Francesca Basso, Corriere della Sera 03/01/2013, 3 gennaio 2013
FISCO LEGGERO E OFFERTE SU MISURA, I PAESI ALLA CONQUISTA DEGLI «OVER 65»
La Grecia sta lavorando a un progetto di legge per attrarre i pensionati del ricco Nord Europa. Come? Offrendo una tassazione agevolata: le imposte colpirebbero solo il reddito guadagnato nel Paese e non quello proveniente dall’estero (cioè le pensioni). Atene non sta inventando nulla. Politiche simili, con fisco agevolato, sono già state adottate da altri Paesi.
«In Svizzera vige la tassazione forfettaria della spesa — spiega Stefano Marchese, esperto di fiscalità internazionale —: non si colpisce il reddito prodotto ma il dispendio, la spesa presunta partendo da quanto uno paga di affitto. Mentre la Gran Bretagna applica ai non inglesi che vivono lì, ma che non hanno intenzione di starci per sempre, una tassa sui redditi prodotti e su quelli che decidono di portare, ad esempio metà pensione».
Chi si sta attrezzando invece, sono Madrid e Lisbona. «La Spagna dà la residenza ai cittadini extra Ue — prosegue Marchese — che investono almeno 130 mila euro in immobili. E il Portogallo sta studiando una soluzione simile a quella greca». Fuori Europa, c’è Panama che dà la residenza al «pensionado» che ha almeno 50 anni e a cui non viene tassata la pensione. «Infine ci sono Singapore, che tassa su base territoriale. L’Uruguay che adotta lo stesso criterio e il Costa Rica».
Mercato anticiclico Le offerte pensate e dedicate agli over 60 ormai non stupiscono più, dagli sconti delle crociere per i «senior» (il termine «anziani» è bandito), ai prodotti per la cura della persona. I conti sono presto fatti. Entro il 2050 nell’Unione Europea — che ha battezzato il trascorso 2012 l’anno dell’invecchiamento attivo — il numero delle persone oltre i 65 anni d’età crescerà del 70%, quello di chi ne avrà più di 80 salirà del 170%. Gli effetti sulla società saranno molteplici. Ma a voler guardare solo un aspetto, è evidente che i pensionati rappresentano un mercato interessante, in espansione e soprattutto non ciclico. Un processo in atto ormai da qualche anno, come spiega Gianpiero Dalla Zuanna, professore di Demografia e statistica all’Università di Padova: «Alla base ci sono due fenomeni generalizzati in tutto l’Occidente: l’incremento del numero assoluto degli anziani e l’aumento della vita come quantità e qualità. Alcune fasce d’età in passato non esistevano». È l’ondata dei baby boomers. Nati tra il 1946 e il 1964, ora sono diventati old boomers e continuano anche con i capelli bianchi la loro rivoluzione generazionale, rappresentando un modello nuovo di anziano. «Sono aumentati i pensionati che appartengono alla classe media o benestante — continua Dalla Zuanna —. Protagonisti del boom, hanno svolto lavori che hanno permesso loro di accumulare risparmio».
Reddito e disuguaglianze La fotografia scattata da una ricerca da Unicredit-Pioneer savings observatory dell’ottobre scorso, mostra che la ricchezza finanziaria dei clienti della banca nel 2011 era concentrata proprio nelle mani di chi ha oltre 64 anni. Se si considera pari a 100 la ricchezza degli ultra64enni, si vede che quella di chi ha tra 55 e 64 anni è pari al 77,6 mentre tra i 45 e i 54 anni è dimezzata (50,7) e scende a un terzo tra chi ha 35 e 44 anni. Tra il 1987 e il 2008 la categoria dei pensionati ha registrato un notevole miglioramento nei livelli medi di ricchezza, raggiungendo quasi la media dell’intera popolazione. Secondo il rapporto della Banca d’Italia su «Ricchezza e disuguaglianza in Italia» di febbraio, la distribuzione delle risorse tra le classi di età ha subito una profonda trasformazione: mentre nel 1987 le famiglie di giovani erano su livelli medi non lontani dal totale della popolazione, a partire dal 2000 queste famiglie hanno visto peggiorare decisamente la loro condizione. Il contrario è accaduto per gli anziani. Risultato: le classi con capofamiglia tra i 50 e i 65 anni hanno migliorato le loro condizioni mentre quelle tra i 30 e i 50 le hanno peggiorate.
Tempo libero La ricaduta sulla vita di tutti i giorni è stata immediata. «Gli anziani sono diventati grandi consumatori di settori di beni specifici, tempo libero, viaggi, mostre» spiega Dalla Zuanna, sottolineando che «si tratta di un tipo di consumo poco ciclico perché la pensione è stabile». Una tendenza ormai consolidata. Già cinque anni fa Booz Allen Hamilton, società di consulenza strategica per le aziende, ha messo in relazione il progressivo invecchiamento della società con il modificarsi dello stile di vita. L’identikit del consumatore con più di 55 anni che ne è scaturito non assomiglia per niente alle generazioni precedenti. Si tratta di persone che si sentono ancora giovani, attive, che dedicano tempo alla cura della persona e a coltivare le proprie passioni con una maggiora propensione al consumo dei beni di lusso rispetto agli under 50. «Ora c’è un target per la pubblicità che vent’anni fa non esisteva. Un tempo la vita dopo i 50 anni coincideva con la perdita di appeal, adesso negli spot per prodotti mass market vediamo uomini e donne affascinanti con le rughe», spiega Riccardo Robiglio, executive creative director dell’agenzia pubblicitaria Leo Burnett. «A rompere il tabu è stato Richard Gere, che nella pubblicità per i Ferrero Rocher aveva i capelli brizzolati».
Offerta per pochi Quella dei pensionati è però una realtà complessa. «Anche tra gli anziani assistiamo a una polarizzazione rispetto al reddito», avverte Lorena Piccinini, presidente del patronato Inca-Cgil: «Chi ha avuto una vita lavorativa gratificante — spiega — da pensionato riesce a godersi la vecchiaia. Ma come patronato assistiamo a un progressivo impoverimento del potere d’acquisto». Per effetto della crisi economica «buona parte dei pensionati — conclude Piccinini — non può scegliere di allontanarsi perché di aiuto per la famiglia, specie per i nipoti senza lavoro». Non stupisce dunque il risultato di un’indagine europea sulle abitudini degli ultra 50enni, che dice che gli italiani con un figlio che abita nell’arco di un chilometro sono il 60-70% contro il 10% degli svedesi. Svernare in Grecia sembra, per ora, un’offerta per pochi.
Francesca Basso