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 2013  gennaio 03 Giovedì calendario

BASKET E FINANZA: TREMANO I CAMPIONI DI SIENA

[La squadra sponsorizzata dal Monte dei Paschi indagata per frodi fiscali e fondi neri. il presidente lascia] –

A Siena i botti li hanno lasciati al 2012. Un anno terribile per la città del Palio che deve fare i conti con una banca, il Monte dei Paschi, appesa al paracadute dei Monti bond e in attesa dei prevedibili sviluppi dell’inchiesta giudiziaria sull’acquisto di Antonveneta; un Comune commissariato; un’Università dai conti sempre più in profondo rosso finita anch’essa nel mirino della Procura impegnata anche a indagare sull’ampliamento del piccolo aeroporto di Ampugnano.
PER SVAGARSI e non pensare ai guai, ai senesi sono rimasti solo il Palio e il basket. Anzi, solo il Palio. Perché anche la palla della pluridecorata Mens Sana, vincitrice degli ultimi sei scudetti e unica compagine tricolore ad aver calcato i parquet Nba, si è sgonfiata sotto il peso di un blitz della Guardia di Finanza e delle dimissioni dei vertici avvenute nei giorni scorsi. Il 17 dicembre, infatti, le Fiamme Gialle sono entrate nella sede del club di basket più titolata dell’ultimo decennio. Le perquisizioni, disposte dal sostituto procuratore di Siena Antonino Nastasi e l’inchiesta, denominata ‘Operazione Time Out’ è nata da un’attività di osservazione del locale Comando della Gdf. L’ipotesi di reato? “Frodi fiscali, tramite società ad essa collegate, finalizzate al pagamento in nero di emolumenti su conti esteri a noti campioni della società sportiva”. In sostanza la Guardia di Finanza insegue fondi neri, che sarebbero serviti a pagare di nascosto alcuni dei campioni sponsorizzati dal Monte dei Paschi. A fine 2010, a seguito di accertamenti, la Gdf si accorge che il pagamento della società per il giocatore Benjamin Eze (nigeriano di nascita, poi italianizzato per matrimonio) non è regolare. I vertici della Mens Sana conciliano e quindi pagano una supermulta di ben 250 mila euro. I primi effetti del blitz dei finanzieri si sono visti il primo gennaio con le dimissioni di Ferdinando Minucci dalla carica di presidente della squadra, che passa a Cesare Lazzeroni. Arrivato a un ruolo nel basket ai primi anni Novanta dopo essere stato dipendente di Mps, Minucci resta comunque direttore operativo della Mens Sana, oltre a conservare le attribuzioni di consigliere di Legabasket e di membro del comitato per i rapporti con la Federazione Italiana Pallacanestro e a continuare a sedere nel direttivo dell’Euroleague (la Champion’s League del basket).
ALLA FIP sono fiduciosi sull’operato del club senese, che nella peggiore delle ipotesi rischia una penalizzazione in punti per ‘frode sportiva’. Del resto il 14 dicembre il presidente del Coni, Gianni Petrucci, aveva dichiarato che “Minucci è il miglior presidente del basket italiano”. A Siena, invece, sono meno tranquilli perché l’inchiesta coincide con un momento economico complesso, che ha già visto l’avvio di una fase di ridimensionamento della Mens Sana. Il futuro è tutto in salita: al termine della stagione 2013-14 scadrà l’importante sponsorizzazione del Monte dei Paschi e resta ancora da sciogliere il nodo del palazzetto dello Sport. Per avere una licenza di lungo termine per l’Euroleague serve una struttura da 10 mila spettatori, ma il PalaEstra senese ne contiene circa 7 mila. Una preoccupazione in più, mentre la squadra prepara la sfida delle Top 16: Siena è l’unica società rimasta a rappresentare la pallacanestro italiana nel più prestigioso torneo continentale.

UN’INTERA CITTÀ SOTTO INCHIESTA –

SONO MESI di super lavoro per la Procura di Siena che ha aperto inchieste praticamente su tutta la città: banca, aeroporto, squadra di basket, università. Il pm Antonino Nastasi è impegnato soprattutto sull’acquisizione di Antonveneta da parte del Monte dei Paschi costata più di 10 miliardi di euro nel 2007. Negli ultimi mesi sono state interrogate oltre 90 persone fra banchieri, top manager e rappresentanti degli enti locali. I primi risultati sono attesi già prima dell’estate. Due le inchieste sull’Università senese: 27 indagati per il filone relativo al buco da 200 milioni nei conti dell’Ateneo che si vanno a sommare agli avvisi di garanzia per dieci scrutatori accusati di irregolarità nell’elezione del rettore nel 2010. Il 24 gennaio, poi, avrà luogo l’udienza preliminare per l’inchiesta sull’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano, in provincia di Siena. Fra i 14 indagati c’è anche l’ex presidente di Mps e attuale numero uno dell’Associazione bancaria italiana Giuseppe Mussari, accusato di concorso morale in falso e turbativa d’asta.