Gianni Mura, la Repubblica 28-29-30-31/12/2012, 31 dicembre 2012
I 100 nomi dell’anno. Quattro puntate del viaggio tra quelli che sono stati i protagonisti, non solo sportivi, degli ultimi dodici mesi Abouelkassem Alaaeldin (fiorettista) Prima medaglia olimpica africana nella scherma: argento a questo egiziano che in semifinale ha superato il nostro Cassarà
I 100 nomi dell’anno. Quattro puntate del viaggio tra quelli che sono stati i protagonisti, non solo sportivi, degli ultimi dodici mesi Abouelkassem Alaaeldin (fiorettista) Prima medaglia olimpica africana nella scherma: argento a questo egiziano che in semifinale ha superato il nostro Cassarà. Voto 7,5. Allodi Italo (dirigente calcistico) Un nipote che vive a Trento, Alessandro Tamburini, ha scritto il libro "Italo Allodi. Ascesa e caduta di un principe del calcio" (ed. Italic). Aggiungerei la parola oblìo. E sì che ha lavorato col Mantova delle quattro promozioni, con l’Inter di Herrera, con la Juve, col Napoli di Maradona, e sì che ha inventato il Supercorso di Coverciano. Alvarez Ricky (calciatore) Ha dei numeri, diamogli tempo, scrivevo un anno fa con un 7 d’incoraggiamento. Tempo dato, voto abbassato: 5 di delusione. Ancelotti Carlo (allenatore) Dice che tutti contro il Psg vogliono fare la partita della vita. E che pretenderebbe? Pure lui, sotto un’altra bandiera, si comporterebbe allo stesso modo. Il Psg è la Balena bianca come lo sono state Juve e Milan, che Ancelotti ha vissuto da molto vicino. Dovrebbe essere vaccinato, ma non sembra: 6. Armstrong Lance (ex ciclista) Il doping erode ma non distrugge del tutto una delle più belle storie che lo sport potesse raccontare all’esercito dei malati di cancro. Cancellate tutte le vittorie dal ’99 in qua. Non cancellabile il fatto che sia guarito da un male definito a torto inguaribile. Voto 6, media del 10 che va alla bella storia con finale amaro e del 2 che va all’uso sistematico e di gruppo del doping. Ballan Alessandro (ciclista) Nell’ultima ora dell’ultimo giorno di allenamento, in Spagna, cade in discesa e finisce contro la roccia. Frattura del femore e di alcune costole, milza asportata, un pezzo di stagione impostato sulle classiche del nord va in fumo. Auguri. Baumgartner Felix (paracadutista) Austriaco, 43 anni, si lancia da più di 39mila metri, nella stratosfera. Supera la barriera del suono in caduta libera. Tocca i 1.137 kmh. Ci vuole un bel fegato: 8. Beretta Maurizio (presidente Lega calcio serie A) Lotito, che ne caldeggia la riconferma, dice che Beretta, per quello che ha fatto, è il miglior presidente degli ultimi trent’anni. A me pare che, per quello che non ha fatto, sia il peggiore: 4. Bolt Usain (atleta) È il primo a vincere 100 e 200 metri in due Olimpiadi, e sempre in allegria: 9. Bovolenta Vigor (pallavolista) Va in battuta, s’accascia, muore a 38 anni. La sua maglia numero 16, mostrata dai compagni sul podio di Londra, dice quanto fosse amato il Bovo. E la nascita del quinto figlio, Andrea, dopo la sua morte, dice che la vita va avanti. Bradbury Ray (scrittore) Bravi alla Nasa: il pezzo di Marte dove s’è posato Curiosity dal 22 agosto si chiama Bradbury Landing. Rileggere "Cronache marziane" e "Fahrenheit 451" per capire quanto resta attuale. E sapere che fino all’ultimo impedì che i suoi libri fossero pubblicati in forma digitale. Un grande, anche in questo. Cedette solo nel 2011. Quasi perfetto. 