V. E., ilSole24Ore 31/12/2012, 31 dicembre 2012
LA PATRIMONIALE IERI PIACEVA A BERTINOTTI OGGI AI MODERATI
Nelle ultime settimane è diventato di gran moda parlare di patrimoniale. Sembra quasi una vittoria "in differita" di Bertinotti, che già nel 1996 proponeva il ricorso alla patrimoniale. Allora veniva zittito, e i risultati delle urne ci hanno dato altri governi. Oggi, dopo che il tema è entrato nell’Agenda Monti, i toni con cui si parla di patrimoniale paiono fin troppo carichi di entusiasmo, quasi fosse la panacea a tutti i mali dell’Italia. Anche tra alcuni candidati centristi, i moderati, ne parlano con enfasi: non dico come se fosse la cosa più bella del mondo, ma lasciano intendere che sarà uno dei primi atti del nuovo governo. La nostra classe politica, non contenta di averci caricato di tasse (oggi abbiamo la pressione record in Europa), già si prepara alla prossima "stangata", che sarà un mix tra aumento dell’Iva, Imu e - appunto - patrimoniale. E le promesse di lotta all’evasione, di taglio dei costi della politica, di lotta agli sprechi, di strategia per far ripartire la domanda interna e il manifatturiero dove sono finiti? Sono forse dimenticati? Intanto i grandi capitali hanno tutto il tempo che serve per "salvaguardarsi" dal salasso della patrimoniale prossima ventura. Ancora una volta a pagare saranno i soliti noti, quelli del reddito fisso.
V. E.