Andrea Curiat, Wired 31/12/2012, 31 dicembre 2012
HERMAN DALY: «GLI ECONOMISTI SONO INUTILI»
I grandi economisti? «Ci stanno soltanto facendo perdere tempo». A dirlo non è un attivista di Occupy Wall Street, ma un professore dell’università del Maryland. Herman Daly, classe 1938, non è certo uno studioso come gli altri. È noto come uno dei principali economisti ecologici del secolo e ha aiutato la World Bank a creare le linee guida per uno sviluppo sostenibile globale. «Gli economisti fanno riferimento all’esistenza di un homo economicus completamente slegato dalla comunità in cui vive e da ciò che lo circonda. E quando fai notare loro il paradosso reagiscono infuriandosi». Daly espone un modello di "steady state economy" poco ortodosso: «Gli studiosi considerano la crescita economica costante come una panacea, ma non è così. L’economia globale non esiste in un vuoto, ma è inserita in un contesto: l’ambiente». Insomma, Daly avverte che la crescita non è a costo zero: quando è eccessiva «si sacrificano pesci, minerali, combustibili fossili per realizzare strade, fattorie, servizi. Ma il capitale naturale di partenza vale molto più del capitale finale creato dall’uomo». La soluzione prospettata da Daly è un’economia caratterizzata da livelli stazionarI; di popolazione, produzione e consumo di beni e servizi: quando l’utilità marginale di un prodotto risulta inferiore al suo costo ecologico, allora la produzione a tutti i costi non è più razionale. Bisogna porre un limite, in modo tale che «il livello massimo di produzione permessa sia posto in relazione alla capacità dell’ambiente di rigenerare le risorse o di assorbire l’inquinamento», conclude Daly.