9,5. Brailsford Dave (team manager Sky) Prima ha rilanciato la pista in Inghilterra, e i risultati olimpici si sono ben visti, poi ha portato un ex pistard, Wiggins, a vincere il Tour. Good job, 8. Brasile (nazionale di calcio) Mai così in basso: 18° nel ranking Fifa. Anche i ricchi piangono, voto 4. Cagnotto Tania (tuffatrice) A Londra perde due medaglie (di bronzo) per mezzo punto, ma non fa sceneggiate contro i giudici cattivi. Come fosse cresciuta in un Paese in cui la cultura sportiva è più viva che in Italia. Signori (e signore) si nasce: 8. Campriani Niccolò (tiratore) Piccolo test: provate a chiedere per strada, in qualsiasi località italiana che non sia Campi Bisenzio, chi è costui. Pochi vi risponderanno che ha vinto un oro e un argento a Londra con la sua carabina, che è ingegnere, lavora all’estero, tifa per la Fiorentina, ha definito il suo sport "un viaggio dentro me stesso". Ed è pure simpatico: 8,5. Cavani Edinson (calciatore) L’oro del Napoli, oggi come ieri. Tra intelligenza, istinto, spirito di sacrificio, uno spettacolo da 9. Cerioni Stefano (ex ct del fioretto) Più medaglie in Russia e meno in Italia, andrà all’incirca così con la docenza che si sposta per motivi economici. S’è letto di differenze minime, 90mila euro lordi l’offerta federale, 100 mila netti la richiesta per resistere alle sirene del Volga. Sia come sia, con l’ultima multa pagata da Balotelli si metteva in sicurezza tutta la scherma nostrana. Ma è un altro film, su un altro schermo. Cerioni 8. Ciclismo (sport) Quello italiano, tolto un po’ di Nibali, non pervenuto: 4. Coe Sebastian (ex atleta) Le Olimpiadi di Londra, efficienza organizzativa ma anche umanità, sono andate bene. Meglio di Pechino. 8. Cristiano Ronaldo (calciatore) Stando alle cronache mondane, cerca un po’ di notorietà con la frequentazione di famosi personaggi del jet set (come Nicole Minetti). Patetico e arrampicatore: 4. Cruz Orlando (pugile) Il primo dei pugili d’alto livello a fare outing. Dalla Lucio (cantante e regista) "Tu parlavi una lingua meravigliosa". Del Bosque Vicente (ct Spagna) Ancora campione: Europa-Mondo-Europa. Non ci era mai riuscito nessuno: 9. Del Piero Alessandro (calciatore) Sembrava una buona scelta. Sydney penultimo in classifica. Non era una buona scelta: 5. De Sciglio Mattia (calciatore) Classe ’92, come El Shaarawy. Non è un goleador, dà meno nell’occhio ma la sua costante crescita gli dovrebbe fruttare un viaggio in Brasile, tra due anni, e non da turista: 7. Donato Fabrizio (triplista) Il suo bronzo olimpico è una delle medaglie che più mi ha rallegrato. Il messaggio, rinforzato dal quarto posto di Daniele Greco, è che la nostra atletica non è del tutto assente, ma quasi. El Shaarawy Stephan (calciatore) Fiorisce (e non ha certo finito) in un Milan tra i più mediocri degli ultimi vent’anni. Vent’anni che ha festeggiato il 28 ottobre. È lui la sorpresa del campionato. Era atteso, certo, ma non sempre nel calcio quelli attesi arrivano. C’è un lungo elenco di bruciati verdi. Per come sa stare in campo e cosa sa fare è già quasi maturo, giusto la cresta a ricordarci che è giovane. Affari suoi, la cresta. Voto 8. Emiliani Vittorio (giornalista e scrittore) Romagnolo, amico di Fellini, appassionato difensore della legalità e del territorio. Della Bellezza. "Belpaese Malpaese" (ed. Bononia University Press) raccoglie più di mezzo secolo di sue cronache: dal 1959 al 2012. Da leggere e meditare. Farah Mo (atleta) Nato nel Corno d’Africa, a Mogadiscio, trapiantato a Londra, vince 5 e 10mila metri e gli inglesi lo festeggiano