Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 28 dicembre 2012
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ANNA FREUD–Anagrafe Anna, nata a Vienna il 5 dicembre 1895, quinta figlia di Sigmund Freud e Martha Barnays, cresciuta a latte intero (marca Gartner) fin dal quinto giorno di vita e affidata poi a una bambinaia cattolica, Josephine, già a diciotto mesi veniva analizzata dal padre con cui ebbe sempre un rapporto privilegiato, che la formò per diventare analista
ANNA FREUD–
Anagrafe Anna, nata a Vienna il 5 dicembre 1895, quinta figlia di Sigmund Freud e Martha Barnays, cresciuta a latte intero (marca Gartner) fin dal quinto giorno di vita e affidata poi a una bambinaia cattolica, Josephine, già a diciotto mesi veniva analizzata dal padre con cui ebbe sempre un rapporto privilegiato, che la formò per diventare analista.
Anna Il nome Anna, scelto da Freud in omaggio alla sorellastra, nata dalla relazione incestuosa tra la madre e un figlio di primo letto, Philip.
Sorella Quando terminò la scuola, Anna non aveva ancora deciso cosa fare della sua vita. Il padre allora la mandò in vacanza a Merano e la lasciò lì tutto l’inverno, nonostante a Vienna fosse in programma il matrimonio della sorella Sophie. “I tuoi piani per la scuola possono attendere tranquillamente finché avrai imparato a prenderli meno sul serio. Niente ti sfuggirà. Devi vivere un pochino alla giornata, ed essere contenta di avere d’inverno un sole così bello”.
Testa Freud, cui piaceva pensare che Anna fosse nata dalla sua testa, proprio come Atena venne fuori da quella di Zeus.
Balorda Anna, che a vent’ani si descrive come “balorda ed esaurita”, immagina il padre a percuoterla e si masturba freneticamentwe su questa fantasia.
Analisi Unica tra i fratelli ad andare in analisi dal padre. Sedute sei volte alla settimana, alle 10 di sera.
Gelosia Freud, gelosissimo della figlia, quando questa a diciannove anni progetta di andare a Londra da Ernest Jones, avverte lui che è fuori discussione qualsiasi idillio con Anna, e mette in guardia lei: Jones è di famiglia modesta, “ si è fatto da sé” e perciò “manca di tatto e delicatezza”.
Anna, secondo il padre “la più dotata e colta” tra i figli, con un “bel carattere pieno di interessi, teso ad imparare, a vedere, a capire il mondo, ma che “non richiede affatto di essere trattata come una donna” proprio perché ancora molto lontana da desideri sessuali che la portano piuttosto a rifiutare il maschio.
Matrimonio “C’è, tra lei e me, un esplicito accordo che la impegna a non prendere in considerazione il matrimonio o i suoi preliminari prima di altri due o tre anni. Non penso che infrangerà il patto” (da una lettera di Freud a Jones).
Rimozione “Diventerà sicuramente una sonna notevole, purché la rimozione sessuale non la danneggi” (da una lettera di Jones a Freud)
Camera La camera di Anna, secondo Paula Fitch, governante in casa Freud: “la stanza della Fraulein Professor è fredda: un secretaire, uno schedario, uno scaffale pieno di libri, una scrivania e un’acquaforte che ritrae il padre con uno sguardo severo”
Donne L’amicizia con Lou Salomé, e quella con Dorothy Burlingham-Tiffany, sposata e con due figli, che si trasferì dopo la morte della madre di Anna a casa Freud e per ventotto anni vissero insieme come una coppia sposata.
Uomini “Anna ha un comprensibile desiderio di amicizie femminili, (...) per inciso, con mia grande gioia, è fiorente e allegra, (…) vorrei solo che trovasse ben presto l’occasione di sostituire l’attaccamento al vecchio padre con uno più duraturo (…), riesce in tutti i campi, tranne che non ha avuto la fortuna di incontrare l’uomo adatto per lei” (Legami e libertà, lettere di Lou-Andreas Salomé a Anna Freud, a cura di Francesca Molfino, La Tartaruga edizioni)