Emanuele Lauria, la Repubblica 3/1/2013, 3 gennaio 2013
GENOVESE, IL RECORDMAN DI PREFERENZE “NIENTE CLIENTELISMO, ASCOLTO LA GENTE”
MESSINA
— La sfida dello Stretto ha avuto un esito “imbarazzante” persino per lo stesso vincitore. Per Francantonio Genovese, reuccio incontrastato del Pd messinese, 19.590 preferenze su poco più di 24 mila votanti. Netta l’affermazione di mister primarie, un ex democristiano dai modi garbati che è risultato il più votato in Italia, mettendo in fila candidati di grandi aree metropolitane: per Genovese quasi il doppio dei consensi di Stefano Fassina, primo a Roma, e di Andrea De Maria, miglior classificato a Bologna. Il suo risultato è stato 4 volte superiore a quello di Barbara Pollastrini, in cima alla graduatoria milanese. Qualcuno ha gridato al miracolo della Madonna della Lettera che veglia sul transito dei traghetti nello Stretto, garantito dalla società di navigazione cui Genovese è azionista. Ma molti, fra gli amici (tanti) e i rivali (pochi) del deputato, non si sono sorpresi per Francantonio, capace solo un mese fa di portare Bersani al 75% nelle primarie per il candidato premier: altro record italiano. A Messina il partito è lui, Francantonio: il Pd, per molte attività, ha eletto sede nella sua segreteria di via Primo settembre. E a Genovese fanno riferimento 15 consiglieri comunali su 16, oltre naturalmente al responsabile provinciale Nino Bartolotta finito di recente nel governo Crocetta, con Battiato e Zichichi: per fare un favore a Francantonio, Crocetta ha dovuto derogare alla regola del “niente politici in giunta”.
La formazione, settore con 8mila dipendenti, è molto caro a Genovese: a enti riferibili a lui o alla sua famiglia (la moglie, tre cognati e un nipote) sono giunti oltre 2 milioni di contributi pubblici nel 2012. «Clientelismo? Mi danno fastidio queste accuse. In una città al default come Messina – dice Genovese – io ascolto la gente e cerco soluzioni. Con meno risorse di quante ne avesse la Dc. E se vinco, beh, non vorrei vergognarmi».