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 2012  dicembre 27 Giovedì calendario

«POVERI» MA CON VILLE DI LUSSO: L’INVENTIVA ITALICA SI FA TRUFFA


La signora ha 70 anni, è pensionata e vive nel Padovano. Nel 2002 aveva ottenuto il rimborso delle tasse universitarie per il figlio, l’anno scorso invece aveva chiesto assistenza al comune visto che la sua famiglia è indigente. Perché, povera donna, evidentemente non erano sufficienti la villa con piscina nella quale abita, la proprietà di 14 immobili affittati in nero e i 220 mila euro di canoni riscossi, ma non denunciati. Ecco la fotografia del falso povero, quelle migliaia di cittadini che chiedono e spesso ottengono agevolazioni per case popolari, asili nido, libri, tasse universitarie, assegni di maternità o per nuclei familiari numerosi pur non avendone diritto.
BOOM NEL 2012. Da qualche tempo, però, la guerra della Guardia di finanza a chi abusa delle prestazioni sociali agevolate, come si chiamano tecnicamente, ha fatto il salto di qualità e la svolta nel 2012 è evidente: in soli 11 mesi (fino a novembre) sono state denunciate 3.239 persone e accertati 5,2 milioni di euro non dovuti, somma superiore a quella dell’intero triennio precedente, quando i denunciati furono 14 mila. Risultati analoghi nel settore delle truffe all’Inps. Tra assegni sociali non dovuti, falsi invalidi e riscossione della pensione di persone decedute, l’aumento delle somme accertate (e che saranno recuperate) è stato addirittura dell’83,5 per cento rispetto al 2011: 34,3 milioni rispetto a 18,7.
I (MOLTI) FALSI POVERI. Con un’autocertificazione il cittadino dichiara la situazione economica dell’intero nucleo familiare e dei singoli componenti; le fiamme gialle ne fanno la radiografia, dai beni di proprietà alle spese sostenute, favoriti da 489 protocolli d’intesa stipulati da anni con gli enti locali. «I risultati del 2012 sono molto migliorati grazie a un lavoro più specifico» spiega a Panorama il tenente colonnello Francesco Mazzotta del reparto operazioni del comando generale. «Abbiamo incrementato l’attività di intelligence e la collaborazione con enti locali e con l’Inps selezionandola e rendendola più incisiva. Potremmo dire che non facciamo più indagini a tappeto, ma puntiamo sulla qualità dell’intervento». E i numeri lo dimostrano. Frequente è la richiesta di riduzione delle tasse universitarie. Come quell’impiegata astigiana che aveva indicato 20 mila euro come reddito 2010 per avere lo sconto a favore della figlia, dimenticando di indicare che il marito manager ne guadagnava altri 52 mila.
BED & BREAKFAST O CASA POPOLARE? Un altro classico è dichiararsi indigenti per ottenere un alloggio Ater: una padovana, dipendente pubblico, lo aveva trasformato in bed & breakfast. Sul web faceva perfino scegliere tra la camera Country (la più economica, da 75 a 110 euro a notte) e quella Elegance. C’è anche il tipico evasore fiscale che nel 2009 aveva accumulato 150 mila euro e che invece da 4 anni dichiara reddito zero, ottenendo agevolazioni per l’acquisto di medicinali dal Comune di Padova e una casa dall’Ater. Tutti beccati dalla Finanza, come i 207 «falsi poveri» del litorale romano, da Civitavecchia a Nettuno, con ville e auto di lusso, che avevano ottenuto buoni scuola, gratuito patrocinio legale e borse di studio.
«È un’attività sia di deterrenza che di repressione» aggiunge Mazzotta. «Non c’è solo un incrocio di dati con Inps e anagrafe tributaria, ma un’elaborazione da parte dei nostri reparti operativi e dei reparti speciali».
TRUFFATORI IMPENITENTI. Voce rilevante nel contenimento della spesa pubblica restano le frodi sui contributi previdenziali e assistenziali. Tra 2011 e 2012, fino a novembre, ne sono state individuate per 171 milioni. Oltre alle truffe all’Inps (tabella a sinistra), circa 32,5 milioni hanno riguardato assegni familiari, cassa integrazione cui non si aveva più diritto, indennità di accompagnamento, pensioni di guerra. Quest’anno la Finanza ha avviato piani specifici in collaborazione con Inps e Inpdap, ormai fusi nel super Inps. Così, 100 interventi simultanei presso sportelli postali e bancari hanno consentito di denunciare 87 persone e individuare 7,5 milioni di pensioni non dovute. E sul fronte degli assegni sociali a persone residenti all’estero, in 418 interventi sono state denunciate 388 persone per 8,9 milioni di frodi accertate. Quasi una denuncia per ogni intervento: una selezione efficace, ma anche un’enorme quantità di comportamenti illeciti.
SENZA VERGOGNA. Illeciti che spuntano ogni giorno: il 18 dicembre 43 persone residenti all’estero denunciate per truffa ai danni dello Stato, oltre che per danno erariale alla Corte dei conti, per assegni Inps pari a 1 milione. Lo stesso giorno una donna è stata denunciata perché incassava da 6 anni la pensione della madre morta: i 150 mila euro le servivano per viaggi, palestra e auto. Il 20 dicembre scovati altri due falsi ciechi: un milanese fingeva da 25 anni... E non si vergognano.
(Stefano Vespa)