per qualsiasi leader di qualsiasi partito politico. Più o meno sono stati tutti alleati fra di loro, una volta o l’altra, questa legislatura o quella, e poi i casi dello sfrantumato bipolarismo italiano li hanno portati in un tafferuglio globale. E ora che è campagna elettorale, non quella perenne, ma quella vera, cominciano a darsi addosso con la levità del dopolavorista. Chi si augurava che l’ingresso in battaglia del Professore avrebbe introdotto nuove regole d’ingaggio, ha da leggere questa pagina in cui si riportano le legnate: tutte sotto la cintura. E siamo solo al riscaldamento.

AGITPROP - È classico dei politici ex post o neo comunisti insultare l’avversario ricorrendo alle categorie sovietiche. Qui è Nichi Vendola che definisce Pier Ferdinando Casini «agitprop di Monti», poiché il leader dell’Udc ha detto che, se non vince anche al Senato, Pierluigi Bersani non sarà premier. «Goffo portavoce» è stata la più nostrana variante proposta dal pidiellino Pietro Laffranco. Identico l’obiettivo.

ARROGANTE - «L’arroganza di Monti sgorga spontanea», ha detto Maurizio Gasparri. «Da Monti arroganza senza limiti», ha aggiunto Felice Belisario (Idv). Per la par condicio ne abbiamo preso uno di destra e uno di sinistra, ma questo è uno degli insulti più diffusi del momento. Sarà che si tratta di un sentimento che Monti suscita universalmente. Con qualche emendamento e qualche rafforzativo. «Arrogante e presuntuoso» è di Vendola. «Energumeno presuntuoso» è di Beppe Grillo. «La politica gli ha dato alla testa» è di Fabrizio Cicchitto. Di conseguenza «ha perso la testa», come diagnostica Renato Brunetta. Da segnalare un «insolente» di Osvaldo Napoli (Pdl) a Casini.

BUGIARDO - Considerati i livelli semantici degli ultimi due decenni, darsi del bugiardo non dovrebbe più nemmeno essere considerato un insulto ma un atto dovuto. Notevole però è la gragnuola di cui si propone un campionario. Simone Vicari (Pdl): «Monti dice bugie». Francesco Storace (Destra): «Il presidente del Consiglio in carica mente ogni volta che parla». Silvio Berlusconi: «Monti è un bugiardo». Gianfranco Fini: «Berlusconi è un bugiardo, lo sfido in tv». Casini: «Berlusconi è un gran bugiardo». La sintesi la lasciamo ad Antonio Di Pietro che prende insieme Monti, Berlusconi e Bersani: «Bugiardoni!».

CANCRO - È un cavallo di battaglia di Berlusconi. Secondo gli annali lo usa per la prima volta nell’ottobre del 1999: «La rivoluzione giudiziaria è il cancro della vita politica». Certa magistratura, i giudici politicizzati, i pm di Milano, occasionalmente il terrorismo islamico, poi la microcriminalità e la mafia: tutti cancri. La novità è che non ha sparato nel mucchio: stavolta il cancro ha il nome e il cognome del capo di Rivoluzione civile, Antonio Ingroia (e di quelli come lui). Non vi ragguagliamo sulle risposte a decine del calibro «cancro sarai tu».

CANI - Non si è trattato propriamente di un insulto, ma lo proponiamo perché è un concetto fra i più estrosi di questa tornata: «Mancu li cani». Lo ha detto Beppe Grillo a proposito di Rosi Bindi eletta nelle primarie in Calabria, e in nome del radicamento territoriale (lei è di Sinalunga). Poiché nella disciplina dell’insulto Grillo è il più fecondo, e non possiamo inzeppare il glossario, vi rimandiamo alla voce «Grillo».

FACCIA DI BRONZO - Ai politici piace talvolta l’arcaismo, che fa chic. «Faccia di bronzo» lo ha detto Belisario (un altro bello vivace) a Berlusconi ma anche Grillo (ultima citazione fuori voce) a tutti i politici di tutti i partiti. Due «faccia di bronzo» in pochi giorni non potevano passare inosservate.

ALargo del Nazareno, alla fine, hanno trovato la quadra: via libera alla candidatura della portavoce storica di Romano Prodi, Sandra Zampa, ma anche a quella del presidente dell’Associazione vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi. Caso chiuso? Neanche per sogno. Perché per un braccio di ferro chiuso sul pari e patta, eccone un altro che riaccende la polemica sempre sul nome di Bolognesi. «Si dimetta immediatamente dalla carica senza attendere il prossimo direttivo dei parenti delle vittime», tuona il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Bologna, Massimo Bugani, un minuto dopo il semaforo verde alla sua candidatura nelle liste del Pd alla Camera. «Quel ruolo – avverte sul suo profilo Facebook l’esponente grillino – spetta a persone (come sei stato tu, caro Paolo, fino a poche settimane fa) super partes e libere da logiche di partito». Una candidatura preceduta dall’im-

GRILLO - Pescando nel mucchio: parassiti, pidocchi, mignatte, zecche, virus, miserabili, cialtroni, mercenari, facce da impuniti, facce di merda, Ceausescu, Mussolini, Hitler. Il compito è semplificato perché non c’è destinatario, se non l’intera classe dirigente europea.

