Natalia Aspesi, la Repubblica 29/12/2012, 29 dicembre 2012
A VERONICA 100MILA EURO AL GIORNO UN QUARTO DELLO STIPENDIO DEL CAVALIERE
QUANTI anni ci vogliono perché una normale moglie separata da un normale marito possa accumulare per decisione dei giudici 100mila euro? Molti, mentre la signora Berlusconi potrà contarci ogni giorno, meno le tasse ovvio, che pur riducendo la somma della metà, non la renderanno meno stratosferica.
Però non stratosferica quanto la ricchezza del marito, ricchezza ostentata e favoleggiata, ma mai veramente quantificata nella sua realtà; adesso quei tre milioni di euro che, secondo la sentenza del Tribunale di Milano, dovrà sborsare ogni mese alla moglie separata, certo senza alcuna fatica economica ma probabilmente con molta rabbia, rendono più visibile l’immensità indescrivibile del suo patrimonio.
Per quanto l’idea di un assegno di mantenimento annuo di 36 milioni alla sola moglie (i cui tre figli sono già ricchissimi) possa sembrare una follia, un’assurdità, una vergogna in questi nostri tempi di fatica, paura, penuria, si può essere certi che a chi dovrà sborsarli non capiterà, come al protagonista del film Gli equilibristi di De Matteo, di ridursi a dover vivere in macchina e a far la fame dopo la separazione, per non far mancare nulla alla famiglia. No, Silvio Berlusconi potrà, oltre a vivere lussuosamente nelle sue tante magioni, compresa quella Villa Belvedere di Macherio che la signora Lario avrebbe voluto per sé, e che i giudici le negano, continuare ad esercitare la sua generosità, mantenendo mucchi di svelte ragazze, arricchendo gli amici, comprando cortigiani, pagandosi una campagna elettorale miliardaria con immenso staff di inventori di slogan e di menzogne.
C’è un civilissimo articolo del codice civile che stabilisce che, dopo la separazione, la moglie ha diritto a mantenere un tenore di vita analogo a quello goduto durante la convivenza: nel caso della signora Berlusconi, il tenore di vita era quello voluto dal marito, portato alla megalomania da trilionario, talvolta documentata nella sua pomposa vanità e cattivo gusto, dal suo settimanale di fiducia, naturalmente Chi.
E come era il tenore di vita che Miriam Bartolini, come è chiamata nella sentenza, essendo quello il suo vero nome, si trovò a dover vivere per più di trent’anni come signora Berlusconi e madre dei suoi tre figli Barbara, Eleonora e Luigi? Come direbbe il Briatore di Crozza, “da favola”, “da sogno” o anche, “al top”. Un “top” che la imprigionava in una vita isolata nel massimo lusso, oberata da una segretaria personale, una gran quantità di domestici, cuochi, giardinieri, addetti alla sorveglianza, come per l’aristocratica famiglia Crowley nella fiction
Downton Abbey, oltre al personal trainer nella palestra privata, agli artigiani per la conservazione delle opere d’arte, e altri dipendenti indispensabili per mantenere una quotidianità fintamente regale, di cui si è stufata persino la monarchia inglese.
Poi flotta aerea a sua disposizione, viaggi in località lontane ed esclusive, ospitalità alberghiera di massimo livello, senza contare la montagna di prestigiosi gioielli (con fotografie annesse alla sentenza) e un patrimonio immobiliare consistente. Per anni Silvio Berlusconi deve avere molto amato, e generosamente, quella bellissima ragazza che poteva avere un futuro di attrice, conosciuta nel 1981 quando lei aveva 25 anni e lui venti di più, oltre a una prima moglie e a due figli. Anche lei lo aveva molto amato, sino a quando pochi anni dopo il matrimonio avvenuto nel 1990, entrando in politica e scoprendosi non solo ricchissimo ma anche in grado di prendersi l’Italia e piegarla ai suoi interessi meno limpidi, nell’adorazione di metà paese, ha deciso che gli spettava una sua nuova giovinezza con cerone e bisturi, e la giovinezza di tante ragazze disposte a servirlo. Veronica Berlusconi si è sentita ferita, insultata e macchiata dalle pubbliche intemperanze del marito con donne giovani e giovanissime da lei definite «ciarpame senza pudore».
Il resto lo sappiamo, dalla lettera aperta a
Repubblica nel gennaio 2007, alla richiesta di separazione del novembre 2009, all’abbandono della da lei molto amata villa di Macherio nel settembre del 2010, ha condotto vita molto ritirata: mentre il marito, riempiendo i giornali del mondo con le sue gesta, intanto lottava per cercare di limitare l’assegno di mantenimento, senza però riuscirci. Al varco lo aspettano adesso, a parte le televisioni servili e le elezioni, ben due fidanzate (una di 27 anni, l’altra di 22), che si dichiarano innamoratissime, già in guerra tra loro per accaparrarsi quel re Mida stanco e sfatto.
Si immagina che tra i piaceri attuali della signora Veronica che dovrà attendere un anno e più per ottenere il divorzio, ci siano non solo quella abnorme pioggia di denaro che vendica le tante separate lasciate in grandi difficoltà finanziarie, ma anche quello di essersi liberata dal legame con uomo che ogni giorno appare sempre più fuori dal mondo. Questa epocale separazione è stata gestita solo da donne: due le donne avvocato per Berlusconi, una la donna avvocato per la signora Lario, tre le donne del collegio giudicante.