Andrea Giambartolomei, Vincenzo Iurillo, Emiliano Liuzzi, Giuseppe Lo Bianco, Antonella Mascali, Antonio Massari, Valeria Pacelli, Sandra Rizza e Ferruccio Sansa, il Fatto Quotidiano 4/1/2013, 4 gennaio 2013
2013 ECCO L’AGENDA DEI PROCESSI
[Dalla trattativa stato-mafia alla Thyssen, dai consiglieri regionali trovati a trattenere il denaro dei contribuenti agli appalti di Finmeccanica] –
L’anno giudiziario che è passato si ricorderà per le sfilate di olgettine al tribunale di Milano o per il Parlamento che vota la balla di Ruby “nipote di Mubarak”. Quello che verrà si apre nel segno dei consigli regionali, delle piccole e grandi ruberie che capigruppo senza scrupoli hanno pensato bene di tenere per sé. Dopo le grandi cricche degli anni passati (i cui processi continuano a correre nelle aule di Perugia, Roma, Bari e Napoli), il nuovo anno ci porta personaggi come “Er Batman” Franco Fiorito o il capogruppo Idv del Lazio Vincenzo Maruccio. L’anno che si apre è anche quello del processo di Palermo sulla Trattativa, quello che ha visto sollevare nei mesi appena trascorsi il conflitto di attribuzione tra la Presidenza della Repubblica e la Procura di Palermo, accusata di aver intercettato la voce di Giorgio Napolitano.
Roma tra malapolitica e malaimpresa
FINMECCANICA-SELEX
Il 9 aprile avrà inizio il processo a Marina Grossi, ex ad di Selex e moglie dell’ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, finita alla sbarra insieme all’ex direttore commerciale di Selex, Manlio Fiore. Entrambi sono accusati di aver emesso false fatturazioni per operazioni inesistenti per un valore totale di circa 2 milioni e 400 mila euro.
NOMINE ALLA MILANESE
Il 29 gennaio ci sarà la prossima udienza per Marco Milanese, ex parlamentare Pdl e braccio destro di Giulio Tremonti, accusato di finanziamento illecito per la vendita alla società Eurotech di uno yacht. Secondo l’accusa la contropartita chiesta avrebbe riguardato la nomina di Fabrizio Testa a presidente di Technosky, controllata di Enav.
IL TESORIERE UDC
Il 15 gennaio inizierà il processo a Giuseppe Naro, tesoriere Udc, accusato di finanziamento illecito per una presunta tangente di 200 mila euro che gli sarebbe stata consegnata da Tommaso Di Lernia, responsabile della Print System e grande accusatore nell’inchiesta Finmeccanica.
Il 14 gennaio ci sarà la decisione del Gup sull’ulteriore richiesta di rinvio di Marina Grossi, in questo filone di indagine, accusata di corruzione sempre in merito alla vicenda della tangente di 200 mila euro a Pippo Naro.
IL TESORIERE DELLA MARGHERITA
Il 25 febbraio inizierà il processo Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, accusato di essersi appropriato di oltre 23 milioni di euro dalle casse del partito. Insieme all’ex senatore sono finiti alla sbarra anche i commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio, e la segretaria, Diana Ferri, prestanome di una società risultata riconducibile allo stesso senatore. Per tutti il reato contestato è quello di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita. Anche la moglie di Lusi, Giovanna Petricone, è stata indagata in questa inchiesta ma ha già patteggiato una pena ad un anno di reclusione. Luigi Lusi inoltre dovrà rispondere anche del reato di calunnia nei confronti di Francesco Rutelli.
BATMAN ALLA SBARRA
Il 19 marzo inizierà anche il processo a Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio. Fiorito è accusato di peculato per l’ammanco di oltre un milione e 300 mila euro dei soldi del gruppo alla Pisana, che avrebbe trasferito sui propri conti in Italia e all’estero.
IL COORDINATORE PDL
Il 9 gennaio il Gup di Roma deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio per Denis Verdini, accusato di corruzione in merito alla vicenda per gli appalti per la scuola dei marescialli.
UNA QUESTIONE DI P3
Il 28 marzo ci sarà la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati della P3: Marcello Dell’Utri, Denis Verdini e Flavio Carboni. L’accusa è di aver creato una loggia, sotto il modello della vecchia P2, che riuscisse a inferire non solo negli affari dell’eolico, ma anche sulle decisioni di Consulta, Csm e Cassazione. I reati contestati vanno dalla violazione della legge Anselmi, all’associazione a delinquere, corruzione e abuso d’ufficio.
MARUCCIO AL VIA
È ancora in corso l’inchiesta che ha coinvolto Vincenzo Maruccio, ex capogruppo Idv alla Regione Lazio. Maruccio, arrestato lo scorso 13 novembre, è accusato dai pm romani di peculato per l’illecita appropriazione dei fondi destinati al partito: 781 mila euro trasferiti sui propri conti correnti. Una parte dei soldi li avrebbe utilizzati per saldare i debiti con i gestori di videopoker romani.
