Giovanni Stringa, Corriere della Sera 05/01/2013, 5 gennaio 2013
ITALIA TERZA AL MONDO PER RISERVE D’ORO. PER OGNI CITTADINO DOTE DI 1.650 EURO —
Dopo la Svizzera, eterna prima della classe, e la Germania, peso massimo d’Europa, c’è l’Italia. Ad assegnarci il bronzo è la classifica delle riserve d’oro per abitante. Nelle casseforti della Banca d’Italia ci sono 2.452 tonnellate d’oro, vale a dire una quarantina di grammi del prezioso metallo giallo per ogni abitante della Penisola, dai neonati fino agli ultracentenari. Già, ma in soldoni? Ieri un’oncia d’oro quotava sui mercati internazionali 1.650 dollari. Passando dal biglietto verde alla moneta unica, e trasformando le once in grammi, si arriva a 40,8 euro il grammo. Ultimo passaggio: se un grammo supera i 40 euro, nel portafoglio aureo di Via Nazionale si trovano 1650 euro circa per ogni cittadino italiano. Niente male, anche se il peso del debito pubblico pro capite — circa 30 mila euro — è ben altra cosa.
Più di 100 miliardi valgono le riserve della Banca d’Italia. E’ un patrimonio enorme, grazie anche alla crescita delle quotazioni: il 2012 ha segnato il dodicesimo anno consecutivo di rincari per il metallo giallo, nonostante il calo degli ultimi mesi (e di ieri). Le casseforti di Via Nazionale hanno già suscitato l’interesse dei governi Prodi e Berlusconi, ma non se ne fece nulla. Anche perché disporre dell’oro in questione non è così semplice. In Germania, per esempio, poco più di un anno fa la Bundesbank ha risposto con un immediato «no» all’ipotesi di mettere nell’attivo del Fondo salva Stati l’oro delle banche centrali e in particolare quello tedesco. Anche Bankitalia potrebbe avanzare più di una riserva.
In ogni caso, resta il fatto che il bronzo italiano nella classifica mondiale dell’oro batte un po’ a sorpresa tanti illustri concorrenti. Come gli Stati Uniti, che si fermano all’ottava posizione con 26 grammi di metallo giallo per abitante, pur avendo le riserve più grandi del globo: oltre 8.100 tonnellate. Nella lista (fonte World gold council) dopo l’Italia ci sono la Francia (38,6 grammi per abitante), i Paesi Bassi (36,6 grammi), il Portogallo (35,8 grammi), l’Austria (33,1 grammi), i già citati Stati Uniti, Singapore (24,6 grammi), e — al decimo posto della hit parade — il Belgio con 21,2 grammi.
Sopra l’Italia, a poca distanza, ci sono i 41,4 grammi dei tedeschi e, ben più in alto, i 130,8 grammi degli svizzeri. In un Paese — la Confederazione — che è una calamita non solo per l’oro ma anche per le valute straniere, tanto che la banca centrale ha dovuto porre un tetto all’eccessivo apprezzamento del franco.
Giovanni Stringa