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 2012  dicembre 31 Lunedì calendario

IL CAPODANNO BAGNATO DI SOLDINI «LA MIA AVVENTURA PIU’ BELLA»

Nevica, governo ladro. «Le vele sono congelate, la coperta è una lastra di ghiaccio: ho mandato Carlos a comprare il sale grosso al supermercato...». Sbrinare Maserati come il parabrezza dell’auto in un mattino newyorkese di fine dicembre non è propriamente un lavoro da velista ma la voce del capitano arriva dalla marina di North Cove squillante come non la si sentiva da tempo. «Si parte, finalmente. È una figata, sono felice. Di grattacieli e cemento non ne potevo più: New York è tanto bella tre giorni, poi basta però...».
Per i prossimi due mesi solo acqua, vento, onde in faccia e albatros stampati sul soffitto dell’ufficio che Giovanni Soldini ha scelto come casa, oggi alle 16.30 (le 10.30 sulla East Coast) Maserati mollerà gli ormeggi, si lascerà a destra la statua della Libertà e taglierà la linea immaginaria di Ambrose Light, l’ultima boa nel canale di New York prima di uscire in mare aperto, lanciata verso il record più difficile e affascinante, dalla Grande Mela a San Francisco in meno di 57 giorni, 3 ore e 21 minuti (Aquitaine Innovations di Yves Parlier nel ’98) sulla rotta dei cercatori d’oro dell’Ottocento. «Un gran bel progetto sul quale abbiamo lavorato molto — lo definisce il comandante, eccitato come un bambino —, c’è un po’ di ansia perché in un’impresa così non si può controllare tutto, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, Capo Horn, Atlantico e Pacifico vanno trattati con sacrosanto rispetto, ma è l’avventura più bella, la barca è pronta, l’equipaggio è carico, sento crescere l’emozione e la partecipazione, insomma ci divertiremo». Skipper multimediale, in grado di girare, montare e produrre video da bordo («Maserati ha 18 indirizzi Ip, come se fossero 18 numeri di telefono a cui sono attaccati computer, satellitare e tutto ciò che serve per rimanere connessi anche in navigazione, tutto alimentato dai pannelli solari»), 93 mila followers su Twitter («Mica male, per essere me!»), Soldini negli anni ha aggregato intorno alle sue scorribande una claque trasversale di fedelissimi, che da oggi si piazzeranno su internet per seguire il pesce barbuto e la sua ciurma. John Elkann, l’armatore di Maserati, ha promesso che tornerà presto al timone, «ma di certo un tentativo di record lungo due mesi non si incastrava bene nella sua agenda». Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly, gli ha riempito la cambusa di cibi liofilizzati: 400 kg divisi in monoporzioni, più una bottiglia di spumante per brindare al Capodanno e al buon esito della regata. Jovanotti, impegnato nella conquista dell’America, è andato a trovare barca e skipper, rimanendone incantato e raccontando il colpo di fulmine a radio Deejay: «Sono sceso sotto coperta ed è stato come entrare nel ventre della balena, è tutto nero, di carbonio, l’essenzialità regna in un ordine immacolato, ciascuno ha il suo ruolo e compiti precisi, e su tutto e tutti svetta Giovanni Soldini, un tipo pazzesco con cui partirei per una regata subito». La stima è ricambiata: «Jovanotti è un entusiasta, uno che vive di grandi passioni, come me. Ogni tanto ci scriviamo su Twitter, so che mi seguirà e mi fa piacere».
È dentro un affetto condiviso, e ampio, che Soldini navigherà tra le mille incognite di un record inedito e prezioso, complicato e infido, «partiamo nella coda di una depressione violenta, agganciandoci a un fronte di aria gelata che già domani sera ci farà un culo così, con venti di 35-40 nodi in poppa. Avremo problemi di mare e di temperature: se si scende troppo sotto zero si blocca tutto, scotte, carrelli, winch... Per le prime 48 ore dovremmo divorare 500 miglia al giorno, da Recife (Brasile) comincerà il caldo, non vediamo l’ora». Impossibile prevedere il passaggio di Capo Horn controsenso, dove Maserati incrocerà la flotta dei solitari del Vendée Globe, provenienti da Ovest. «Ci sono decine di icerberg laggiù, un campo minato, e ogni anno è peggio». Non doppia Capo Horn dal ’99, quando, dopo averla salvata nel Pacifico, puntava con Isabelle Autissier verso l’Uruguay e la fama.
Da allora è cambiato il mondo ma non Giovanni senzaterra: «È da bambino che sognavo un’avventura così». Adelante, Giò, ma con giudizio.
Gaia Piccardi