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 2012  dicembre 28 Venerdì calendario

I PIGS? MIGLIOR INVESTIMENTO DEL 2012


«Ma quale anno di crisi! Sui mercati finanziari nel 2012 hanno guadagnato tutti, ci metterei la firma per avere un 2013 uguale...». A parlare, in barba a chi quest’anno ha perso il lavoro o ha fatto sempre più fatica per arrivare a fine mese, è il gestore di un hedge fund che si frega le mani dopo un anno – dal suo punto di vista – eccezionale.
In effetti, scremando questa dichiarazione da un "pizzico" di cinismo, non si può dargli torto: chi avesse investito a fine 2011, avrebbe guadagnato soldi a palate praticamente a prescindere da quale titolo avesse scelto. Azioni, obbligazioni, materie prime: nel 2012, a dispetto della crisi, sono saliti praticamente tutti i mercati. Con performance spesso a due cifre. Ed è proprio questa euforia dell’anno che si sta chiudendo a suggerire cautela sul 2013.
Brindisi durato un anno
Chi il dicembre scorso avesse avuto il fegato di investire proprio nei titoli e nei Paesi più a rischio, quest’anno si fregherebbe le mani come il gestore di hedge fund. A vincere, nel 2012, sono stati infatti i titoli di Stato di quelli che un anno fa venivano chiamati Pigs. Maiali. L’investimento più profittevole è stato quello in titoli di Stato del Portogallo: 100 euro di un anno fa, oggi valgono 156. Al secondo posto si sono piazzati i bond irlandesi, con una performance del 28,13%. Poi, però, in valuta locale, si trovano i titoli di Stato ungheresi. E subito dopo i tanto bistrattati BTp: da inizio anno la performance media di tutti i titoli italiani con durata superiore a un anno è stata del 22,27%. Un anno fa ci voleva un certo coraggio a puntare sui BTp, tanto che la maggior parte delle banche internazionali in quei giorni fuggiva. Ma oggi la scommessa, fatta per esempio da chi aderì al BTp-day nel dicembre scorso, risulta vincente.
Detto questo, nel 2012 non era facile sbagliare investimento. Chi avesse comprato obbligazioni aziendali con elevati rating (i cosiddetti investment grade), oggi festeggerebbe infatti il Natale con il 10,9% di guadagni. Chi avesse rischiato di più e si fosse buttato sui bond aziendali cosiddetti "spazzatura" (gli high yield, con rating inferiori alla BBB-), avrebbe in tasca il 19,1%. Bene, anche se non come i mercati obbligazionari, le Borse: quelle dei paesi industrializzati hanno portato a casa mediamente, secondo l’indice Msci, il 16,2% e quelle degli Stati emergenti il 16,5%. Decisamente più scarne le performance invece dei titoli su cui un anno fa tutti si buttavano: i Bund tedeschi (+3,97%), i T-Bond Usa (+2,88%), i bond danesi (+2,67%).
Il motivo di tanta euforia è semplice: il 2012 è iniziato con tensioni alle stelle (a partire dall’Europa) ed è proseguito con interventi molto potenti delle banche centrali. Insomma: l’anno era iniziato sotto i peggiori auspici, ma è finito molto meglio. Peccato che lo champagne sia rimasto solo sui mercati finanziari, e ben poche gocce siano arrivate nell’economia reale...
Ora serve cautela
Ecco perché le previsioni del 2013 sono più prudenti. Soprattutto sui mercati obbligazionari: tutte le banche d’affari sostengono che nel 2013, a differenza dell’anno precedente, a vincere saranno le azioni. «Il 2013 darà bassi ritorni sui mercati obbligazionari – scrivono gli analisti di Morgan Stanley – banalmente perché i rendimenti sono ormai molto bassi». «Le azioni globali dovrebbero regalare le migliori performance nel 2013», fanno eco gli analisti di Bank of America. «Sarà difficile trovare una buona obbligazione», titolano gli analisti di Barclays.
A rischiare le peggiori performance sono proprio i titoli cosiddetti "sicuri": i Bund tedeschi e i T-Bond Usa, che ormai offrono rendimenti bassissimi. «Le azioni di Wall Street sono a buon mercato rispetto ai T-Bond Usa, come non lo erano dagli anni ’70», osserva Mattia Nocera, managing director dei fondi Belgrave Capital Management. Sui T-bond, invece, il rischio è di una vera e propria bolla: i rendimenti, cioè, sono troppo bassi rispetto alle reali condizioni delle finanze pubbliche americane. Insomma: per l’anno in arrivo, promettono più le azioni delle obbligazioni.
m.longo@ilsole24ore.com