Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 28 dicembre 2012
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ELSA MERLINI–Cinese La triestina Elsa Merlini, tutta vezzi e moine, ha due occhietti a mandorla da fanciulla cinese e tutto il suo profilo è asiatico e originalmente simpatico
ELSA MERLINI–
Cinese La triestina Elsa Merlini, tutta vezzi e moine, ha due occhietti a mandorla da fanciulla cinese e tutto il suo profilo è asiatico e originalmente simpatico.
Gattina Occhietti di gattina innamorata (l’inizio della poesia che un poeta le ha dedicata).
Labbra Le labbra sempre rosse «per far vedere la boccuccia a uelli che sono lontani dal palcoscenico».
Svedese La Merlini, in piedi alle otto, fa dieci minuti di ginnastica svedese e un buon bagno prima di prendere il caffè e il latte.
Sirena La sua prima comparsa sulla scena, a diciotto anni: una sirena de “Il Glauco” di Morselli diretto da Annibale Ninchi. A 23 anni è già prima attrice, a venticinque capocomica a fianco di Armando Falconi. E nel ‘30, venne a costituire il famoso trio Merlini-Tofano-Cimara.
Canto La Merlini sentiva di esser dotata per il canto e ancora giovinetta cercò di trovare un’insegnante che la istruisse. Ma il giorno dell’audizione, davanti al pianoforte, si fece prender dalla paura e l’insegnante la scartò.
Pianoforte «Solo per via di quel pianoforte voi, oggi non potete ammirare e applaudire Elsa Merlini nella parte, mettiamo il caso, di Rosina del Barbiere di Siviglia, e dovrete invece accontentarvi di venire ad ascoltare la stessa Elsa Merlini in qualità di protagonista della Signora Morli una e due di Luigi Pirandello».
Tribunale La Merlini, che dovette spesso presentarsi in Tribunale, ci finì una volta per via di un litigio con Amilcare Quarra del teatro delle Arti di Roma a base di «cretina, stupida, imbecille» e «ladro, mascalzone, farabutto», conclusosi con due sonori schiaffoni. Interrogata in proposito dal giudice, la Merlini si giustificò così: «Si, è vero, me ne dimenticavo, gli ho proprio dato due schiaffi, ma perchè Quarra ha due belle guancette che mi hanno attirata».
Antipatico Quella volta che, invitata a un Congresso Nazionale del Teatro a Saint Vincent, insorse violentemente contro un paragrafo che si voleva inserire nell’ordine del giorno. Le si oppose, con deferente fermezza ma forse con un pizzico d’ironia, Paolo Grassi, il creatore e direttore del Piccolo Teatro della Città di Milano. Elsa non lo lasciò neanche finire. «No, Grassi — strillò, impavida — è meglio che con lei io non discuta, perché lei, abbia pazienza, mi è antipatico e non so che farci».
Ribelle Dicono che abbia litigato anche con Mussolini, il quale la chiamò «ribelle» e la fece segnalare all’Ovra perché durante alcune recite a Forlì ella, in qualità di capocomica, affisse il seguente ordine del giorno per il suo complesso: «Chiunque andrà a far visita a Predappio si dovrà Intendere automaticamente sciolto da ogni impegno contrattuale».
Tovaritch Nel 1934 per rappresentare il Tovaritch di Deval Paola Borboni ed Elsa Merlini si erano accapigliate, ed era dovuto intervenire il ministro della Cultura Popolare che impose alle due attrici di dividersi l’Italia: il Tovaritch della Borboni andò in scena al Nord e quello della Merlini al Sud
Cani La Merlini, che amava pazzamente i cani, alla sua morte (a 80 anni) lasciò a Pinki, Tom e Tata (due incroci e un collie) un’eredità di 18 milioni di lire.