Roberto Giardina, ItaliaOggi 29/12/2012, 29 dicembre 2012
POLITICI IN BAVIERA: STOP A 65 ANNI
Se prendesse piede lo stile bavarese, sarebbe un’ecatombe, almeno nel nostro parlamento. Perché discutere sul numero delle legislature, due o tre, come desidera Grillo, o infinite, come pretendono quanti sulla poltrona si trovano già seduti? A Monaco hanno deciso che i sindaci e i consiglieri comunali vadano in pensione a 65 anni, come qualsiasi lavoratore.
Anzi, concedono che si possa rimanere in carica ancora per qualche tempo, ma solo se non si è festeggiato il fatidico compleanno al momento dell’elezione. Un primo passo a livello locale? È prevedibile che presto la norma venga estesa dal Land, la regione, a tutto il paese.
Comunque a Berlino hanno poco da temere. Si può essere eletti all’infinito, e si lascia per propria volontà, come ad esempio l’ex ministro degli interni, il socialdemocratico Otto Schily che, ultrasettantenne e da una trentina in politica, ha deciso di tornare a fare l’avvocato. A decidere sono gli elettori perché, nonostante quello che sostengono i nostri politici, qui esistono le preferenze, oltre la lista chiusa decisa dai partiti. Ma i leader sono giovani. Frau Merkel compirà 59 anni il prossimo luglio, quindi ne aveva appena 51 quando riuscì a sconfiggere Gerhard Schröder, di dieci anni più anziano, e a sua volta diventato cancelliere a 54. Helmut Kohl, il padre della patria, l’artefice della riunificazione, è rimasto al potere per ben 16 anni, e ne aveva solo 52 nel 1982, quando batté Helmut Schmidt. Anche i presidenti della repubblica non sono «vecchi saggi». Christian Wulff fu eletto nel 2010, a 51 anni, e sua moglie, la splendida Bettina, divenne first lady a 37. Si dimise per aver chiesto aiuto a un amico per comprarsi casa, e il successore, Joachim Gauck, a 72 anni è sempre un giovincello rispetto alla media dei nostri presidenti.
La norma bavarese è ad personam, si sospetta, presa per sbarrare la strada al sindaco socialdemocratico di Monaco, Christian Ude. Nato nel 1947, è borgomastro dal lontano 1993, e verrebbe sicuramente rieletto alle prossime elezioni nel 2014. Un impero troppo lungo? In Baviera, la Csu, i cristiano sociali che si presentano solo in questo Land, hanno da sempre la maggioranza assoluta, tranne che nelle grandi città. Naturalmente, sono stati presentati diversi ricorsi: il limite d’età, si obietta, sarebbe anticostituzionale, sono tutti illegittimi i limiti che riguardano sesso, età, religione, e anche quelli sulla data di nascita.
Ma la Corte costituzionale bavarese ha respinto ogni obiezione: fare il sindaco o il consigliere comunale è un duro lavoro che richiede energie fresche. Gli anziani cedano il passo. Se devono andare in pensione i professori o i medici, perché non i borgomastri, che sono considerati dei funzionari pubblici? Inoltre, spiegano i costituzionalisti, si vuole evitare il ricorso troppo frequente a elezioni anticipate a causa di sindaci troppo in là con gli anni che si ammalano.
A Monaco non è finora avvenuto, ma Ude ha un vizio: lavora troppo bene, nella capitale tutto funziona, i disoccupati sono rari, come i delinquenti, che di solito vengono arrestati. Di questo passo sarà in carica fino a novant’anni. Per dare un contentino agli avversari, è passato tuttavia l’emendamento che eleva il limite a 67 anni, ma entrerà in vigore solo a partire dal 2015, quando per Ude sarà comunque troppo tardi.