Lucrezia Dell’Arti, Io donna, 28 dicembre 2012
Tags : Giulia Occhini
GIULIA OCCHINI
Adulterio Giulia Occhini, nata il 23 luglio 1922, casalinga, sposata con Enrico Locatelli, medico condotto a Varano Borghi, due figli, Maurizio e Loretta, la notte del 13 settembre 1954 venne sorpresa in flagrante adulterio nella casa di Fausto Coppi a Novi Ligure e quindi arrestata, si fece tre giorni di galera ad Alessandria e poi al domicilio coatto a casa di una zia ad Ancona.
Letto Il pretore, il carabiniere e l’appuntato che raccolsero la denuncia del Locatelli arrivarono a Villa Carla a Novi Ligure alle 2 di notte, trovarono Coppi e la Occhini già in piedi per via del trambusto, e dovettero verificare il tradimento tastando il materasso del letto, ancora caldo.
Sputi «Ad Ancona, quando uscivo per andare a fare la spesa, le donne sputavano dove passavo. Io chiudevo gli occhi e tiravo dritta senza piangere. Ero incinta di Faustino, ma sarei morta piuttosto che far vedere che soffrivo» (Giulia Occhini).
Coppi Fausto Coppi, detto il Campionissimo, pure lui sposato, pure lui con figli (Marina).
Amore «Nei racconti di mia madre, che porto nel cuore, c’è un signore raffinato. Si amavano. Mi piace che si fossero amati. Anche quando ascolto i racconti di strepitose vittorie il mio pensiero non va al grande Fausto Coppi. Va al mio papà che amava la mia mamma. Strano destino. Il Coppi più vero non l’ho trovato nel film che la televisione ha fatto su di lui. L’ho trovato nel film su Bartali» (Faustino Coppi, il figlio avuto da Giulia Occhini)
Lettere Grande scalpore nell’opinione pubblica per l’adulterio. Tra le tante lettere ricevute dai giornali all’epoca: «Ma chi crede al dolore di quella concubina, a chi vuol credere? Non parlare più di questa grande peccatrice che ha tanto disgustato sarebbe ottima cosa per noi madri e mogli oneste che abbiamo sacrificato tanto per la nostra missione, per la nostra reputazione» (Eleonora Bianca Biasolin, Padova); «Ma la Occhini avrebbe abbandonato marito e figli se Coppi fosse statio il garzone di un salumiere invece che il Campionissimo?» (Carmen Bianchi, Ponte dell’Olio, Piacenza)
Locatelli Il marito, Enrico Locatelli, tifosissimo di Coppi, che per primo glielo fece conoscere dopo l’arrivo della Tre Valli Varesine nell’estate del 1948.
Tieh! Quella volta che al Giro della Lombardia, nel 1956, si fece caricare sulla macchina del team e, passando il gruppo, fece il festo dell’ombrello a Fiorenzo Magni. «Passa la Dama e non resiste alla voglia: “Tieh!” le scappa di fare, battendo la mano sinistra sulla piega del gomito destro. È un gesto da vaccara imbestialita. Magni lo coglie strizzando gli occhietti delusi: e d’improvviso s’incendia di livore. Ingobbisce scattando, quasi la volesse raggiungere. “Gran troia!” le urla. L’invettiva si perde nello strepito della corsa ormai avviata alla conclusione» (Gianni Brera).
Dama Bianca Il soprannome “la dama bianca”, coniato dal giornalista de L’Equipe Pierre Chany che il 30 agosto 1953 aveva scritto: «Vorremmo sapere di più di quella signora in bianco che abbiamo visto vicino a Coppi» per via del suo montgomery color neve.
Scuro La Occhini, solita vestir di scuro.
Velo Al funerale di Coppi in ultima fila in chiesa coperta da un velo nero. La famiglia di lui, la moglie e il prete non volevano nemmeno farla entrare.