Luigi Grassia, La Stampa 31/12/2012, 31 dicembre 2012
IL TRAMONTO DEI TRAVET: 154 MILA IN MENO
[La spesa delle famiglie: + 8 euro dal 2007. I consumi quasi fermi da quattro anni] –
La crisi si legge in tanti numeri. L’ultimo riguarda il drastico calo dei «travet», ovvero gli impiegati pubblici così come Vittorio Bersezio li ribattezzò nella sua commedia andata in scena per la prima volta a Torino nel 1863. Una categoria che, in Italia, ha sempre rappresentato una parte cospicua della popolazione. Una categoria, non senza qualche polemica, in costante espansione. Fino al 2008. Dall’ultimo conto annuale della Ragioneria dello Stato, infatti, risulta che negli ultimi tre anni i dipendenti pubblici sono calati di 254.000 unità. L’equivalente di un capoluogo di provincia come Cagliari, Foggia o Ravenna. Oggi l’esercito dei «travet», pur assottigliato, conta ancora 3 milioni e 283.000 persone. E le sue berseziane miserie, viste le previsioni, potrebbero non essere finite.
Ma c’è un altro numero, reso noto ieri, che offre una fotografia della crisi: la stasi dei consumi. Ieri l’Istat ha diffuso delle cifre rivelatrici: negli ultimi anni di grandi turbolenze economiche (dal 2007) la spesa media mensile delle famiglie è aumentata della miseria di 8 euro - e anzi in termini reali si è ridotta, considerando che nel frattempo l’inflazione ha tagliato la quantità di beni che si possono comprare con la stessa somma di denaro.
Nel 2011 la spesa media delle famiglie italiane è arrivata a 2488 euro mensili, mentre nel 2007 (quando la crisi non era ancora cominciata) ammontava a 2480 euro. In positivo va segnalato che rispetto al 2009, anno in cui la contrazione della spesa è stata massima, l’incremento nel 2011 è di 40 euro. Poca cosa, comunque c’è stato un rimbalzino.
Andando a guardare i numeri delle tabelle dell’Istat in modo più analitico, si scopre che le famiglie italiane nel 2011 per i prodotti alimentari hanno speso in media 477 euro, cioè 11 euro in più rispetto all’ultimo anno prima della crisi economica (+2,3%). Invece per tutti gli altri beni sono stati pagati 2011 euro, cioè tre euro in meno rispetto ai 2014 euro pagati in media in ogni mese del 2007 per gli altri beni.
Considerando le serie statistiche degli ultimi 30 anni, la spesa per generi alimentari è scesa costantemente passando dal 30,7% della spesa complessiva nel 1981 al 22,7% del 1991, arrivando al 18,9% del 2001. Dieci anni dopo si registra invece un incremento della quota di spesa destinata ai beni di prima necessità, che risale al 19,2%.
Il calo dei consumi indotto dalla crisi si nota anche oggi, giorno di San Silvestro e tradizionalmente vocato ai bagordi. Un’indagine della Coldiretti condotta con Swg mostra che per il Cenone del 2012 gli italiani spenderanno in tutto due miliardi di euro (-3% rispetto al 2011). La Coldiretti segnala anche una maggiore presenza sulle nostre tavole di prodotti tradizionali come il cotechino (+8%) e le lenticchie (+14%), mentre crollano le mode esterofile come la frutta importata (-3%), il caviale (-2%) e lo champagne (-1%).