Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 3/1/2013, 3 gennaio 2013
CINEMA, STAGIONE DA DIMENTICARE
Si chiude una delle stagioni più deludenti a memoria d’uomo per il cinema in Italia. Al tracollo di presenze e di incassi (siamo attorno al -15% annuale, con punte oltre il -30% a Natale), si accompagna pure la totale assenza di novità, sia sul fronte internazionale sia su quello dell’industria tricolore.
Nella top ten di Cinetel (dal 1° agosto 2012 al 1° gennaio 2013), ai primi sette posti ci sono solo produzioni straniere. E di queste, le prime sei fanno parte di una saga in più puntate. Ecco svettare gli animali di Madagascar, al terzo episodio, che hanno incassato quasi 22 milioni di euro, quindi l’ennesimo sequel (l’ultimo) dei vampiri edulcorati di Twilight (quasi 19 milioni di euro), i cartoon de L’Era glaciale (16,5 mln), il nuovo Batman acciaccato (14,7 mln), lo Hobbit (prequel del Signore degli anelli) con 14,1 mln e primo in queste feste natalizie, e, ancora, 007 Skyfall (12,8 mln). L’unica vera novità è l’impertinente orsacchiotto Ted, che entra nella top ten al settimo posto con 11 milioni di euro.
Per trovare una produzione italiana, bisogna rivolgersi sempre al tanto vituperato Aurelio De Laurentiis e alla sua Filmauro che, in accordo con Universal Pictures, ha portato nelle sale una specie di cinepanettone mascherato, Colpi di fulmine, con un botteghino da quasi 9 milioni di euro (non così lontano dal suo ultimo vero cinepanettone 2011, Natale a Cortina, che aveva chiuso la stagione con 11,7 mln).
Al nono posto troviamo Antonio Albanese, i suoi Cetto La Qualunque e i suoi Frengo, con 8 milioni, e infine, in decima posizione, Fabio De Luigi, che ha giocato leggermente d’anticipo sulla concorrenza delle feste di fine anno, uscendo qualche giorno prima con Il peggior Natale della mia vita, che veleggia anch’esso sugli 8 milioni di euro.
Botteghino dimezzato per Albanese, deludente, da un punto di vista artistico, in questa sua seconda puntata con Cetto: non bissa il successo di Qualunquemente, che invece era salito a quasi 16 mln di euro uscendo però a fine gennaio 2011 e non sotto le feste.
Fuori dalla top ten, il primo film italiano è I 2 soliti idioti (12esimo), seconda puntata della coppia comica nata su Mtv, che stavolta non va oltre i 7,1 milioni di euro (nel 2011 erano arrivati a 10,8 mln). Poi, al 16esimo posto, si trova l’ennesima commedia corale, Viva l’Italia (Raoul Bova, Rocco Papaleo, Michele Placido, Alessandro Gassman e co.), a 5,3 mln.
Sergio Castellitto ha la soddisfazione di aver diretto un film d’autore che si posiziona bene quanto a box office: Venuto al mondo, infatti, uscito in novembre, porta a casa quasi 5 milioni di euro ed è al 18esimo posto in graduatoria. E lo stesso Castellitto è pure protagonista del bel film di Paolo Genovese (Una famiglia perfetta) al 24esimo posto (3,2 milioni di euro), appena dietro alla pellicola di animazione Gladiatori di Roma di Iginio Straffi, 23esima con 3,3 milioni di euro di incassi.
Non c’è molto altro da segnalare in questa stagione loffia del grande schermo: Reality di Matteo Garrone ha messo in cascina 2 milioni di euro (pochini), così come Tutti i santi giorni di Paolo Virzì, mentre poco sotto, al 34esimo posto, c’è Io e te di Bernardo Bertolucci (1,6 mln).
Silvio Soldini, che da Pane e Tulipani in poi è andato sempre in calando, porta a casa solo 1,2 mln con Il comandante e la cicogna, stessa cifra de La bella addormentata di Marco Bellocchio. Fa specie che dal 49esimo posto in giù i film abbiano incassato tutti meno di 1 milione di euro, a dimostrazione di una crisi generalizzata che fa andare meno al cinema, e di una generazione di registi, alla Ciprì-Piccioni-Comencini, che confezionano sempre film di scarso successo ma che continuano, non si sa perché, a trovare produttori. Dalla Mostra di Venezia, inoltre, non è uscito quasi nulla che abbia convinto in sala. Il vincitore in Laguna, Pietà di Kim Ki-duk, ha rastrellato solo 470 mila euro. Avrebbe meritato di più. La delusione maggiore? Oltre Bellocchio, c’è probabilmente Acciaio. Cast ottimo, con Michele Riondino e Vittoria Puccini, titolo celebre, tratto dal romanzo di successo di Silvia Avallone (premio Campiello 2010). Incasso in sala? Appena 174 mila euro.