come simbolo dell’integrazione. Tutto giusto, ma può essere simbolo dell’integrazione anche chi arriva quinto. Discorso lungo, che va oltre i meriti di Farah: 8. Farina Simone (ex calciatore) "È in vacanza in una località segreta, perché rischiano lui e la sua famiglia. Ecco spiegato il 9,5". Così concludevo un anno fa alla voce Farina. Di nuovo c’è che nessuna squadra italiana dalla B in giù ha pensato di ingaggiarlo e così è andato al West Ham come "community coach". Insegnerà ai ragazzini le regole della lealtà sportiva (Mandorlini era già impegnato altrove). Farina continua a stare zitto, io continuo a dargli 9,5 ma quel silenzio così lungo e ostinato mi aumenta il numero di cattivi pensieri. Felugo Maurizio (pallanotista) Degno capitano di un Settebello che è andato vicino all’oro (ma gli altri erano più forti) e ha strameritato l’argento. Una poesia di Alda Merini tatuata sul polpaccio. Voto 8,5 da dividere con una squadra che ha saputo appassionare. Femminicidio (malattia maschile) Nel 2011 in Italia sono state 137 le donne assassinate, una ogni tre giorni. Sgozzate, pugnalate, bruciate, sparate, strangolate, ammazzate a pugni e calci da ex (mariti, fidanzati, conviventi) che mantengono una mentalità da padroni. Non si può dare un voto a una strage, ma fare un voto sì: che alle manifestazioni delle donne contro la violenza sulle donne partecipino tanti uomini: perché la sofferenza e la morte sono loro, ma la malattia e la vergogna sono nostre. Fifa (associazione calcistica) Le comiche finali. I record di gol nell’anno solare, Messi che supera Gerd Müller e a quel punto la Fifa dice che il record non esiste e comunque sfuggirebbe alla sua contabilità. E dirlo prima, no? Voto 4,5. Floccari Sergio (calciatore) Se l’avesse segnato Messi un gol come il secondo di Floccari al Maribor, ce l’avrebbero fatto rivedere 166 volte in una settimana. Indennizzo in forma di 7. Non basta più la bellezza in sé, occorre anche la griffe. Florenzi Alessandro (calciatore) Ecco il miglior acquisto della Roma: 7,5. Frangilli Michele (tiratore con l’arco) Serve un "10" ed è l’ultima freccia a disposizione per vincere l’oro davanti agli americani. Frangilli tira per sé ma anche per Galiazzo e Nespoli, e per l’Italia e Napolitano, dirà nella dedica. Arriva il "10", e non era così scontato. Qui arriva il 9. Garbutt William (allenatore) Giocava ala destra nel Blackburn, dovette lasciare il calcio giocato dopo un grave infortunio e diventò allenatore. Il Genoa lo ingaggiò nel 1912 e vinse tre scudetti. "William Garbutt. Il padre del calcio italiano" (ed. Castelvecchi), autore Paul Edgerton, è una documentatissima biografia che si legge come un romanzo. Gasperiniangiolino (ex calciatore) Primo calciatore italiano arrestato per possesso di cocaina (1981) e poi assolto con formula piena. Letta su Sw la sua bella storia: dà una mano ai Lautari di Pozzolengo (Brescia), una cooperativa di recupero per ragazzi tossicodipendenti, tra vigneti e cavalli. In fotografia, ha la faccia di un uomo sereno, forse felice. Ghirelli Antonio (giornalista e scrittore) Grande direttore di giornali e grande impegno sia nella politica sia nel campo dello sport. Gorgonzola (formaggio) Quello della latteria sociale di Cameri (Novara), a base di latte di capra, è da 9. Guidolin Francesco (allenatore) "Nel 2013 vi farò una sorpresina". Non è da lui tenere in sospeso, stare sul vago. Sia più esplicito. Voto circospetto: 6 (dipende dalla sorpresina). Hollande