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 2012  dicembre 30 Domenica calendario

IN CINA VISITARE GLI ANZIANI È OBBLIGATORIO PER LEGGE

I parenti più anziani? Vanno visitati regolarmente. Per leg­ge. Dopo aver dato vita al più ambizioso esperimento di ingegnerie sociale – la politica del figlio unico che a par­tire dal 1979 ha “inchiodato” la crescita demografica del gi­gante asiatico, facendo precipitare il tasso di fertilità da 3 a 1 ,65 nascite per donna – ora Pechino “scopre” che la sua struttura sociale è sempre più pericolosamente squilibra­ta. Un quadro senza sfumature: la po­polazione cinese è sempre più vecchia, il problema dei genitori anziani – spes­so abbandonati a se stessi – drammati­co. Così il Congresso del Popolo ha sfor­nato una normativa che impone ai fa­miliari di far visita regolarmente ai pa­renti più anziani. Il provvedimento fa parte di un pacchetto di emendamenti alla legislazione per la tutela dei diritti e gli interessi delle persone anziane, ed entrerà in vigore a parti­re dal primo luglio del prossimo anno. «I componenti della famiglie che vivono lontano dagli anziani dovranno visitarli spesso», recita la normativa approvata ve­nerdì, aggiungendo che «i datori di lavoro dovranno garan­tire il permesso». La legge non specifica quali siano le even­tuali sanzioni per gli inadempienti né chiarisce cosa voglia dire “spesso”. Pechino cerca insomma di emendare una feri­ta inferta in profondità al suo tessuto sociale. Lo squilibrio è pesante e rischia di diventare galoppante. Secondo i dati for­niti dal ChinaDaily , i cinesi over 60 hanno raggiunto quota 185 milioni alla fine del 2011, il 13,7% dell’intera popolazio­ne. Nel 2010 erano 177,6 milioni. Di questi, secondo il Beijing Review, circa 33 milioni sono, parzialmente o completamente, non autosufficienti. Entro la fine del 2015, l’esercito degli an­ziani crescerà ulteriormente di 43 milioni, raggiungendo quota 221 milioni. Gli over 80 saranno 24 milioni. Nel 2010, per ogni cinque persone in età lavorativa, c’era u­na persona anziana. Secondo stime ripor­tate dal Time, il rapporto scenderà a tre persone in età lavorativa per ogni anziano entro il 2020.
Allo stesso tempo “spariscono” i giovani, proprio in conseguenza della politica del figlio unico. E di conseguenza “langue” la forza lavoro, un buco che potrebbe azzoppare la crescita dell’economia ci­nese. Secondo stime dell’Onu, il numero di giovani tra i 15 e i 24 anni diminuirà del 27% a 164 milioni entro il 2025.
La Cina deve fare i conti anche con un forte ritardo nell’as­sistenza socio-sanitaria. Tanto che Pechino si è proposta di incrementare in pochi anni i posti letto destinati agli anzia­ni di 3,4 milioni di unità. Un impegno che il Time ha defini­to «colossale».