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 2013  gennaio 02 Mercoledì calendario

MISTER ULIVIERI AL SENATO “IN CAMPO PER I PIÙ DEBOLI”


«La parte più difficile? Compilare il profilo. Ho scritto: Ulivieri Renzo, anziano». L’allenatore che indossava il loden d’estate, fra scaramanzia e passione, ha preso 2.112 voti alle primarie di Sel per il Senato. «Ma il risultato migliore è la grande partecipazione. È l’ultimo treno: se lo perdiamo, vincerà chi non crede nella politica. E chi incoraggia il disimpegno civile».
Ulivieri, lei ha detto: «Adesso siamo un popolo».
«S’è ritrovato il Noi e abbandonato l’Io. Lo insegnavo ai miei giocatori, uno allora mi disse: “Mister, Noi mi fa male una gamba...” Questa sinistra sarà titolare nella ricostruzione del paese».
È stato iscritto al Pci, ai Ds, al Pd. Perché ha scelto Vendola?
«Mi ero impegnato molto nella genesi del Pd, poi ho trovato molte difficoltà. Senza polemiche né rancore, sto meglio qui».
C’è un’agenda Ulivieri?
«C’è un’agendina Sel. Dovremo chiederci, prima di ogni scelta, che ne sarà dei più deboli. Non averlo fatto finora è la nostra colpa principale, che ha tenuto divisa la sinistra. Con Monti si amministrerebbe insieme solo un condominio. Prenda la sicurezza sulle strade: lui propone la scatola nera sui veicoli, un regalo ai produttori, noi i controlli sul territorio per aumentare il lavoro, diminuire gli incidenti, abbattere i costi della Rc auto».
Bersani chiede al Professore di chiarire da che parte sta.
«Glielo dico io: sta dalla parte della finanza, mentre Sel sta dalla parte dell’uomo. Con la scusa della fretta, Monti ha colpito di nuovo le fasce più deboli».
L’alleanza Pd-Sel durerà?
«Avremo dei fieri mal di pancia, ma dovremo sopportarli: siamo in emergenza, pensiamo alle persone».
Un patto con Casini l’avrebbe fatto?
«Difficile: ci considera retrogradi. Eppure parliamo di giustizia sociale, di eguaglianza, di dignità anche nella morte».
Lei ha quasi 72 anni e corre per il Senato.
«Lo faccio per il movimento. E gli amici mi controllano: se non sarò più lucido, smetterò e giocherò a carte».