François (presidente Francia) Ha avuto il coraggio di far passare a legge una proposta che tassa il 75% dei redditi superiori al milione di euro. Visto da dove non si riesce a mettere in piedi nemmeno una blanda patrimonialina, è fantascienza pura. Voto 9. Konè Panagiotis (calciatore) Secondo Pioli deve ancora imparare molte cose. Non a tirare in porta, direi: 7,5. Iacona Riccardo (giornalista) A proposito di femminicidio, consiglio di leggere il suo "Se questi sono gli uomini" (ed. Chiarelettere), viaggio in una follia collettiva, partenza da Enna e arrivo a Milano. Idem Josefa (canoista) Medaglia sfiorata a Londra ma anche se l’avesse vinta non cambiava il voto, 9,5 era un anno fa e 9,5 resta. Con un inchino all’ospite fissa. Iris (cd) Il repertorio di Giovanna Daffini, più nota a Gualtieri come Iris, mondina detta anche la Callas dei poveri, è qui rivisitato da altre voci (Giovanna Marini, Gualtiero Bertelli, Peppa Casarin, Mara Redeghieri, Alessio Lega, i Folkin’Po) sulla scia delle ricerche di Cesare Bermani e Diego Rosa. Ottimo lavoro, 8. Info: aparte@virgilio.it Isco (calciatore) All’anagrafe Francisco Roman Alarcon Suarez, 20 anni, trequartista nel Malaga. Tenerlo d’occhio: 7,5. Liu Xiang (ostacolista) Oro ad Atene, fuori in batteria dei 110 a Pechino e a Londra, stesso tendine d’Achille, stesso pettorale 1356. La differenza è che a Londra vuole concludere da zoppo la gara e bacia l’ultimo ostacolo. Iellatissimo, romantico, dolente lezione di sport. Chapeau: 9. Lucano Domenico (sindaco di Riace) I Bronzi, sì, ma anche un paese che dal dopoguerra a oggi passa da 4mila a 600 abitanti, quasi tutti anziani. Il sindaco gli ridà vita accogliendo i migranti nelle case del centro storico, aiutandoli a trovare un lavoro dignitoso. E Riace diventa "un villaggio globale nell’angolo più povero di una delle regioni più povere dell’Italia, una terra di sogni in frantumi", scrive Der Spiegel. Volendo, dimostra Lucano (9,5), i cocci si rimettono insieme. Lucescu Mircea (allenatore Shaktar) Quando gioca all’estero, porta la squadra a visitare i musei. Ha mestiere, fa giocar bene, è spiritoso. 8. Macchi Fabrizio (ciclista) Stoppato prima delle Olimpiadi per contatti col dottor Ferrari, infine assolto. Chi lo risarcisce a livello d’immagine e di medaglie? Marchetti Federico (calciatore) Dopo Buffon ci sarebbe lui, 7,5, ma Prandelli non è dello stesso parere. Avrà i suoi motivi, anche se non ce li spiega. Marchisio Claudio (calciatore) Sale a 9 dall’8,5 dell’anno scorso, l’elegante e tosto Marquis. Più gioca, meglio è. Marini Giovanna (cantante e autrice) Avviso ai mariniani, marinisti, marinati. E’ uscito "Lady of Carlisle" (ed. Nota), in cui Nostra Signora dello Svolo canta canzoni popolari inglesi e americane. Il repertorio è quello di Woody Guthrie, Peggy Seeger, Leadbelly. Cantano e suonano anche i suoi figli, Silvia e Francesco. Traduzioni e intervista introduttiva di Alessandro Portelli. Di più non si può chiedere, 9. Molfetta Carlo (taekwondo) Da Mesagne alla cima del mondo. Emozionante, rapidissimo il passaggio dall’argento all’oro. 8. Molmenti Daniele (canoista) Non è da tutti vincere l’oro olimpico nel giorno del compleanno. A suo agio nei boschi (è un forestale), a tavola, in cantina, sull’acqua, un po’ ovunque, Molmenti ci riesce: 8,5. Montella Vincenzo (allenatore) Elegante e pacato quanto basta. Anche da calciatore era elegante, pacato un po’ meno. Si sta imponendo tra i migliori per capacità