LA CASA A SUA INSAPUTA
Entro l’anno potrebbe finire il processo a Claudio Scajola, accusato di finanziamento illecito in riferimento all’acquisto dell’abitazione in via del Fagutale, vicino al Colosseo. Secondo l’accusa quella casa fu pagata, ad insaputa dell’ex ministro, con i soldi dell’imprenditore della cricca del G8, Diego Anemone, per un valore di 1,1 milioni di euro.
SOGEI, IMPRESA DI STATO
Volgerà a termine anche l’indagine sulla società Sogei. Questa inchiesta riguarda una serie di appalti affidati dalla società di informatica controllata dal tesoro ad Angelo Proietti. Il tutto, grazie alle pressioni di Marco Milanese.
TELECOM SPARKLE E TELECOM
Potrebbe concludersi entro quest’anno anche il processo a Gennaro Mokbel, accusato di un maxiriciclaggio di due miliardi di euro, realizzato tra il 2003 e il 2007, con una serie di truffe telefoniche finalizzate all’evasione dell’iva. Insieme all’imprenditore sono finiti alla sbarra anche ex manager e dirigenti di Fastweb e Telecom Italia Sparkle.
AUGUSTO E MAMMA RAI
Si concluderà entro il 2013 anche il processo all’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini accusato di peculato per aver speso in soli 15 mesi, tra pranzi, cene e viaggi ben 68 mila euro di soldi pubblici, sforando il limite consentito dalla Rai per l’utilizzo della carta di credito.
I CARABINIERI DI MARRAZZO
Potrebbe concludersi anche il processo ai 4 carabinieri accusati di aver tentato un’estorsione ai danni di Piero Marrazzo, ex presidente della Regione Lazio. Secondo l’accusa i carabinieri fecero irruzione nell’appartamento di via Gradoli dove si trovava Marrazzo insieme al trans Natalie, e poi si sarebbero impossessati di un video che riprendeva i due. Tra i testimoni del processo, anche Silvio e Marina Berlusconi, oltre che il direttore di Chi Alfonso Signorini.
IL CONSIGLIERE PICCOLO
Entro l’anno si chiuderà anche l’inchiesta su Samuele Piccolo, consigliere comunale romano indagato per finanziamento illecito e associazione a delinquere. A Samuele Piccolo si contestano tre diversi episodi di finanziamento illecito con riferimento all’ultima campagna elettorale amministrativa . Si tratta di cene elettorali e anche dell’organizzazione dei call center per il cui allestimento sarebbero stati sottratti al fisco 122mila euro.
Torino, industrie di morte
e affari regionali
THYSSENKRUPP ED ETERNIT
Di nuovo in aula per fare giustizia in due grandi cause per morti sul lavoro: il rogo della Thyssen-Krupp di Torino e la strage dell’Eternit a Casale Monferrato. I processi, nati dalle indagini del pm Raffaele Guariniello e del suo pool, sono in Corte d’appello. Per il primo la sentenza è attesa per giugno e i pm hanno già chiesto la conferma delle condanne. Il secondo – contro i due ex proprietari di Eternit Italia – comincerà il 14 febbraio.
GABETTI E STEVENS
Torneranno in tribunale due grandi vecchi del potere torinese, Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti, ex manager della Ifil-Exor, finanziaria che controlla Fiat. Sono accusati di aggiotaggio: nel 2005 avrebbero nascosto l’operazione che ha permesso alla famiglia Agnelli di mantenere il controllo del Lingotto. A giugno la Cassazione ha annullato l’assoluzione. Il reato si prescriverà a febbraio, ma il processo continuerà perché non decade la responsabilità civile delle società Exor e Giovanni Agnelli.
LE FIRME PER COTA
La Cassazione si pronuncerà su Michele Giovine, consigliere regionale condannato per le firme false della lista “Pensionati per Cota” alle elezioni del 2010: la conferma della condanna graverebbe sulla giunta del leghista Roberto Cota.
APPALTI IN REGIONE PIEMONTE
Il 26 febbraio andranno a processo l’ex assessore Caterina Ferrero e il suo braccio destro Piero Gambarino per lo scandalo sugli appalti nella sanità. Prosegue l’inchiesta sulla riscossione del bollo auto che coinvolge l’assessore William Casoni, indagato per abuso d’ufficio. Si aspettano sviluppi sui rimborsi dei consiglieri regionali: solo quattro hanno ricevuto l’avviso di garanzia, ma nei prossimi mesi potrebbero esserci novità. Altro politico imputato è Giorgio Ardito, esponente del Pci, Pds e Pd torinese: presto dovrà rispondere all’accusa di corruzione per una tangente dell’imprenditore Bruno Binasco del gruppo Gavio.
