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 2013  gennaio 04 Venerdì calendario

«TERRIBILI GLI INSULTI PERO’ QUELLA PALLONATA...»

«Era una frase rubata sugli spalti, una di quelle che si dicono in certi momenti. E poi, guardate, sono le 8 di sera e ho ancora il fegato che mi scoppia per quello a cui ho assistito...». Sindaco, però lei ha detto che la reazione di Boateng agli insulti razzisti è stata impropria...«Mettiamo le cose al loro posto: la responsabilità di quanto è successo è di quelli che hanno urlato quei cori, punto e basta. Non ho nessuna intenzione di ribaltare i termine della questione. Detto questo, avrei preferito non vedere quella pallonata scagliata in un punto in cui c’erano anche dei bambini. Capisco il gesto, ma non lo giustifico. Tutto qui». Gigi Farioli, sindaco Pdl di Busto Arsizio, prova a circoscrivere l’incendio scatenato dalle sue parole e aggiusta il tiro. Diversamente da quanto fa, per rimanere nell’orto della politica, il suo concittadino Marco Reguzzoni, ex capogruppo della Lega Nord a Montecitorio, il quale mette il carico di briscola: «Boateng è una mammoletta, i buu non hanno niente di razzista e lui ha perso le staffe solo per qualche insulto alla sua fidanzata».Insomma, è andata a finire che nell’occhio del ciclone è stata trascinata l’intera città di Busto e non solo la frangia dei tifosi più accaniti, quelli bersagliati dai Daspo e che anche a novembre erano stati protagonisti di violenti tafferugli. «Ma è proprio questo ciò che mi fa rabbia ? ribatte Farioli ? e cioè che ci vada di mezzo la reputazione della mia città e di una società gloriosa come la Pro Patria: qui tutti si aspettavano una giornata di festa, allo stadio erano arrivati in tremila dunque non solo la tifoseria della Pro. I soliti quattro imbecilli hanno cominciato con i cori razzisti ma a quel punto spettava all’arbitro convocare i capitani e minacciare di interrompere la partita. E invece ha lasciato correre finché la situazione gli è sfuggita di mano. Boateng? Nel calcio il fallo di reazione è punito più severamente del fallo di gioco, per questo dico che ha avuto una reazione impropria». Ma qui c’erano in ballo la dignità di una persona, le offese al colore della pelle. Non trova che proprio un gesto eclatante da parte di un personaggio così popolare possa lasciare il segno? «Benissimo, però da domenica voglio vedere la stessa reazione a San Siro, all’Olimpico, a Napoli. E soprattutto voglio che si ricordi che gli spettatori di Busto hanno applaudito la decisione del Milan di lasciare il campo».Sono state ore concitate: Farioli nell’impeto di difendere la sua città si è lasciato scappare un «Busto non è mica Verona» che gli è valso il sarcasmo del primo cittadino scaligero Flavio Tosi: «Ha ragione Farioli, Verona non è certo Busto Arsizio...». Il gesto del Milan ha ricevuto apprezzamenti tra gli altri dal sindaco di Milano Pisapia e dal c.t. azzurro Prandelli nonché quello di un illustre politico rossonero, il leader del Carroccio Bobo Maroni: «I cori razzisti contro Boateng sono una vergogna» fa sapere via Twitter. Non tira indietro la gamba, invece, l’altro leghista bustese Marco Reguzzoni: «Non ero allo stadio ma alcuni testimoni mi riferiscono che non c’è stato alcun insulto razzista. I buu? Ma che c’entra il razzismo? La realtà è che a Boateng sono saltati i nervi per gli insulti alla sua fidanzata, con cui peraltro ama apparire in pubblico. E allora quelli del Milan si sono aggrappati alla storia del razzismo».
Claudio Del Frate