Elsa Muschella, Corriere della Sera 7/1/2013, 7 gennaio 2013
MILANO —
Twittate proprio tutti, oggi. E lei? Nichts, zero assoluto, manco morta. Angela Merkel non è come voi e questo è sempre bene saperlo.
Che siate presidenti o camerieri, di solito scegliete con perfezionismo maniacale una foto profilo che vi racconti con il medesimo «Wow!» riservato da Monti alla scoperta dei suoi follower. Che siate astrofisici o edicolanti, ormai è impensabile astenersi da un parere su qualsivoglia argomento supponendo che l’universo dovrà tenerne conto. Che siate scrittori o impiegati, viene automatico condividere la quotidianità con l’Instagram virato del cappuccino servito al bar sotto casa. No, ma fate bene, figuriamoci. E però la Cancelliera non l’avrete. Né lei né Hillary Clinton, per dire di una comune tostaggine necessaria a resistere alle sirene cinguettanti. Scrive Der Spiegel che anche quest’anno di campagna elettorale passerà senza un suo account ufficiale: «Non ci sono piani concreti in proposito», conferma Steffen Seibert, portavoce del governo sordo all’auspicio del portavoce di Twitter («Saremmo lieti se la signora cambiasse idea»). Degli stratosferici sorrisi di Obama ne troverete a profusione — lui che colleziona retweet a raffica con o senza abbracci a Michelle — così come scorreranno sui vostri tablet gli slanci infinitamente meno cool di Rajoy, Hollande e Papademos (del tutto fuori classifica, in effetti).
Del nostro parco politici — ma già lo sapete perché ogni secondo li inondate di domande e commenti, insulti e complimenti — su Twitter non ne manca uno. In sostanza, l’antisocial europea è solo lei: Angela Dorothea Kasner, originaria di Amburgo, sposata prima Merkel ora Sauer, laurea in Fisica e dottorato in Chimica quantistica, abitudinaria fino al midollo — il 9 novembre 1989, tanto per citare un esempio, festeggia la caduta del Muro con una sauna e una birra perché sono gli appuntamenti fissi di «ogni giovedì» — pupilla di Helmut Kohl e praticante di rango nei suoi esecutivi (ministro per le Donne e i Giovani e poi all’Ambiente e alla Sicurezza dei reattori), la Cancelliera è a capo del suo partito (Cdu) e della Germania con la serietà e il rigore richiesti a uno studente modello di fronte alla commissione d’esame. Non si è mai espressa negativamente su Internet, è che Twitter non è sulla sua strada: «Ho sempre una mia opinione», dice, e da tempo tutti i capi di Stato sanno che la esprime solo dove conta davvero e soprattutto che non ama star lì a discutere dell’agognato isolamento, come appare dalla consueta raffigurazione di una gestione della crisi che vede l’intera Europa da una parte e lei dalla sua.
Neanche la sfida di settembre può tentarla, a questo punto. Peer Steinbrück, candidato socialdemocratico alle prossime elezioni federali, si è portato avanti sbarcando su Twitter l’8 dicembre, ma per la conquista della Cancelleria dovrà accontentarsi di una battaglia asimmetrica. Da ex ministro alle Finanze del governo di Große Koalition, conosce benissimo Angela e i suoi metodi inflessibili. Online, però, l’artefice della linea neostatalista — riconosciuto gaffeur — non pare approfittarne, oppure è proprio l’imprinting Merkel a essere indelebile. Ecco il più intrepido dei suoi tweet: «Buon Natale. A metà gennaio ci incontreremo di nuovo».
Elsa Muschella