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 2013  dicembre 31 Martedì calendario

«Donne, sono il marito anticrisi» - Dodici anni fa Roberto Pocorobba si è reinventato vita e lavoro

«Donne, sono il marito anticrisi» - Dodici anni fa Roberto Pocorobba si è reinventato vita e lavoro. A testimo­niarlo c’è un volantino: un omino con l’impermeabile aperto. Niente di vol­gare. Lo sfogli: «Affitta un marito». Sot­to l’impermeabile l’omino nasconde tutti gli strumenti del mestiere: caccia­vite, pinza, trapano, chiodi, tubi, cavi elettrici. È quello che fa lui, cioè tutto: «Tutto quello che non ha tempo o vo­glia di fare il marito in casa». Alle ro­gne ci pensa quello in affitto. Molto più comodo. Basta una telefonata e lui arriva: e finiscono le litigate, i mu­si, i rancori per il quadro mai appeso, la lampadina pendente e desolata, la mensola ancora nello sgabuzzino, la zanzariera che non si chiude bene. Il risultato è che con la sua azienda ­«Mariti in affitto» appunto, che lavora nella zona sud di Milano e provincia ­ha appuntamenti quasi a ogni ora del­la giornata. Scusi, come ha deciso di fare il mari­to in affitto? «Ho fatto il venditore di prodotti far­maceutici per vent’anni. Alla fine mi ero stancato di girare sempre in auto, anche 400 chilometri al giorno. Ma avevo quasi cinquant’anni. Così al mio commercialista è venuta l’idea: “Perché non fai il marito in affitto, ne­gli Stati Uniti funziona...”» Ci ha creduto subito? «Pensavo scherzasse. Invece era il mio. Ho una manualità naturale, ripa­ro tutto. Ho iniziato a lavorare col pas­saparola e i volantini». L’omino. «Sa che mi costa tanto? Quasi un eu­ro al pezzo. Ma piace anche ai bambi­ni ». Come è organizzato? «Ho l’aiuto di amici, ex soci e ogni tanto di mio figlio. Ristrutturiamo pu­re la casa. E poi curo il giardino, ac­compagno la vecchietta a comprare le lampadine, porto la sciarpa al signo­re anziano, come un parente. Del re­sto in questo lavoro la fiducia è tutto». Quanti sono i clienti? «Quelli consolidati cinquecento». E i costi? «Trenta euro l’ora, in città. In certi casi faccio il preventivo: per esempio se devo cambiare il rubinetto o im­biancare ». Le richieste più frequenti? «Riparare un’antina, il rubinetto che perde, la piastrella rotta, la ripara­zione elettrica. Ma se qualcuno mi chiede di fare la spesa al supermerca­to, io vado: per trenta euro...». Chiamate insolite? «Di recente ho fatto un cambio di stagione in un armadio, sgomberato un garage e fatto ripartire la batteria di un’auto. Poi so che mi posso aspet­tare di tutto: anche pulire la cappa del­l’aspirazione. Normalmente le gior­nate sono piene di mobiletti dello scaldabagno da riparare, rubinetti del lavandino o della doccia che per­dono, lampadine e piastrelle da cam­biare » . È puntuale? «Puntualissimo. Inizio alle 8 e mez­za e finisco alla sera». Chi la chiama? «Le signore di una certa età. E le ra­gazze appena sposate. Funziona così: al sabato vanno all’Ikea col marito, comprano i mobili nuovi, lui alla do­menica ci prova pure a montarli ma non ce la fa. Si arrabbia, litigano e al lu­nedì le donne mi chiamano. Infatti trovo sempre i pacchi già aperti. E poi i televisori». La chiamano anche per la tv? «Sì, i ragazzi comprano questi televi­sori pazzeschi, da attaccare al muro. I mariti però non si fidano, così mi chia­mano. Sempre il lunedì. Ma se il cane fa pipì sul marmo, io lo lucido. O se ca­de il condizionatore, io lo sistemo. Of­friamo anche il servizio di dog-sitter». È sempre occupato? «Non faccio mai programmi a lun­go termine, ma lavoro tutti i giorni. E alla sera aiuto i miei amici. A 59 anni la faccio in barba ai ragazzi che dicono che non c’è lavoro: quando li sento...» Il lavoro c’è? «Cerco di coinvolgere anche mio fi­glio. Quello che mi dispiace è vedere poca manualità in giro». Perché i mariti non fanno questi la­vori? «Farlo ed essere pagati è un piacere. Ma a casa mia non faccio niente: chia­mo i miei colleghi. O li chiama diretta­mente mia moglie». C’è qualcuno che si confonde,dicia­mo così? «Una volta una ragazza mi ha chie­sto un “servizio completo”. Secondo me era uno scherzo, comunque le ho detto: mi mandi una foto e le faccio un preventivo. Sa, io sono un venditore. Meglio stare sul ridere».