tecniche, garbo, rendimento. Non ci avrei scommesso un euro, con una Fiorentina totalmente rinnovata e una piazza molto delusa. Quindi: 8. Morosini Piermario (calciatore) Povero ragazzo, morire così su un campo di calcio. Più poveri di lui, miserabili, quei tifosi del Verona, pochi ma sempre troppi, che si permettono di usare la sua morte per provocare. Mourinho José (allenatore) Temperatura a Madrid: -16 (dal Barcellona). Casillas in panchina per castigo. Tifoseria divisa. Spogliatoio spaccato. Grande è il disordine sotto il cielo. Lunga vita al presidente Mao(urinho). Voto: no, troppo facile adesso, un minimo di eleganza glissante ci vuole. Muriel Luis (calciatore) Meglio di Sanchez al primo anno, potenzialmente. Se Guidolin ha il tempo e se il giocatore ha voglia di imparare, crescerà ancora. 7,5. Natobuono Francesco (allenatore) Allena in Lombardia la Nino Ronco. Chiede all’arbitro l’espulsione di un suo giocatore per un fallo di reazione non visto. La ottiene: 8. Nazionale italiana (pallavolo maschile) Altra bella medaglia olimpica, brilla anche se è di bronzo. 8. Nerello (vitigno) Mascalese e Cappuccio, che spesso gli fa da spalla, l’Etna come patria. Confesso pubblicamente la mia crescente passione per un vino che, ben fatto, nelle sue espressioni migliori, ha passo e fascino da Pinot nero. 8,5. Nieuwenhuizen Richard (dirigente sportivo e guardalinee) Il 2 dicembre ad Almere, nel corso di un’amichevole tra quindici-sedicenni (Buitenboys e Nieuw Sloten) viene ammazzato di botte da tre giocatori ospiti. Aveva 41 anni. Siamo nella civilissima Olanda, siamo tutti coinvolti. Nobel (istituzione svedese) Il premio per la pace attribuito all’Unione Europea è una barzelletta che non fa ridere nessuno: 3. Omolade Akeem (calciatore) Nigeriano, attualmente tesserato per il Ribera (serie D), massima notorietà nel maggio 2001, quando il suo ingresso viene contestato a Terni da tifosi del Treviso, la sua squadra. Cori razzisti e poi escono, a rendere più palese il disprezzo. La domenica dopo, per Treviso-Genoa, tutti i giocatori del Treviso scendono in campo con la faccia dipinta di nero, come l’allenatore Sandreani e i panchinari. Assegnato il Premio Fairplay dell’Uefa. Perché ne riparlo? Perché ritrovo questa storia nell’ultimo libro di Eduardo Galeano ("I figli dei giorni", ed. Sperling & Kupfer), che consiglio, e perché la considero la più seria, civile e compatta manifestazione del calcio italiano (dal di dentro) contro il tifo razzista, e vale un 10. Petkovic Vladimir (allenatore) Nelle interviste postpartita più che un allenatore sembra un ambasciatore e in un certo senso lo è. Di un altro calcio, che funziona anche nel nostro passionale calderone ma rispetta i ruoli, la buona educazione e non è incline a sceneggiate: 8. Pistorius Oscar (atleta) Abbiamo fatto un po’ tutti il tifo perché potesse partecipare alle Olimpiadi, ma la corsa in Qatar contro un cavallo, il purosangue arabo Maserati, una baracconata del genere non gliela perdono: 5. Anche se ha battuto il cavallo. Poretti Giacomo (attore e scrittore) Prima reazione: che palle, ancora il libro di un comico. Poi si comincia a leggerlo, "Alto come un vaso di gerani" (ed. Mondadori), e si va volentieri avanti. È una sorta di Spoon River legnanese, un piccolo mondo (non così antico) che sarebbe piaciuto a Guareschi. Scrittura leggera ma non superficiale, agrodolce umana, che finisce per avvolgere come una sciarpa. Bella sorpresa: 8. Prandelli Cesare (ct) Italia al quarto