Martino Cavalli, Panorama 27/12/2012, 27 dicembre 2012
ALLARME MUTUI, CHI NON CE LA FA
Con i nuovi mutui in picchiata (-41 per cento) e gli acquisti giù del 23 per cento, il mercato immobiliare nel secondo trimestre 2012 ha continuato a precipitare. Ma c’è un dato molto più drammatico che invece cresce: quello delle famiglie che non riescono a pagare le rate. Sono ormai 77 mila i contratti sospesi per un anno dalle banche per disoccupazione o problemi economici dei proprietari. La progressione trimestrale è impressionante: a marzo scorso erano 68 mila, 55 mila un anno fa, appena 15 mila ad aprile 2010, quando questa misura, presa a inizio 2010, è stata monitorata per la prima volta.
Il controvalore dei mutui sospesi arriva ormai a 9 miliardi, mentre è di 569 milioni (7 mila euro a famiglia) il «sollievo» finanziario. La moratoria, più volte prorogata, è in scadenza il 31 dicembre e Abi e consumatori si stanno incontrando per capire come intervenire. Un’ulteriore proroga resta la via più semplice, ma le banche non potranno farsi carico indefinitamente di questo problema. Alternative però non ce ne sono, almeno fino a quando non si sbloccherà il regolamento attuativo della legge di riforma del fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa, di cui nessuno sembra interessarsi.
La sospensione volontaria delle rate è presa dalle banche non solo per motivi «umanitari», ma anche perché in Italia le procedure per rientrare in possesso dell’immobile sono lunghissime (circa 7 anni), senza contare l’impatto devastante che avrebbe sui prezzi riversare su un mercato già asfittico decine di migliaia di appartamenti. La lunghezza delle procedure giudiziarie non ha impedito comunque alle esecuzioni immobiliari di arrivare quest’anno a quota 40 mila (procedure iniziate quindi prima della crisi). «Gli immobili residenziali pignorati ai privati sono circa la metà» stima Maurizio Corciulo, commercialista esperto in materia «e ormai in oltre il 90 per cento dei casi la prima asta per la vendita va a vuoto».
(Martino Cavalli)