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 2012  dicembre 28 Venerdì calendario

MADRE TERESA–Amore «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi» (il verso del Vangelo di Giovanni inciso sulla tomba di madre Teresa)Origini Anjeza Gonxhe Bojaxhiu, nata a a Skopje (Albania) il 26 agosto 1910, il padre Nikola, uomo di successo, mercante, imprenditore, membro del consiglio comunale, poliglotta, parlava albanese, serbo, croato, turco, italiano, francese

MADRE TERESA–
Amore «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi» (il verso del Vangelo di Giovanni inciso sulla tomba di madre Teresa)

Origini Anjeza Gonxhe Bojaxhiu, nata a a Skopje (Albania) il 26 agosto 1910, il padre Nikola, uomo di successo, mercante, imprenditore, membro del consiglio comunale, poliglotta, parlava albanese, serbo, croato, turco, italiano, francese. La madre Dranafile, sempre affaccendata a cucinare e rammendare, prima del rientro del marito si rassettava i capelli, indossava un abito pulito, faceva il bagnetto ad Agnes e ai fratelli maggiori Aga e Lazar. Quando Nikola morì, forse avvelenato per il suo sostegno ai nazionalisti albanesi, la famiglia divenne poverissima. Dranafile, per tirare avanti, prese a ricamare e vender pizzi. Ciononostante in casa sopravvisse l’abitudine di dividere i pasti con tutti quelli più sfortunati di loro.

Ma Anjeza prese i voti a ventun anni col nome di Madre Teresa del Bambino Gesù in memoria di Teresa di Lisieux (che aveva additato la via della santità nelle piccole cose). La gente dei ghetti la chiamava semplicemente ”Madre” o ”Ma”.

Sari Primo acquisto di Madre Teresa in un bazar di Calcutta: tre sari bianchi bordati da strisce blu. La stoffa era la più economica in commercio, le strisce blu le piacquero perché blu è il colore della Vergine.

Bastoncini Appena arrivata a Calcutta, Madre Teresa volle improvvisare una scuola all’aperto, tra le baracche. I bambini stavano accovacciati sotto un albero, lei con un bastoncino scriveva nel fango le lettere dell’alfabeto bengalese. Il primo giorni i bimbi erano ventuno, il secondo erano più che raddoppiati. Agli alunni veniva dato latte a mezzogiorno, i più bravi ricevevano in premio saponette.
Topi «La prima persona che tolsi dal marciapiede era una donna mangiata per metà dai topi e dalle formiche. La portai con un carretto all’ospedale, non volevano accettarla, se la tennero solo perché mi rifiutai di andarmene finché non l’avessero ricoverata. Poi fu la volta di un’anziana che si lamentava tra i rifiuti. Nell’indifferenza dei passanti mi sforzai di tirarla fuori, mentre tra le lacrime continuava a ripetermi: "E dire che è mio figlio che mi ha gettata qui"» (Madre Teresa).

Calze di lana L’8 dicembre 1979 Madre Teresa arrivò ad Oslo, con suor Agnese e suor Gertrude, per ritirare il Nobel per la pace. La temperatura era di 10 gradi sotto zero. Furono offerti alle suore abiti pesanti e stivali foderati di pelliccia. Lei accettò solo un paio di calze di lana, che infilò sotto i sandali.

Piedi I piedi deformi di Madre Teresa in vecchiaia, risultato delle scarpe sempre di seconda mano, sempre troppo strette.

Baci «Un giorno incontrai una donna che stava morendo di cancro e la vidi lottare contro questa sofferenza terribile. E le dissi: "Sai, questo non è che il bacio di Gesù; il segno che sei giunta così vicino a Lui sulla croce che egli ti può baciare". Ed ella congiunse le mani e disse: "Madre Teresa, la prego, dica a Gesù che smetta di baciarmi» (Madre Teresa di Calcutta).

Matita Risposta di Madre Teresa a un giornalista che le domandava se fosse certa di far bene tutto quello che faceva: «Io sono una piccola matita nelle mani del Signore; il Signore si serve di me per scrivere lettere d’amore al mondo».