Zornitza Kratchmarova, Panorama 3/1/2013, 3 gennaio 2013
COME ADOTTARE UN BIMBO: GIMCANA IN 7 TAPPE E 30 MILA EURO
Adottare si può a patto di avere tempo e risorse (non poche) a disposizione. Fino a 30 mila euro per completare l’intero iter, a volte di più. Non è un caso che la crisi stia colpendo anche le adozioni internazionali. I dati sulle autorizzazioni agli ingressi 2012 in Italia non sono ancora disponibili ma le prime stime parlano di un crollo a doppia cifra, superiore al 20 per cento, rispetto ai 4.022 casi portati a termine nel 2011. Secondo la Commissione per le adozioni internazionali, che fa capo alla presidenza del Consiglio dei ministri, si tratta di un calo mondiale. In effetti la crisi è ovunque o quasi. E le concause di una simile débâcle possono essere diverse. I quattrini, certo, ma anche le lungaggini burocratiche nostre e dei paesi d’origine. O, ancora, i problemi che di volta in volta possono sorgere nei singoli stati di provenienza dei bambini. «Ma intervenire si può» dice a Panorama Marco Griffini, presidente dell’Associazione Aibi (Amici dei bambini), che vorrebbe una riforma della legge sulle adozioni internazionali, risalente (salvo alcune modifiche successive) a 30 anni fa (numero 184/1983). E con un manifesto suggerisce revisioni a tutto campo. Qualche esempio. Niente competenze dei tribunali dei minori: all’estero sono i servizi sociali a dichiarare l’idoneità degli adottanti. Anche i tempi dei singoli passaggi vanno definiti in modo stringente, uniformando le procedure su scala nazionale; oggi ci si muove in ordine sparso e ognuno segue le proprie procedure. Gli stessi enti autorizzati a trattare le adozioni sono troppi: 66, contro 30 della Francia e 16 della Germania. E sì che con adeguate economie di scala i costi potrebbero ridursi. E parecchio.
(Zornitza Kratchmarova)