Angelo Aquaro, la Repubblica 31/12/2012, 31 dicembre 2012
“MAI CHIEDERE PER PRIMI L’AMICIZIA SU FACEBOOK” IL MANUALE D’AMORE 2.0
[Dalle mail alle chat tutte le regole della seduzione sul web] –
NEW YORK
PARLAMI d’amore Facebook: tutta la mia vita sei tu. E infatti: tra social network e telefonini il galateo dell’amore l’è tutto sbagliato, e tutto è da rifare. Primo: non rispondere subito al messaggino galante. Secondo: diffidare della posta elettronica. Terzo: non chiedere mai per primo l’amicizia al ragazzo o alla ragazza che ti ispira un certo che. E via di seguito di regola in regola. E già. Sembra facile ma non è facile corteggiarsi ai tempi di Internet. Nell’America che il web l’ha inventato sempre più esperti d’educazione sentimentale si stanno specializzando in educazione textimentale: visto che l’onnipresente sms (text in inglese) è diventato il mezzo più importante del messaggio stesso. Non basta più dire I
Love You: l’iLove, cioè l’amore ai tempi dell’iPhone, ha le sue regole. Che da una parte all’altra dell’oceano sociologi e massmediologi si affrettano a codificare. Non senza polemiche. Come quelle che in Inghilterra hanno per esempio accolto “The New Rules: Internet Dating, Playfairs and Erotic Power”, l’ultima fatica di Catherine Hakim, stimatissima scienziata sociale che ha teorizzato il tradimento online come cura per le difficoltà del matrimonio.
Ok, qualche solone potrà pure sbuffare di fronte a tanta eccitazione per la modernità: non è da quando mondo è mondo che l’uomo (e la donna) cacciatore inseguono sempre allo stesso modo? Sbagliato. Ellen Fein e Sherrie Schneider è più di 15 anni che sono in testa alle classifiche con “The Rules”, la bibbia del corteggiamento ormai datata 1995, e pure loro sono costrette adesso ad adattare quel grande classico - naturalmente in chiave Internet sulle pagine del New York Post. Perché il web ha stravolto il modo di mettersi insieme ma pure quello di lasciarsi: chiedetelo a Ilana Gershon, la professoressa dell’Indiana che per la prestigiosa Cornell University Press ha stilato le regole di “The Breakup 2.0: lasciarsi con i Nuovi Media”.
Se il mezzo è il messaggio - e Marshall McLuhan non l’ha mai smentito nessuno - allora anche il messaggio d’amore va ripensato quando passa per i nuovi mezzi. La premiata coppia Fein&Schneider ha individuato appunto cinque grandi aree d’azione: i messaggini, i siti d’appuntamento online, Facebook, Skype, la posta elettronica e lo smartphone. E in queste cinque aree ha identificato 13 grandi regole per il corteggiamento 2.0. Tutto ruota per la verità intorno a quella legge vecchia quanto l’eternità: farsi desiderare. Per esempio: aspettate di rispondere a un sms amoroso almeno quattro ore. E se la tentazione di rispondere si fa più forte, beh, cambiate nome del/ della destinatario/a con un bel NON FARLO! (sì, con tanto di maiuscoletto).
È la stessa filosofia che sta alla base della prima regola per chattare su Skype: riattaccate per primi, distacco vuol dire potere (sul partner). Ed è in fondo lo stesso concetto che corre su Facebook: non chiedere per primo l’amicizia a chi ti piace. Occhio però: il social network è il campo più minato. E quindi cancellare per quanto possibile le vostre tracce: evitare durante il corteggiamento di immettere sul profilo foto troppo private (la pizzata con gli amici col pomodoro che vi sbrodola no: non è il caso). Profilo basso, allora, anche nei profili sui siti d’appuntamento. Curriculum minimo: chi siete, che fate. E soprattutto: diffidare perditempo - se entro quattro email non scatta l’invito a cena meglio passare. A proposito: ecco un mezzo da evitare il più possibile. La posta elettronica, per definizione, non ha la ristrettezza di un sms: invita a dilungarsi, quindi a sforare, quindi annoiare. Troppo rischiosa. Così come è vietato fiondarsi al telefonino dopo il primo appuntamento: lasciate che sia sempre sempre, sempre l’altra/altro a cedere al desiderio di chiamare. Dice: e se poi non chiama più? Beh, questo lo diceva già il Poeta: “Amor ch’al cor gentile ratto s’apprende”. E se non s’apprende, ragazzi, qui non c’è ratto o mouse o Facebook o Skype o messaggino che tenga. Parlami d’amore: o non parlarmi più.