gradino mondiale, buon lavoro: 8. Ma il difficile viene adesso e lui lo sa. Provenzali Alfredo (giornalista) Se n’è andato un galantuomo di bellissima, inconfondibile voce. Le sue radiocronache andrebbero studiate nelle scuole di giornalismo, per evitare la proliferazione degli urlatori. Renard Hervé (ct Zambia) Volpe (vedi cognome), altrui colpe (Gyan e Drogba, rigori sbagliati) e golpe (calcistico). I parenti poveri battono la Costa d’Avorio. Confesso che ho tifato. Complimenti: 8,5. Ricordi Nanni (discografico) Ha fatto da levatrice e balia a quasi tutti i più bravi cantautori del secolo scorso. Senza di lui, 9, la canzone italiana e le nostre vite sarebbero state più povere. Rossi Jessica (tiratrice) La ragazza della porta accanto, freddissima nel colpire 99 piattelli su 100. Cento, ci è nata. Crevalcore, ci abita. Forza dei nomi. E splendida, quasi incredibile naturalezza sua: 9,5. Rovelli Franca (giornalista) La chiamavo Tigre quando lavoravamo a "Epoca", direttore Silvio Bertoldi. Appassionata, combattiva (il sindacato, i diritti delle donne), di schiena dritta sempre, anche quando scriveva di moda. È morta appena prima di Natale una delle persone per cui valeva la pena di coltivare una rosa bianca. O anche rossa. Roversi Roberto (libraio e poeta) Se n’è andato sei mesi dopo Dalla, cui ha regalato testi di struggente bellezza. Non gliel’hanno riconosciuto in tanti, ma è stato uno dei poeti più versatili e profondi del nostro 900. E dirglielo adesso non serve. Meglio rileggerlo: "Ascoltiamo le grida d’amore/ o le grida d’aiuto, / il tempo trascinato nella polvere del mondo. / Se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto". Rudisha David (atleta) Mai vista né forse immaginata una finale olimpica degli 800 corsa con altro passo, da distanza minore. Il Masai in testa dall’inizio alla fine. Regale: 9. Sau Marco (calciatore) Tonara, il paese del torrone (buono) è anche il paese di Sau, attaccante di quelli che una volta si definivano sguscianti. Cioè veloce e con i piedi buoni. 7,5. Schwazer Alex (marciatore) Mannaggia al doping, questa brutta storia non ci voleva proprio. Ma non è casuale, non è piovuta dal cielo. Per questo, 4. Con l’augurio di voltar pagina, la vita è sempre altrove. Tabucchi Antonio (scrittore) Altra voce critica, molto critica a volte, che sparisce. Tesconi Luca (tiratore) Numero 27 nella classifica mondiale, mai andato più in là del decimo posto nella gare d’alto livello, nella pistola da 10 metri vince la prima medaglia azzurra. Un rompighiaccio d’argento: 8. Thuram Lilian (ex calciatore) Non delude. Da calciatore era il più lucido militante antirazzista, da ex si schiera a favore dei matrimoni omosessuali. Toni Luca (calciatore) Quante ironie, quante battutacce, quanti dubbi per il suo ritorno alla Fiorentina. Invece fa la parte del cacio sui maccheroni. Sarà anche bravo Montella, ma il pennellone ci mette del suo: 7,5. Totti Francesco (calciatore) Gallo e chioccia in una Roma ricca di pischelli. Avrà le sue pause, ma quel che riesce ancora a inventare con i piedi vale il costo del biglietto: 9. Tour de France (corsa a tappe) Poteva scegliere per il 2014 se partire da Edinburgo, da Firenze o da Leeds. Firenze aveva offerto 4 milioni di euro, Leeds 5, dunque partenza da Leeds. Ci sono rimasti male i figli di Bartali e Nencini, vincitori del Tour, gli amici di Magni e di Martini, ancora molto popolari in Francia. Firenze, se Marchionne permette, è infinitamente più bella di