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 2012  dicembre 30 Domenica calendario

CALA IL COSTO MEDIO DEL DEBITO

[LO SPREAD SCENDE MA L’ECONOMIA REALE È FERMA]

ROMA
Il tasso medio pagato nelle aste dei titoli di Stato nel 2012 è calato al 3,11% dal 3,61% del 2011. Questo taglio di mezzo punto può contribuire in prospettiva a contenere la spesa per interessi sul debito pubblico, un fardello che però resta molto pesante a causa delle dimensioni dello stock del debito pubblico che non scendono. Il debito è arrivato a 2.014 miliardi lo scorso ottobre (ultime statistiche ufficiali disponibili) rispetto a un Pil dato in calo quest’anno del 2,4 per cento. Il debito/Pil è salito dal 2011 al 2012, gravato anche dal contributo dell’Italia agli aiuti per i Paesi dell’Eurozona in crisi di liquidità o insolvenza.
La riduzione della spesa per interessi in asta quest’anno rispetto al 2011, un miglioramento del 13,8% dal 3,61% al 3,11% (ma nel 2010 si toccò il record minimo al 2,10%), è il risultato di condizioni di mercato molto altalenanti nella prima metà dell’anno e in netto miglioramento a partire da agosto fino a dicembre. In sali-e-scendi anche l’andamento dello spread tra BTp e Bund: calo fino a primavera, risalita fino a luglio e discesa negli ultimi cinque mesi dell’anno.
All’inizio del 2012, «la curva dei rendimenti del debito italiano era sostanzialmente piatta e su livelli di tasso storicamente molto alti (in area 7%)», viene ricordato dal Tesoro nelle linee guida della gestione del debito pubblico 2013. Le condizioni di mercato sono migliorate rapidamente a inizio anno con l’effetto benefico delle due operazioni di rifinanziamento triennali per il settore bancario concesse dalla Bce (dicembre 2011 e febbraio 2012): e il costo medio delle aste è sceso. Dalla seconda metà di marzo fino alla fine di luglio, il rischio-Italia torna a peggiorare per colpa del contagio dell’irrisolta crisi dell’euro, del deterioramento delle condizioni economiche e del rating sovrano: e i rendimenti in asta lievitano con i BTp decennali assegnati in giugno e luglio sopra il 6 per cento.
Il recupero della fiducia, da agosto in poi, è incoraggiato dall’annuncio di Mario Draghi del nuovo potenziale intervento Bce di acquisto sul secondario dei titoli di Stato fino a tre anni, emessi da Paesi sotto programma di assistenza dell’European stability mechanism (Esm) e basato su condizioni di riforme strutturali e rientro degli indicatori di finanza pubblica. A riconquistare la fiducia dei mercati del rischio-Italia contribuiscono le politiche del Governo Monti sul fronte delle riforme strutturali e del consolidamento dei conti pubblici con la disciplina di bilancio, le misure-tampone concordate faticosamente per la Grecia e l’aiuto dell’Eurozona per ricapitalizzare le banche spagnole.
Il costo medio dell’indebitamento nel 2012 per le aste italiane è stato calcolato dalla Banca d’Italia attorno al 4%, come media ponderata dei tassi all’emissione sull’intera consistenza dei titoli di Stato in essere. La spesa per interessi sull’intero stock del debito pubblico viene tuttavia data quest’anno attorno al 5,5% del Pil (pari a 86 miliardi) nell’ultimo pronostico della nota di aggiornamento del Def: il Tesoro è prudente per registrare risparmi eventuali dovuti al calo del tasso medio in asta perchè le condizioni di mercato possono cambiare in maniera molto repentina e violentemente, come è accaduto questa estate. Per la Banca d’Italia, un aumento dello spread BTp/Bund di 100 punti base (1%) per la scadenza decennale e di 50 punti per quella annuale abbassa la crescita del Pil di quasi tre decimi di punto percentuale in ciascuno dei successivi due anni: e lo spread italiano dopo il picco a 575 punti nel novembre 2011 è sceso sotto 300 a inizio 2012 per poi risalire oltre 500 questa estate e ritornare ora a quota 320.
L’ammontare delle emissioni lorde del Tesoro intanto nel 2012 è salito a 470 miliardi circa contro i 432 miliardi dell’anno precedente, per colpa dei rilevanti importi dei titoli in scadenza e rimborsi quest’anno ben sopra la media. La riduzione della spesa per interessi sul debito è dunque un processo lento, graduale e complesso che fa leva sulla tenuta della fiducia dei mercati, tassi in asta in calo, riduzione dello stock del debito e del debito/Pil.
isabella.bufacchi@ilsole24ore.com