IMMORALE - Ma che bella sorpresa! È tornato Dalemoni. Per i più giovani, Dalemoni è quello splendido mostro politico, un po’ D’Alema e un po’ Berlusconi, che si aggirava in Italia negli Anni Novanta, ai tempi della Bicamerale. D’Alema: «Sarebbe moralmente discutibile» se Monti si candidasse. Berlusconi: «E’ una decisione immorale» quella di Monti che si è candidato.

IMPAZZITO - La psichiatria non manca mai. «Impazzito» è uno dei commenti di Brunetta su Monti che aveva parlato della sua «statura» accademica (serio sospetto che gli abbia dato del nano). «Forsennata» e soprattutto «schizofrenica» è la campagna elettorale di Monti secondo Cicchitto. «Patologico è chi si crede l’Unto del Signore»: questa è del solito Belisario verso il solito Berlusconi.

LADRI DI PISA - Il tenero Sandro Bondi, che tanto tenero non è (di Ingroia ha detto che «fa orrore», di Monti che è «un politicante», che è «gretto» e che ha «uno spirito meschino»), è il titolare del miglior insulto fino a ieri. Monti, Casini e Bersani sono come i «ladri di Pisa» che «di giorno litigavano e di notte andavano a rubare assieme».

LEADERINO - Finalmente una novità. Tale è l’attuale premier secondo il suo predecessore: leaderino del centrino.

ASCALZONE - E qui si va

Msu roba tosta. Il «mascalzopasse interna al Pd e arrivata dopo ne» naturalmente è Monti che la direzione democratica aveva, (per Berlusconi), il quale ha espresinfine, optato per una soluzione salo- so l’opinione che il governo Lega-Pdl monica. Candidando cioè sia la Zam- stava affossando il Paese. Un conpa che Bolognesi, inizialmente in cetto che il titolare del centrodestra corsa per la più classica dell’unica ha voluto sottolineare più volte, e poltrona per due. Così, mentre la con tale foga che è passato da «ma(ex) portavoce di Prodi è stata blin- scalzonata» al neologismo «mascaldata al 20esimo posto del listino per zonaggine». la Camera, al presidente dell’Associazione delle vittime della strage ILENZIARE - Giunti a questo del 2 agosto è andato il posto numero Spunto, si sarà notato che Monti 23, posizione che, come fanno sapere non insulta mai ma è insultato dalle stanze del Nazareno, garanti- spesso, e non di rado in reazione alle sce comunque «ottimi margini di sue parole. Non è uno degli scazzottaeleggibilità». tori da bar che animano la politica

Archiviata la pratica della candi- italiana. Lui insulta senza insulti. Didatura, a Bolognesi non è rimasto ce cose come «mi confonde sul piano che passare al contrattacco. Usan- logico» o «ha un pensiero volatile». do le stesse armi di Bugatti. Una cattiveria così scientifica che nel «Un’eventuale dimissione la decide- verbo «silenziare» (a proposito degli ranno gli associati», replica via Fa- estremisti dei due poli) si è voluta vecebook il neo-candidato democrati- dere un’indole goebbelsiana. co all’affondo del Movimento 5 Stelle. Risposta che arriva, del resto, ARIE - Il dibattito quotidiano dopo che lo stesso Bolognesi aveva Vgarantisce un ricambio contigià annunciato l’intenzione di por- nuo di insulti che è difficile tare la questione all’attenzione dei iscriverli in voci generali. Faremo soci. A tenere la polemica su binari qui una piccola antologia: sciagura, bipartisan ci pensa invece il deputa- trio sciagura, cerchio tragico, pato di Fli, Enzo Raisi, che sempre via sticcione, traditore, ingenuo, vecFacebook lancia la stoccata sulla chio, stravecchio, puzza di straveccandidatura di Bolognesi con il Pd: chio, dinosauro. «Benché sconfitto alle primarie viene ripescato dal partito che dimo- ULNUS - È tutto quello che stra di essere sempre più vecchio Vabbiamo trovato su Bersani. Pci dipendente, altro che cambia- «Vulnus» è Enrico Bondi che mento. Gli pagano i servizi resi in accoppia l’azione di governo e il lavoquesti anni a dimostrazione che era ro di controllo delle liste di centro. Il lì con un ruolo ben preciso». capo del Pd deve darsi la sveglia.