Leeds, si mangia meglio, si guida come nel resto d’Europa e, soprattutto, la storia della città e della regione sono piene di ciclismo. Ci sono rimasto male anch’io e so quanto mi costa, ma quando ci vuole ci vuole: voto al Tour (o meglio, a chi ha deciso): 2. Uci (Unione ciclistica internazionale) Altri acronimi possibili: unica complice impunita, una cricca immorale, una cialtroneria inammissibile. Sto alludendo al caso-Armstrong. Nemmeno Arsène Lupin in società con Alì Babà e Diabolik poteva creare un sistema di doping individuale e di gruppo così ben oliato. Voto 2. Varesi Valerio (giornalista e scrittore) "La sentenza" (ed. Frassinelli) è uno dei migliori libri sulla Resistenza che io abbia letto. Bello, aspro, asciutto. 8,5. Viavai (bar) Monica Pavesi non è isolata, al bar Giò di Cremona. Anche Roberto e Antonietta, titolari del Viavai a Bannia di Fiume Veneto (Pordenone) hanno deciso di eliminare le slot-machine. Vuoi vedere che, a macchia di leopardo, il no agli aggeggi rovinafamiglie si può allargare? 8. Vilanova Tito (allenatore) Basta una parola, quella che c’era sulle maglie del Barcellona. Anims. Vinokourov Alexandre (dirigente ciclistico) Grandissimo lottatore, ma anche pizzicato col doping e con l’acquisto di classiche (da Kolobnev). Viene il dubbio che Nibali possa avere maestri migliori. Vonn Lindsey (sciatrice) Potente e radiosa sugli sci, fragile e facile alla depressione nella vita quotidiana. Personalità frastagliata, ragazza in gamba: 8,5. Weiss Vladimir (calciatore) Forse è un caratterino, se in tre anni, partendo dall’Inter Bratislava, ha già cambiato cinque maglie: M. City, Bolton, Rangers, Espanyol e Pescara. Lo vedo come un Robben dei poveri, per ora. Ha 23 anni, dribbling, corsa e tiro. Ci farei su una mezza scommessa: 7 abbondante. Wiggins Bradley (ciclista) Ex pistard che ama la birra e le battute pesanti, molto atipico come vincitore del Tour, però lo vince, e l’avversario più forte è il suo gregario Froome. Nel 2013 ci prova col Giro, che ha salite più dure, ma con quali avversari? Voto 7,5 pieno di curiosità. Xavi (calciatore) Per il secondo anno di fila, mio personale Pallone d’oro e stesso voto: 9. Ye Shiwen (nuotatrice) Vince i 400 misti e negli ultimi 50 a stile libero va più forte dei maschi: Lochte e Phelps, non due qualsiasi. I tecnici Usa parlano di doping genetico, per Londra 2012 e la Wada questa sedicenne di Shanghai ha giocato pulito. Voto impossibile. Zalone Andrea (attore) Una spalla (di Crozza) che garantisce risate stando serio (ma non sempre ci riesce): 8,5. Zambia (nazionale di calcio) Nel mare davanti a Libreville, in Gabon, nel 1993 era caduta in un disastro aereo la Nazionale. Trenta morti. A Libreville, nel 2012, la Nazionale ha vinto la Coppa d’Africa. Giochi del destino, ma anche forza dei sogni e dei segni. 9. Zanardi Alex (ex pilota) L’immagine di lui festante sulla pista, la carrozzella alzata con la destra, come fosse di carta, è il poster più bello delle Paralimpiadi: voto 9,5 da spartire con gli altri, vincitori e no. Zola Giancarlo (allenatore) Non mi piace saperlo su una panchina della B inglese, quella del Watford, ma forse è meglio così. Per ora. Zublasing Petra (tiratrice) Dodicesima a Londra nella carabina aria compressa da 10 metri. Bolzanina, 23 anni, è l’altra metà di Campriani. Che ha detto: "Da quando sto con Petra, negli ultimi tre anni, non ho mai mancato un podio". Direte: l’amore porta fortuna. Dirò: l’amore è una fortuna, si porta da sé.