Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 28 dicembre 2012
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ADA BONI–Uova «Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici, ed altre ancora sono esperte nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile
ADA BONI–
Uova «Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici, ed altre ancora sono esperte nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio» (Ada Boni, Il Talismano della Felicità, ed. 1929)
Origini Ada Giaquinto Boni, nata a Roma nel 1891, a dieci anni già in grado di inventare una ricetta grazie agli insegnamenti dello zio Adolfo, chef, insegnante, ecc, si sposò poi con un Enrico Boni, discendente da una facoltosa e famosa famiglia di orafi romani, con cui condusse una vita felice e agiata tra la casa di palazzo Odescalchi e la grande villa su litorale di Santa Marinella. Diresse a lungo Preziosa, un mensile femminile rivolto a un pubblico medio-alto («quelle che avevano la cameriera, ma non potevano permettersi la cuoca»)
Belle Epoque Piccola e rotonda, era «una donna dolce, dedicata totalmente alla famiglia, come forse non è più possibile nella attuale società. Una donna che non ho mai avuto occasione di veder uscire durante la stagione estiva, nel suo abito chiaro, senza il fedele ombrellino per il sole, quasi fosse uscita da una stampa della Belle Epoque» (il pronipote Marcello Tambone).
Talismano Il Talismano della Felicità, prima edizione nel 1929 con la casa editrice Colombo di Roma, un libro di ricette per spose.
Felicità La convinzione che «non vi possa essere una vera felicità là dove viene trascurata una parte così essenziale della nostra vita di tutti i giorni, cioè l’alimentazione».
Vendite Il talismano, da sempre venduto soprattutto in primavera perché periodo di matrimoni.
Edizioni Con il passar tempo Ada Boni dovette modificare la frase «fate portare in tavola» (nel 1929) con «portate in tavole» (qualche anno dopo).
Principe La padrona di casa, che secondo il Talismano non deve cedere il suo posto a capotavola che a un principe della Casa (regnante) o della Chiesa (cardinale).
Pagine Le pagine della prima edizioni: 600. Dell’ultima: 2.139
Nume La Boni, orgogliosissima della foto con autografo che Auguste Escoffier le dedicò, guardò sempre dall’alto in basso Pellegrino Artusi, che lei definiva «il Nume custode di tutte le famiglie dove non si sa cucinare»
Aragoste «Aragoste, gamberi, granchi, vanno adoperati vivi, poiché se cucinati dopo la loro lunghissima agonia non valgono più nulla. Al contrario, cotti vivi e messi poi in luogo fresco, si possono conservare ottimamente senza che il loro sapore e la loro composizione venga ad essere alterata» (uno dei consigli del Talismano).