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 2012  dicembre 29 Sabato calendario

I MISTERI DELL’ANTARTIDE

Cosa si nasconde nelle viscere dell’Antartide? Scienziati e appassionati di fantascienza sono accomunati da una grande curiosità. Forse, isolata sotto migliaia di metri di ghiaccio solido per centinaia di milioni di anni, qualche forma di vita continua a esistere, indisturbata dall’uomo. Forse vi si nasconde la prova di una civiltà di passaggio sulla Terra prima ancora che vi comparisse l’uomo. Le teorie si intrecciano, e forse fra un po’ avremo anche qualche risposta. Una colonna di tredici trattori e ventisei slitte sta marciando verso il lago subglaciale di Whillans, nel sud-ovest dell’Antartide. Quattordici scienziati compongono la squadra americana che fra poche settimane comincerà a perforare una crosta di ghiaccio di quasi mille metri, per arrivare all’acqua che da almeno un milione di anni non vede la luce del sole. La squadra spera di trovarvi microbi che dimostrino come la vita sia possibile anche in condizioni estreme. Se ce ne fossero, diventerebbe verosimile pensare che forme di vita esistano anche sui corpi celesti che hanno laghi gelati, a cominciare dalla nostra Luna, per arrivare a quelle di Giove e Saturno.
GUERRA TRA TEAM
La missione degli americani non è però l’unica in corso nell’Antartide, anzi a dire la verità - anche se gli scienziati impegnati si rifiutano di ammetterlo - è in corso una gara a chi arriva prima: lontano centinaia di chilometri dagli americani, ha lavorato finora la missione britannica, e ancora più distante si è rimessa al lavoro la squadra russa. I britannici erano attestati intorno al Lago Ellsworth, i russi lavorano oramai da un decennio al misterioso Lago Vostok. La squadra britannica ha però riportato un fallimento e ha dovuto interrompere: dopo cinque anni di preparativi, non sono riusciti a perforare i 3 chilometri di ghiaccio per raggiungere l’acqua nelle profondità dell’Antartide. Chiudendo la missione, il professore Martin Siegert si è detto «terribilmente deluso». Ha spiegato che gli strumenti hanno funzionato bene, ma che la perforazione andava troppo a rilento, e il carburante portato di scorta non sarebbe stato sufficiente. Dati i tempi ristretti in cui si può lavorare nell’Antartide, con il gelo crescente man mano che ci si avvicina all’inverno dell’emisfero Sud, non è stato possibile continuare. Più lontano ancora, i russi stanno per tornare al loro lavoro per decifrare i misteri del Lago Vostok. Mosca è interessata a quel lago da almeno 50 anni, e dieci anni fa ha cominciato a lavorare alle perforazioni. L’anno scorso, in gennaio, è riuscita a bucare una crosta di quasi 4 mila metri e toccare le acque sottostanti. È sembrato uno dei grandi successi scientifici del decennio, solo che nella perforazione un po’ di liquidi estranei hanno contaminato l’esemplare portato in superficie. Ecco dunque i russi di nuovo a provarci. E se la loro missione attira ancor più curiosità di quella americana o di quella britannica, la spiegazione è facile: il lago Vostok è vecchio di almeno 30 milioni di anni. E presenta una inspiegabile stranezza: ha un’anomalia magnetica estremamente potente lungo i suoi bordi settentrionali. Gli appassionati di fantascienza non possono che ricordare il film 2001 Odissea nello Spazio, in cui una simile anomalia magnetica sulla Luna è causata dal misterioso monolite nero.
DIRETTA VIA INTERNET
I britannici e gli americani lavorano in trasparenza e hanno due siti su cui si può seguire il loro progredire giorno dopo giorno (ellsworthlive.org.uk per i britannici e Wissard.org per gli americani). I russi sono meno generosi nel raccontare le loro avventure. Ma la comunità scientifica si scambia informazioni e collabora più di quanto i rispettivi governi non vorrebbero. Quindi sappiamo che gli scienziati di Mosca puntano anch’essi a identificare l’esistenza di batteri estremofili, cioè in grado di vivere in condizioni estreme. Il Lago Vostok è uno dei luoghi più remoti e isolati della Terra. È vicino alla base russa omonima, e fu scoperto proprio dai russi nel 1966. È però molto lontano dalla catena delle Montagne Transantartiche, quelle che ispirarono il più famoso racconto di fantascienza ambientato nel Polo Sud, Le montagne della Follia di Howard Phillips Lovecraft. Il grande autore immaginava che uno scavo fra i monti portasse alla luce una razza extraterrestre in ibernazione, una razza orribile e cannibale. Insomma, una specie di Alien ante-litteram. Ma non bisogna preoccuparsi: secondo tutti gli scienziati, per quanto remoto e misterioso, il lago Vostok al massimo rivelerà l’esistenza di microbi infinitesimali, ma non per questo meno spettacolari, almeno quanto a ricadute per la comprensione del nostro universo.