‘NDRANGHETA E TAV
A gennaio entreranno nel vivo il processo “Minotauro” con le rilevazioni dei pentiti della ‘ndrangheta piemontese e quello contro i No Tav per gli scontri dell’estate 2011.
Palermo, Dell’Utri e tutti gli altri
POLITICA? COSA NOSTRA
Parlerà? E che dirà il senatore Marcello Dell’Utri, già indicato dalla Cassazione come mediatore tra le richieste estorsive di Cosa Nostra e Berlusconi il prossimo 11 gennaio nell’aula del processo d’appello nei suoi confronti, a chiusura dell’istruzione dibattimentale? Con la requisitoria del pubblico ministero Luigi Patronaggio prevista in due udienze, l’11 e il 18 gennaio, si avvia a conclusione il processo Dell’Utri. Condannato in appello a sette anni, il senatore ha avuto annullata la sentenza dalla Suprema Corte che ha disposto il nuovo processo: la nuova sentenza è attesa a fine mese.
TRATTATIVA STATO-MAFIA
Sempre l’11 gennaio si conclude l’udienza preliminare della trattativa tra Stato e mafia al termine di un tour de force serrato: si comincia l’8 gennaio con l’esito dell’accertamento delle condizioni di Bernardo Provenzano, per verificarne la sua capacità di stare in giudizio dopo il malore che lo ha colpito in cella ed il successivo ricovero in ospedale per l’asportazione di un ematoma alla testa che lo ha costretto ad un coma farmacologico, si prosegue il 9 con la requisitoria dei pubblici ministeri Di Matteo, Sava, Del Bene e Tartaglia e le arringhe di parte civile, si torna in aula il 10 per ascoltare le dichiarazioni spontanee del senatore NicolaMancino e l’inizio delle arringhe della difesa per concludersi l’11 gennaio con la decisione del gup Piergiorgio Morosini.
SCHIFANI, IL GUP DECIDE
Il gup Morosini entro la fine di gennaio deciderà anche sulla richiesta di archiviazione per concorso in associazione mafiosa avanzata dalla Procura nei confronti del presidente del Senato Renato Schifani.
NESSUNO PRESE BINNU
Riprende l’8 gennaio il processo per la mancata cattura di Provenzano, frutto, secondo l’accusa, della trattativa tra mafia e Stato, imputati gli ufficiali del Ros Mario Mori e Mauro Obinu. Con l’audizione del magistrato Olindo Canali, di due funzionari della Dia, dell’ex carabiniere del Ros Giuseppe De Donno, dell’ex direttore del carcere di Opera Aldo Fabozzi, di due ufficiali del Ros e un collaboratore dell’ex numero due del Dap Francesco Di Maggio si apre in aula il capitolo dei riscontri alle dichiarazioni di Rosario Cattafi, l’avvocato barcellonese accusato di mafia che ha rivelato di avere avuto nel 1993 da Di Maggio l’incarico di contattare il boss Nitto Santapaola per far cessare le stragi.
Napoli, camorra e rifiuti
NICK ‘O MERICANO
Il 2013 potrebbe essere l’anno della conclusione del primo processo a carico di Nicola Cosentino, il deputato ed ex sottosegretario Pdl all’Economia in cerca di ricandidatura in Parlamento imputato di concorso esterno in associazione camorristica. Dal 2011 è in corso a Santa Maria Capua Vetere il dibattimento che sta vagliando le accuse di collusioni col clan dei Casa-lesi nel business dei rifiuti. Nelle prossime settimane verranno sentiti un pentito in videoconferenza e un ex parlamentare dei Ds. Difficilmente vedrà la fine il suo secondo processo, relativo alle pressioni per far ottenere finanziamenti per la realizzazione di un centro commerciale nel casertano di imprenditori vicini alla camorra. La prima udienza è in calendario il 23 gennaio.
BASSOLINO E IMPREGILO
Dopo cinque anni dovrebbe finalmente approdare al traguardo della sentenza di primo grado il processone sul disastro rifiuti in Campania, che vede alla sbarra 28 imputati tra cui l’ex Governatore Pd Antonio Bassolino e gli ex vertici della Fibe-Impregilo, tra i quali Pier Giorgio Romiti. Il 23 aprile scorso la quinta sezione del Tribunale di Napoli (presidente Maria Adele Scaramella) ha dichiarato prescritti 18 capi di imputazione di falso e abuso. Restano in piedi quelli di truffa, frode in pubbliche forniture, traffico illecito di rifiuti e per Bassolino, che è stato commissario straordinario per l’emergenza dal 2000 al febbraio 2004, un’imputazione di falso più recente e non ancora prescritta. Almeno per il momento.