Maria Luisa Agnese, Corriere della Sera 29/12/2012, 29 dicembre 2012
E SPIELBERG FIRMO’ L’ACCORDO SU UN TOVAGLIOLO - E
così alla fine è finita con un accordo miliardario anche la storia fra Veronica Lario e Silvio Berlusconi. La signora ha ottenuto soddisfazione, almeno monetaria, al danno d’immagine che a suo dire le avrebbe provocato la condotta del marito e quel «ciarpame senza pudore». E per quanto tardiva la cifra di tre milioni al mese può considerarsi una consolazione ragguardevole.
Quando un amore finisce c’è sempre un senso di desolazione, ma se il divorzio è benedetto dal profumo dei soldi forse si fa meno fatica a sopportarlo. Insomma tutti i divorzi sono tristi, anche se quelli miliardari lo sono un po’ meno. Basta vedere come riesce a sopportare la separazione da Tom Cruise l’attrice Katie Holmes che compare in pose sexy su copertine patinate, annuncia buoni propositi per (giustamente) viziare meno la piccola Suri, già mini-fashion victim in tacchetto da quando aveva tre anni, progetta una rinascita cinematografica e teatrale. E difatti l’accorto padre avvocato l’aveva tanto ben consigliata che l’attrice è riuscita a portare a casa un divorzio lampo e miliardario.
Ma spesso l’asprezza e lo stress per la tenzone giudiziaria prevale, e porta tutti, privilegiati e non, a dare il peggio di sé. Demi Moore per esempio, è stata talmente segnata nel fisico e nell’equilibrio psichico dalla separazione dal marito Ashton Hutcher, più giovane di 15 anni, che non riesce a concedergli un divorzio sereno. Lo sapeva bene il regista della Guerra dei Roses, pellicola di riferimento (al negativo) sull’argomento che narra la discesa agli inferi di una coppia agli sgoccioli: «Un civile divorzio è una contraddizione in termini» dice a un certo punto l’avvocato di famiglia interpretato da Danny DeVito.
E negli anni le coppie sono diventate sempre più ingorde, tanto che nelle classifiche dei Magnifici divorzi, l’asticella si spostava sempre più verso l’alto. Così mentre un tempo facevano scalpore solo alcune attrici specializzate nella separazione come Liz Taylor o Rita Hayworth, in seguito si sono via via moltiplicati i divorzi dai molti zeri, con un record nostrano, si sussurrava di 150 miliardi di lire richiesti, alla fine dei Novanta, dalla moglie Adua a Luciano Pavarotti. E’ di quel periodo una curiosità: 150 miliardi di buonuscita toccati a un «lui», Rafael Lopez-Cambil, nel divorzio da Paloma Picasso. Poco dopo in cima alla lista svettavano il campione di basket Michael Jordan, che dopo 18 anni chiudeva con la moglie Juanita Vanoy per 150 milioni di dollari, seguito da Steven Spielberg con 100 milioni all’ex Amy Irving, grazie a un accordo stilato su un tovagliolo al ristorante. Per arrivare ai 425 milioni di oggi, cifra che l’attore e regista Mel Gibson ha versato alla moglie Robyn dopo 28 anni di matrimonio e 7 figli. Seguito a distanza dal golfista Tiger Woods che dopo clamoroso e pubblico tradimento ha divorziato da Elin Nordegren per 110 milioni.
Tanto vale, visto che di denaro si tratta, pensarci prima, come intuì con profetico cinismo Jacqueline Bouvier vedova Kennedy al momento di sposare l’armatore greco Aristotele Onassis, uomo non bello e molto più anziano di lei, ma reso d’imperio fascinoso dai miliardi, strappato alla divina Maria Callas. Fu proprio l’ex First Lady la prima a pretendere un contratto pieno di clausole (compresa quella che non prevedeva più di un rapporto sessuale al mese) a cui oggi ormai si ricorre quasi sempre al di sopra di certi redditi: si narra di accordi prematrimoniali segreti fra Katie e William d’Inghilterra e fra Charlene e Alberto di Monaco, mentre più romantica di Jackie Kennedy si è dimostrata Priscilla Chan che, al momento di impalmare il partito d’oro del momento, Mark Zuckerberg inventore di Facebook, ha preteso che lui si impegnasse a passare almeno 100 minuti al giorno con lei, da soli.
Mai sottovalutare comunque lo stato d’animo delle signore, qualsiasi sia il livello economico familiare: e soprattutto non umiliarle. I guai di Mario Chiesa, ex Presidente del Pio Albergo Trivulzio, cominciarono con il divorzio dalla moglie Laura Sala, che decise di vendicarsi cominciando a parlare. E cambiò il corso della storia di un Paese: da lì iniziò Tangentopoli e la Prima Repubblica cominciò a morire.
Maria Luisa Agnese