Andrea Brega, Il Sole 24 Ore 4/1/2013, 4 gennaio 2013
Crollano i consumi di conifere– Dati pesanti quelli inerenti agli acquisti di legname di conifera nei primi nove mesi del 2012, a conferma della difficile situazione in cui versa l’edilizia nel nostro Paese
Crollano i consumi di conifere– Dati pesanti quelli inerenti agli acquisti di legname di conifera nei primi nove mesi del 2012, a conferma della difficile situazione in cui versa l’edilizia nel nostro Paese. Da gennaio a settembre c’è stato un crollo del 18%, pari a 628.041 metri cubi in meno rispetto allo stesso periodo del 2011, con quasi tutti i fornitori in forte contrazione. Sul fronte Ue l’Austria, nostro principale partner commerciale nel settore, ha chiuso i primi tre trimestri con un pesante ridimensionamento delle vendite (-17,6% a 1,9 milioni di mc), seguita a lunga distanza dalla Germania (-19,2% a 349.340 mc) e dalla Svezia (-2,5% a 92.257 mc). L’Ucraina si conferma il principale fornitore extra Ue, facendo però registrare un rallentamento dell’11% (139.775 mc). Segue la Russia, con 96.109 mc (-12,5%). Il forte calo del mercato è la diretta conseguenza dello stato di crisi profonda del settore delle costruzioni in Italia, situazione recentemente confermata dai dati Istat inerenti al mercato immobiliare del secondo trimestre 2012, quando i mutui sono crollati del -48,6%, il doppio rispetto alla riduzione delle vendite immobiliari (-23,7%). In Austria la situazione è particolarmente complessa, con le esportazioni in costante calo anche su quei mercati che negli ultimi tempi avevano dato qualche soddisfazione. Esclusi Arabia Saudita, Emirati arabi uniti e Nordafrica (Algeria a parte) tutti i principali partner commerciali esteri hanno visto un ridimensionamento. Traumatico in particolare il -15% registrato con il Giappone, verso cui molte segherie avevano dirottato forniture importanti, tanto che il Paese era diventato il quarto cliente dell’Austria. In Europa le vendite austriache sono diminuite pressoché tutti i mercati: a settembre -9% in Germania, -2% in Svizzera, -30% nella Repubblica Ceca, -7% in Francia. È dunque confermato il drastico calo della produzione, che a fine 2012 dovrebbe risultare inferiore di un milione di metri cubi in meno rispetto al 2011. «Le segherie – spiega Roberto Tengg, vicepresidente Fedecomlegno – stanno lavorando a un solo turno, ma i prezzi dei tronchi non accennano a diminuire. In alcuni casi si sono superati i 100 euro (franco partenza strada forestale) raggiungendo in stabilimento la quota di 110/115 euro». La situazione sta mettendo in difficoltà i produttori austriaci, prosegue Tengg. «Se consideriamo che le grosse segherie riescono ad abbattere i costi lavorando su due turni è evidente che l’attuale orario ridotto crea problemi seri. Ma sono anche le piccole realtà a soffrire, tant’è che in diversi casi hanno deciso di sopsendere la produzione fino a febbraio, in attesa di una timida ripresa primaverile e di una maggiore disponibilità di tronchi». © RIPRODUZIONE RISERVATA