Eleonora Barbieri, il Giornale 31/12/2013, 31 dicembre 2013
Alla sorella: «Hai avuto più talento di me» - Ecco la lettera scritta da Rita Levi Montalcini da St
Alla sorella: «Hai avuto più talento di me» - Ecco la lettera scritta da Rita Levi Montalcini da St. Louis, nel marzo ’61, alla madre e alla sorella Paola, detta «Pa», raccolta in Cantico di una vita ( Raffaello Cortina, 2000). di Rita Levi Montalcini Mamma e Pa mie, tra due giorni sarà primavera, ma a St. Louis oggi c’è l’impressione di essere in pieno inverno. Una giornata fredda e grigia. A dir la verità questo tempo mi piace. È l’atmosfera più adatta per concentrarsi. Ed io ho molto bisogno di concentrarmi. Domani dovrò fare una conferenza agli psicologi della Washington University. Inoltre ho da ultimare il manoscritto del lavoro in preparazione con Piero e pensare a quello più impegnativo per Ann Harbor. Come vi ho detto, ho appena scritto l’introduzione e entro un mese dovrò presentarlo per la pubblicazione. C’è da domandarsi se sia giusto adattare la produzione alla richiesta o, in altre parole, produrre sotto il pungolo degli organizzatori di simposi che impongono di scodellare lavori a tempo fisso. Non è giusto ma è difficile esimersi e rifiutare. Nel mio caso c’è il vantaggio che mi impone di fermarmi e scrivere. Cosa che non farei se dovessi seguire la mia inclinazione. È molto più divertente pensare e fare esperimenti che tirarne le somme e leggere gli esperimenti fatti da altri. E tuttavia mi accorgo che questo è utilissimo. Appunto per preparare la conferenza per domani, ho letto molto in questi giorni e nuove idee sono germogliate. Anche se non daranno frutti, allargano gli orizzonti e impediscono di cristallizzarsi su concetti troppo ristretti. È un’esperienza molto simile alla tua,mia Pa, quando lasci le tue tele e mediti sulla pittura e altre forme estetiche. Tuttavia sei più dotata di me per questo e ti diverti a scrivere. Per me è per il 90 per cento una fatica e una sudata. Per il 10 per cento è un divertimento. Non c’è dubbio che a furia di scrivere si impara, ed oggi ho assai più facilità di quanta non ne avessi in passato quando Viktor [Victor Hamburger, il professore che la chiamò nel 1947 negli Stati Uniti, ndr ] scriveva in gran parte i miei lavori. Oggi li do a lui da leggere quando sono pronti per inviarli all’editore. Ho passato gran parte della giornata a casa a studiare. Poi sono andata come di consueto in laboratorio per controllare alcuni esperimenti e infine a colazione da Paolo e Silvia. Di tutta la famiglia, quella che oggi è più vicinaa me è indubbiamente la gentile e sensibile Lucy. Silvia è sempre molto simpatica (...) Vi abbraccio con infinito affetto. Vostra Rita St. Louis, 19 marzo 1961