Roberto Giardina, ItaliaOggi 2/1/2013, 2 gennaio 2013
UNA FACOLTÀ DI MEDICINA DIVERSA
È difficile studiare medicina in Germania, a causa del numero chiuso. Ma una delle conseguenze è che vengono a mancare i dottori in campagna. Una nuova facoltà di medicina, aperta a Oldenburg lo scorso ottobre, cerca di reclutare studenti seguendo altri metodi. Ottenere buoni voti al liceo non deve essere l’unico criterio di valutazione.
Il figlio di un mio collega a Berlino a 17 anni è già sotto stress. Vuol diventare dottore, e il suo futuro è in gioco: all’ultima pagella ha ottenuto tutti uno, che qui è il voto più alto. Solo una media eccezionale gli garantirà di iscriversi a medicina in un’Università della capitale. Potrebbe tentare di scendere sotto l’uno: per esempio, se le materie obbligatorie sono cinque, ne può aggiungere un altro paio, la somma finale sarà sempre cinque ma divisa per sette scende a 0,7 e qualcosa. Il ragazzo è bravo, intelligente, diligente, ma tutto ciò dimostra che un domani saprà capire i mali di un paziente, e riuscirà a guarirlo?
A Oldenburg, in Bassa Sassonia, per la prima volta dopo oltre vent’anni è stata aperta una nuova facoltà di medicina, secondo nuovi criteri che hanno suscitato qualche critica da parte dei conservatori. Per una Humanmedizin, si sostiene, conta di più il fattore umano: si accettano anche studenti che alla maturità abbiano ottenuto una media mediocre di 2,6, equivalente più o meno a un nostro sette, purché durante il colloquio di ammissione dimostrino capacità di comunicazione, sensibilità, intuizione, cioè di avere le doti necessarie per capire il loro paziente, e non solo valutare i valori del colesterolo o la pressione. «La nostra facoltà è l’unica in Europa», ha detto la professoressa Babette Simon, rettore dell’Università. Invece di tagliare i fondi, il Land della Bassa Sassonia ha stanziato per Oldenburg 58 milioni di euro fino al 2015.
Inoltre, la facoltà di Oldenburg è la prima collegata con un altro ateneo oltreconfine, con la vicina Groningen, in Olanda. Verranno accettati giovani olandesi e le matricole tedesche potranno sostenere esami in Olanda. Un problema linguistico? L’olandese è molto simile al tedesco e io per esempio, pur con qualche difficoltà, riesco a leggere un giornale di Amsterdam, e i giovani delle zone confinanti di solito sono bilingue. È anche un modo per avere una garanzia che dopo la laurea i dottori rimangano in zona ed esercitino in campagna, invece di trasferirsi in città. Naturalmente non c’è nessuna sicurezza, a parte una sorta di impegno morale al momento dell’accettazione, ma a Oldenburg sono abbastanza sicuri che il patto non scritto verrà rispettato. Vengono selezionati studenti che amano la professione, e preferiscono la stima e il rispetto dei pazienti in provincia a guadagni più alti in una grande città.
Al primo corso, iniziato lo scorso ottobre, sono stati ammessi 40 giovani, e fin dall’inizio il metodo di studio è differente, molta pratica insieme con la teoria. I giovani vengono mandati fin dalle prime settimane in ospedale o in qualche studio medico e messi in contatto con autentici pazienti che, a loro volta, ignorano di trovarsi innanzi a uno studente alle prime armi. Si impara a fare una diagnosi dal vivo, e non sui manuali».
Una delle matricole, Moritz Knemeyer, 22 anni, è soddisfatto. Con il suo voto alla maturità di 2,1 non aveva ottenuto un posto in nessuna Università tedesca. Nel frattempo ha seguito un corso da infermiere, cosa valutata positivamente dagli esaminatori di Oldenburg. La passione dimostrata da Moritz vale più di un bel voto in matematica o in storia al liceo.