B.C., Il Messaggero 7/1/2013, 7 gennaio 2013
DAL CRAC A COLANINNO, UNA LUNGA ODISSEA
Sei anni, dal crac al passaggio nelle mani della cordata italiana guidata da Roberto Colaninno. Una lunga odissea e ora si riapre la partita della vendita a Air France.
E’ il 12 dicembre del 2008 quando arriva la firma tra Cai e Alitalia. Si chiude così il tormentato processo di privatizzazione iniziato due anni prima. Da allora in poi, l’Alitalia risanata ha cercato di navigare tra le onde della peggior crisi economica del dopoguerra senza riuscire però a fare il vero salto di qualità in grado di proiettarla in una dimensione davvero internazionale. Tanto che ora si riapre la questione del suo futuro.
La decisione di mettere in vendita la quota di controllo della compagna di bandiera viene presa dal governo di Romano Prodi nel 2006. Dalle mani di Cimoli la presidenza della compagnia passa a Berardino Libonati. Dopo di lui verrà Maurizio Prato, poi il commissario Augusto Fantozzi fino alla cessione a Cai.
Delle cinque cordate che in un primo momento partecipano alla procedura di vendita, nessuna arriverà in fondo. Si presentano l’AirOne di Carlo Toto con Intesa-Sanpaolo; e poi il fondo salva-imprese M&C di Carlo De Benedetti; Matlin Patterson Global Advisers; Texas Pacific Europe; Unicredit Banca Mobiliare. La gara fallisce a luglio e Maurizio Prato, diventato presidente, vara un ’’piano di sopravvivenza’’ con esuberi, tagli di voli e ridimensionamento di Malpensa.
Ma soprattutto, Prato riprende le trattative con potenziali partner, su mandato del Tesoro. A fine anno, è ormai il 21 dicembre del 2007, il consiglio d’amministrazione Alitalia sceglie Air France-Klm per proseguire in esclusiva la trattativa per la cessione del 49,9% del Tesoro. Nel marzo 2008 , dopo una lunga seduta notturna del Cda, Alitalia accetta l’offerta di Air France-Klm e il tesoro avvia il confronto con i sindacati sulla previsione di 2.100 esuberi.
Da quel momento in poi, la vicenda Alitalia entra in piena campagna elettorale. Il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, boccia la cessione ai francesi e rilancia la cordata italiana con AirOne e Intesa, smontando l’accordo sottoscritto da Prato. Jean-Cyril Spinetta torna a Parigi: Air France si ritira. Con la vittoria di Pdl e Lega alle elezioni la cordata italiana accelera e in agosto, advisor Intesa SanPaolo, nasce la newco con i primi 16 soci, per dare vita alla Compagnia Aerea Italiana. Rocco Sabelli è l’amministratore delegato.
Intanto Alitalia viene spacchettata e il governo nomina Augusto Fantozzi commissario della bad company dove confluiscono le attività da chiudere. Si aprono mesi ad alta tensione per la dura trattativa sindacale sugli esuberi con piloti e assistenti di volo. A fine settembre si rischia addirittura la sospensione della licenza di volo da parte dell’Enac. Lufthansa fa un tentativo di avvicinamento ma fallisce. Cai compra Alitalia per 1,052 miliardi di euro, di cui 427 milioni cash.